7 ottobre 2015

LETTERA APERTA AI DECISORI DEL DOPO EXPO


LETTERA APERTA AI DECISORI DEL DOPO EXPO

 

Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, M. Martina

Al Presidente della regione Lombardia, R. Maroni

Al Sindaco di Milano e sindaco metropolitano, G. Pisapia

Al Sindaco di Rho, P. Romano

All’Assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, A. Balducci

Al Presidente della Fondazione Fiera Milano, B. Benedini

 

Milano, ottobre 2015

A pochi giorni dalla prossima chiusura di EXPO il processo decisionale per il dopo EXPO appare all’opinione pubblica ancora incerto anche in relazione agli ultimi avvenimenti.

Riteniamo che la destinazione futura delle aree oggi interessate da Expo2015, tutte di disponibilità pubblica, debba e possa costituire un’occasione importante di crescita economica, culturale e sociale del nostro Paese e nei suoi rapporti con la comunità internazionale, l’Europa, le Nazioni Unite a cominciare dal programma Horizon 2020 della UE e dall’Agenda per lo sviluppo sostenibile dell’ONU.

Esprimiamo con chiarezza che gli interessi del territorio e del Paese debbano prevalere su di ogni altro interesse oggi in gioco o su ogni atteggiamento localistico o particolaristico.

Crediamo che le ipotesi di varia provenienza sul dopo Expo oggi in campo, che ci piacerebbe fossero tutte di dominio pubblico, debbano essere incanalate in un processo di “open innovation” destinato ad arricchire la politica nazionale dell’innovazione, vagliate ed eventualmente accolte dal Governo nella misura in cui siano congruenti con la sua politica di crescita e sviluppo in quanto decisore finale.

La mancata previsione dei futuri utilizzi dell’area fin dalle prime scelte iniziali e il tardivo percorso ora iniziato richiedono decisioni rapide e l’individuazione di un soggetto attuatore unico ed autorevole.

Proponiamo di avviare un processo collaborativo nella direzione di un rapporto sempre più trasparente ed interattivo fra la comunità ed i suoi pubblici amministratori avviando un confronto agile e produttivo come consentono gli strumenti comunicativi oggi disponibili.

A tal fine con questo spirito chiediamo che sia chiarito alla pubblica opinione quanto riportiamo nelle seguenti e documentate domande.

****

 LETTERA APERTA – LE DOMANDE

 IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI

Arexpo

La compagine azionaria ha subito recentemente una sostanziale modifica istituzionale con la costituzione dell’Area metropolitana e l’abolizione della Provincia. Questa modifica coinvolge una quota significativa del capitale sociale, che riguarda il Comune di Milano 34,67%, la Provincia 2%, il Comune di Rho 1%, per un totale del 37,67, la cui gestione dovrebbe essere coordinata dal Sindaco del Comune di Milano (o da un suo delegato) in quanto Sindaco metropolitano.

  • Qual è la posizione del Sindaco di Milano (e Sindaco metropolitano) e quella degli altri enti coinvolti su questa questione?

Si ha la sensazione che le istituzioni stiano aspettando direttamente da AREXPO, ente proprietario delle aree, le indicazioni strategiche sull’uso delle stesse, dopo l’annullamento dell’incarico affidato all’advisor.

  • In assenza di trasparenti indicazioni di indirizzo da parte degli enti pubblici decisori non è chiaro il rapporto fra questi e la società di diritto privato AREXPO, la quale dovrebbe avere un ruolo di semplice supporto alle decisioni. Gli enti pubblici non ritengono utile pubblicare un chiaro documento di indirizzo, con l’indicazione del processo decisionale e dei tempi di attuazione?

Ad oggi la Città metropolitana è esclusa dal processo decisionale.

  • Come tenere conto di questa nuova realtà istituzionale, attualmente ancora in fase di organizzazione?

Governo

Nel periodo di svolgimento dell’EXPO si sono verificate o si stanno verificando a livello di istituzioni internazionali numerosi e importanti cambiamenti innovativi la cui missione è la difesa delle risorse naturali, si ricordano l’Agenda per lo sviluppo sostenibile dell’UNDEP ed i documenti predisposti da singoli paesi o istituzioni sul tema delle politiche attive per la difesa delle risorse naturali, e riguardo alla promozione di nuove forme di imprenditorialità sociale che stanno acquisendo una crescente importanza rispetto alle consolidate imprese “di mercato”.

