11 novembre 2015

UN FUTURO STRATEGICO PER L’ITALIA DEL IL DOPO EXPO


Uno dei filoni trainanti per l’Italia è certamente quello legato al turismo indotto dal nostro grande patrimonio storico, artistico e culturale che però, a ben vedere, ha, nell’esperienza enogastronomica del turista, uno dei fattori più importanti e caratterizzanti della sua esperienza di visita. Questo è un aspetto, oltre a quello dell’eccellenza delle nostre produzioni agroalimentari, che determina la strategicità, per l’Italia e la Regione Lombardia, del tema “nutrire il pianeta” collegata all’esperienza storica dei territori italiani e in particolare della Lombardia, regione caratterizzata dall’abbondanza di acqua, da terreni fertili e una grande tradizione agricola.

Vorrei presentare, al riguardo, un’esperienza significativa che ho avuto modo di osservare in Cile dove il sindaco della città di Quillota, collocata in mezzo a grandissime distese di avocado, ulivi, frutteti e ortaggi e dove è anche presente l’Università del Sacro Cuore con seicento studenti, ha deciso di far diventare la città “la capitale del cibo salutare”, mettendo a disposizione un ampio terreno per la localizzazione di imprese produttrici, imprese farmaceutiche, centri di ricerca e di servizi per attività culturali collegati alla produzione agricola. Dopo pochi anni si vedeva già una forte crescita nella localizzazione di nuove attività e nell’interazione tra i vari partecipanti.

05costa39FBPenso che l’Italia non possa lasciarsi sfuggire questa opportunità di mettere a disposizione l’area ex Expo per un grandissimo obiettivo strategico che è quello di concentrare in quell’area tutte le competenze, le esperienze e gli interessi di chi produce cultura, ricerca, economia, educazione e divulgazione su nutrire il pianeta e il cibo salutare creando così “un parco della conoscenza” sull’agroalimentare di rilevanza mondiale. Per raggiungere questo risultato occorre dare una missione chiara e unitaria all’area sviluppando un master plan strategico per individuare le corrette localizzazioni delle varie attività in coerenza con le priorità individuate sulla base degli obiettivi che si vogliono raggiungere.

In questa area si dovranno collocare, oltre alle università, ai campus e alle start up, i centri di ricerca, le imprese produttrici, quelle farmaceutiche collegate all’alimentazione, le organizzazioni della società civile, il centro congressi, il mercato, l’aia per le feste tematiche stagionali (come ad esempio: la mietitura, il granoturco, la zucca, le castagne, la vite, ecc. ) i campi e frutteti coltivati per l’esperienza agricola didattica, i luoghi d’incontro tra produttori e consumatori con laboratori, ristorazione, degustazioni e vendita. Dovrà diventare un punto stabile di riferimento per ospitare, a livello mondiale, l’incontro tra scienziati, università, scuole e cittadini come se fosse un Festival della Scienza operativo tutto l’anno.

Per poter dare attuazione a tutto questo occorre un approccio innovativo realizzando una aggregazione di tutte le forze pubbliche e private coinvolte strategicamente, culturalmente e produttivamente sul raggiungimento della missione, che, in una visione organica e integrata, promuova e crei un Trust o una Fondazione di Scopo a cui verranno apportati i terreni e che avrà lo scopo, partendo da un business plan e un master plan condivisi, di gestire l’assegnazione delle aree in affitto e coordinare la vita e l’attività culturale di tutta l’area.

Mi auguro che il Governo, la Regione Lombardia e il Comune di Milano non perdano questa eccezionale opportunità di realizzare un vero salto di strategia capace di dare una visibilità mondiale alla nostra nazione con enormi ricadute sul territorio e su tutto il paese.

 

Giovanni Battista Costa

Strategie e sviluppo  –  Costa Edutainment SpA

 

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