Si chiede al Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina come queste azioni siano valutate dal Governo, quale ruolo hanno rispetto alla politica dell’innovazione, del credito e dell’occupazione, visto l’interesse del Governo all’attuazione del Polo per la ricerca:

  • Il Governo intende favorire, assieme agli altri enti locali e alle istituzioni di ricerca la creazione sull’area di una piattaforma internazionale della ricerca (indispensabile per accedere alle reti di ricerca e ai finanziamenti internazionali) coerente con i principi dell’open innovation caldeggiati dall’UE?
  • Quali ministeri pensa dovrebbero essere coinvolti?
  • L’investimento di lungo termine necessario all’attuazione del Polo rientra nelle strategie di spesa pubblica del Governo? Quale ruolo ha questo investimento nel documento di programmazione. Questo punto parrebbe già chiarito nel documento di programmazione?
  • Questo intervento rientra e in che misura nel Piano Operativo Nazionale per le aree metropolitane (PON METRO 2014-2020), elaborato dall’Agenzia di Coesione Territoriale?
  • Non dovrebbe essere questa la piattaforma operativa verso cui far confluire i soggetti coinvolti nell’operazione, anche con l’obiettivo di attrarre risorse comunitarie e private, esaltando il ruolo di investimento collettivo e collaborativo dell’operazione?
  • È pensabile l’istituzione di un regime fiscale speciale agevolato per l’operazione “Polo per la ricerca”, se questa sarà la scelta, data la rilevanza dello stesso come fattore strutturale di sviluppo?
  • Si pensa di utilizzare l’esistente regime delle zone franche urbane ed eventualmente il Contratto di Rete?

IL RUOLO DEL CAPITALE TECNOLOGICO E RELAZIONALE

Ad oggi attenzione esclusiva è stata data alla parte fondiaria dell’operazione con grande disattenzione al capitale tecnologico e relazionale. Ma il valore aggiunto dell’operazione EXPO consiste nella originalità e qualità del suo sistema tecnologico-relazionale, la cui rivalutazione è fondamentale per l’avvio di una qualsiasi piattaforma atta a gestire creativamente la molteplicità dei soggetti coinvolti nell’operazione.

  • Non sarebbe necessario che l’ipotesi di una riconversione dell’area avvenga sotto la spinta dei soggetti della cosiddetta quadrupla elica: pubblica amministrazione, ricerca, imprese, cittadini?

Si segnala un paradosso: si parla di polo della ricerca ma i soggetti operativi di questa ipotesi sono ad oggi istituzionalmente assenti.

 IN SINTESI:

  • Perché non abbandonare con decisione inconsistenti miraggi di rendite fondiarie a favore della rivalutazione degli istituti di cui si è dotata recentemente la nostra comunità: la Città metropolitana e l’Agenzia per la coesione?
  • Perché non considerare che le operazioni innovative richiedono una sostanziale crescita del capitale sociale, in termini di capitale umano e relazionale?

Questo è l’atto di innovazione che la collettività si attende dagli amministratori pubblici.

 ***

 IL RUOLO EUROPEO DEL POLO PER LA RICERCA E L’INNOVAZIONE

Il Polo per la ricerca, se questo fosse un ovviamente parziale utilizzo delle aree, dovrebbe assumere un rilievo non solo nazionale ma anche europeo ed internazionale e dovrebbe essere già compreso nel PON – Programmi Operativi Nazionali 2014 – 2020 – per le Città metropolitane.

  • Non si ritiene di dover produrre un monitoraggio degli atti fin qui compiuti in tale direzione? Chi deve attivarsi per far includere il Polo nei programmi della Comunità europea e ottenere i relativi finanziamenti?

LA REGIONE LOMBARDIA

Nel settore territoriale Polo esterno della Fiera – EXPO è stata investita negli ultimi venti anni una quota rilevantissima degli investimenti in infrastrutture materiali ed immateriali della Regione.

La realizzazione di un Polo della ricerca che sfrutterebbe l’alto livello di infrastrutturazione del sito sarebbe assai più corrispondente all’interesse pubblico e di rendimento economico che non la realizzazione di un quartiere residenziale, come prevede ancora l’Accordo di Programma.

  • Non è interesse della Regione avviare una politica di attrazione di risorse aggiuntive (secondo la logica Junker) anziché puntare a un immediato rientro dei capitali investiti?

LE SCELTE URBANISTICHE DI MILANO

Le ipotesi ora affacciate prevedono il trasferimento di parte dell’Università Statale e degli uffici dell’Agenzia del Demanio che lasceranno numerosi immobili “vuoti” in Milano.

  • Quali atti istituzionali dovranno supportare queste ipotesi? E in che tempi?

COMUNE DI RHO

Il Comune di Rho, proprietario di parte delle aree e socio di AREXPO, dovrà partecipare alla gestione delle stesse:

  • Che ricadute si attende dal riuso delle aree Expo, con particolare riferimento alla Città Metropolitana?
  • Come pensa di governare le relazioni territoriali, sociali ed economiche tra la città di Rho e il nuovo Polo?

POTENZIALI UTILIZZATORI, COSTI DELL’OPERAZIONE, RUOLO DELLE BANCHE

Dallo studio di Cassa Depositi e Prestiti “il fattore maggiormente critico del progetto (Polo per la ricerca) è il costo dell’area” per i potenziali utilizzatori, nel caso AREXPO mantenga il prezzo di 315 milioni.

  • Se si articolassero i valori in capitale fisico, capitale tecnologico, capitale umano e relazionale, tutte le argomentazioni non beneficerebbero per elasticità e visioni alternative sia delle destinazioni che dei rendimenti?
  • Quali sono i criteri per la definizione del mix di funzioni auspicabilmente presenti nel sito?

LE PREVISIONI URBANISTICHE E IL NUOVO ACCORDO DI PROGRAMMA

Gli aspetti urbanistici dell’operazione sono rilevanti:

  • Quali sono le strategie che il Comune di Milano intende perseguire?
  • Quali i rapporti con la Città Metropolitana e la Regione Lombardia?

LA GOVERNANCE DEL POST EXPO

AREXPO è stata concepita per una gestione “rapida” dell’operazione immobiliare con lo scopo di restituire a breve i capitali investiti dai soci, attraverso la vendita delle aree. Ora invece l’operazione si profila come gestione di molteplici operazioni complesse che presuppongono una gestione di lungo termine.

  • Quali caratteristiche dovrebbe avere un nuovo soggetto attuatore del programma o quali trasformazioni sarebbero necessarie alla struttura giuridica del soggetto attuale?

L’EMERGENZA

La sorte dei padiglioni, con l’avvicinarsi della conclusione della manifestazione, sta assumendo il profilo dell’emergenza.

  • In questo caso chi e in che tempi deve assumere le decisioni e con quale rapporto rispetto ad un ventaglio ancora indefinito di nuovi utilizzi?

LO STATO DI FATTO

Nei bilanci di previsione degli assetti futuri dovranno esser tenuti presenti alcuni costi che incideranno in maniera diversa in funzione delle scelte effettuate e pertanto ogni parere relativo all’intera vicende è subordinato ad una serie di quesiti preliminari ai quali è indispensabile siano date risposte.

  • Quali siano i costi sostenuti per la rimozione delle interferenze e per la realizzazione della piastra?
  • Quali infrastrutture di servizio sia possibile mantenere?
  • Quali siano gli immobili destinati a servizi generali in grado di avere un utilizzo ulteriore?
  • Quali si ritiene siano le opere di urbanizzazione, in particolare quelle legate all’acqua, che si potrebbero mantenere e comunque quale sarebbe il loro costo di manutenzione?
  • Quali siano i costi per la manutenzione dell’attuale impianto del verde ed il suo destino successivo?

Ci auguriamo che le considerazioni contenute in questa nostra lettera aperta trovino un attento riscontro da parte dei destinatari.

SE VUOI FIRMARE  INVIA LA  TUA ADESIONE  a:  dopoexpo@arcipelagomilano.org

ADESIONI

Luca Beltrami Gadola

Ugo Targetti

Mario Artali

Valentino Ballabio

Giuliano Banfi

Chiara Baratti

Giovanna Bartesaghi

Piero Bassetti

Gianni Beltrame

Angela Bernasconi

Nicolas Bertoletti

Dino Betti van der Noot

Patrizia Binda

Nadir Bisan

Andrea Bonessa

Lorenzo Boscarelli

Roberta Bozzi

Gianluca Bozzia

Sergio Brenna

Pierluigi Bulgheroni

Pietro Cafiero

Edvige Cambiaghi

Riccardo Cappellin

Angelo Cappellina

Alberto Caruso

Efisio Carutti

Adalberto Castagna

Roberto Castelli Dezza

Gegia Celotti

Maria Vittoria Cernigliaro

Patrizia Ciardiello

Massimo Cingolani

Fabrizio Cingolani

Alberto Cingolani

Renzo Cislaghi

Massimo Codazzi

Daniele Comero

Giancarlo Consonni

Fiorello Cortiana

Marina Cosi

Giovanni Battista Costa

Salvatore Crapanzano

Claudio Cristofani

Sergio D’Agostini

Piero De Amicis

Angela De Carlo

Mario de Renzio

Damiano Di Simine

Roberto Dini

Gian Matteo Dradi

Agostina Ercolani

Roberto Escobar

Emanuela Fasoli

Alberto Ferrari

Corinna Ferrari

Renato Frabasile

Marialaura Galante

Edoardo Gandini

Jacopo Gardella

Marco Garzonio

Tiziana Gatti

Alessandro Gatti

Iliano Geminiani

Gerry Ghioni

Mario Giorcelli

Attilio Giulio

Elena Grandi

Luciano Grecchi

Giulia Gresti

Luca Imberti

Maurizio Lazzari

Giuseppe Longhi

Andrea Maggi

Rinaldo Majno

Martino Majno

Giovanna Majno

Lorenzo Majno

Enrico Marelli

Gabriele Mariani

Claudio Marinoni

Walter Marossi

Loredana Martin

Luciano Martinengo

Roberto Masiero

Rolando Mastrodonato

Giulia Mattace Raso

Giorgio Medi

Giovanna Menicatti

Beatrice Carlotta Merlo

Beppe Merlo

Alberto Mioni

Paolo Mistrangelo

Carlo Montalbetti

Michele Monte

Franco Morganti

Giancarlo Mosca

Adriana Nannicini

Giuseppe Natale

Marcello Noia

Ciro Noja

Fabrizio Onida

Gian Paolo Orani

Gianfranco Pascazio

Massimo Perovanni

Gabriella Pesola

Alessandra Pessina

Francesco Piccaluga

Simonetta Piccaluga

Laura Pirovano

Lucia Piva

Oreste Pivetta

Rita Pizzi

Tomaso Pompili

Sergio Pontiggia

Roberto Prina

Eugenio Repetto

Renzo Riboldazzi

Carlo Alberto Rinolfi

Mario Rocca

Pierluigi Roccatagliata

Cristina Rodocanachi Roidi

Augusto Rossari

Roberto Rossi

Pietro Salmoiraghi

Luigi Santambrogio

Silvia Sardi Pacces

Maria Grazia Scala

Marianella Sclavi

Alfredo Scotti

Giacomo Selmi

Giovanna Senesi

Cristina Simonini

Maurizio Spada

Angelo Stella

Mauro Stivala

Giovanna Tagliabue

Roberto Taranto

Elena Tieghi

Anna Tomasi

Graziella Tonon

Enrica Toretta

Daniela Tosi

Maria Cristina Treu

Paolo Trivellato

Giuliano Turone

Gabriella Valassina

Raffaele Valletta

Giovanni Vannini

Umberto Vascelli Vallara

Francesco Vescovi

Andrea Vigevani

Marco Vitale

Mario Viviani

Giovanni Zenoni

Paolo Zoccarato

 

 

 

SE VUOI FIRMARE  INVIA LA  TUA ADESIONE  a:  dopoexpo@arcipelagomilano.org

 

 

 

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali



Sullo stesso tema








20 gennaio 2016

TRAIETTORIE: EXPO, DONNE, POTERE, LIBERTÀ

Giulia Mattace Raso



12 gennaio 2016

EXPO DOPO EXPO: SEI ANNI DOPO

Valeria Bottelli



16 dicembre 2015

NEBBIA SUL DOPO EXPO

Luca Rinaldi



10 dicembre 2015

DOPO EXPO. MA COSA SERVE A MILANO?

Lanfranco Senn


Ultimi commenti