3 ottobre 2023

PGT 2030, O FORSE NO….

Niente di nuovo sotto il cielo


Copia di Copia di rification (1) 

Scusate, abbiamo scherzato. O come direbbe Ennio Flaiano, la situazione è grave ma non seria. Il 19 maggio del 2018 veniva presentato in Triennale il nuovo PGT, sottotitolato per i non udenti, in un modo che oggi sembra poco felice, Milano 2030. Ne ho scritto pochi giorni dopo in un articolo per Arcipelago che potete leggere qui. Il 14 ottobre 2019 il PGT veniva adottato e ne ho scritto brevemente qui.

Il 5 febbraio del 2020 il PGT è diventato operativo. Oggi a tre anni di distanza ci si sta preparando a seppellirlo senza tanti complimenti. Ad aprile di questo anno, pochi mesi fa, la Giunta ha deliberato di avviare la revisione del PGT.

Ma come mai a Palazzo Marino hanno deciso di sbarazzarsi così in fretta del PGT invero ancora giovinetto e di metterne in cantiere un nuovo? Ci sono state le elezioni e una nuova giunta di colore diverso ha deciso oltre al naturale spoil system di dare alla città uno strumento urbanistico più corrispondente al proprio orientamento politico? Se non mi sono distratto il sindaco è ancora Sala, detto Beppe, quello più o meno del PD… Giusto? Non si tratta di un omonimo. A Milano governa semper lü, il Sindaco del PGT Milano 2030.

Certo, ad essere maliziosi qualcosa è cambiato, anzi qualcuno. Il papà del PGT vigente non è più al suo posto, ormai impantanato o disperso tra le case popolari. Così impara a volersi candidare alle regionali senza permesso… Non so perché ma mi ricorda quando i dissidenti li mandavano in Siberia. A voler continuare sul sentiero della malizia, qualcuno potrebbe arrivare a dire che non vi è poi così tanta differenza tra certe case di MM o di Aler è le fredde regioni russe…

Ora all’Urbanistica, che non si chiama più così, ma Rigenerazione Urbana, abbiamo un nuovo Assessore. Che prima era Dirigente negli stessi uffici. Quindi è molto competente, qualcuno potrebbe dire forse troppo competente. E quindi vuole il suo PGT. O forse lo vuole il Sindaco? Forse non importa veramente. O forse non cambia poi troppo, tra Sindaco e Assessore. Forse vogliono semplicemente “rigenerare” il PGT. O forse…

Ma certo! Dimentico la cosa più importante. Dimentico che in questi tre anni il mondo è cambiato. Il Covid, la guerra in Ucraina, Fedez a Sanremo…

E la resilienza? E il green? E la città a 15 minuti?

Possibile che il PGT 2030 fosse così fragile da non reggere l’urto di una pandemia e di uno sconquasso geopolitico mondiale? Era un PGT coi piedi di balsa?

Il discorso sarebbe lungo e in parte tecnico, ma quello che era e rimane il vulnus originario di questo PGT risiede nella sua mancanza di un’idea di città. Io, leggendo il Documento di Piano, non la percepivo allora e non riesco a decifrarla neppure oggi dopo che il PGT è diventato operativo. Di città metropolitana non se ne parlava allora e nel dibattito attuale rimane il solito convitato di pietra.

Dalle prime dichiarazioni dell’Assessore alla Rigenerazione Urbana mi pare di capire che i temi del nuovo PGT (a proposito, come si chiamerà? Milano 2033?) saranno quelli di aumentare la quota dell’Housing Sociale anche in progetti sotto i 10.000 mq, di incidere maggiormente sui nodi infrastrutturali e ovviamente di continuare a (non) governare le trasformazioni delle aree più appetibili (come gli ex scali).

Forse si correrà dietro a qualche comitato di quartiere NYMBY sul tema grattacieli (o forse no a seconda delle interviste lette). Ma di nuovo nessuna idea forte. Io non ho ancora capito che Milano vuole questa Giunta. O meglio, ho qualche sospetto, ma mi piacerebbe che certe intenzioni fossero manifestate apertamente senza ipocrisia. Temo che avremo il solito topolino, partorito dalla montagna, un contenitore volutamente vuoto, magari ben impaginato e tronfiamente presentato, che alcuni potranno riempire e altri no.

Se invece la revisione del PGT sarà l’occasione per inserire elementi di reale novità come il problema climatico (con i disastri che ha causato anche a livello urbanistico, perché gli alberi non sono un problema solo del settore che si occupa del verde pubblico), magari attraverso una gestione del verde non solo di facciata ma che diventi un vero e proprio elemento di progettazione urbana, beh sarò pronto a riconoscere il merito di questa operazione.

Per fare un esempio, è possibile normare in qualche modo il tema delle isole di calore, ma in modo consapevole perché se ci si limita a piantare alberi che poi fanno più danni che benefici abbiamo perso un’occasione. E vorrei evitare al contrario di trovarmi di fronte ad altre occasioni mancate come la pessima sistemazione di Piazza San Babila.

L’altro tema a cui dovrebbe pensare il nuovo PGT è quello del mercato immobiliare milanese (e quindi va bene potenziare la quota di Hosing Sociale), ma va capito se vi è una reale volontà di recuperare popolazione o lascar proseguire la dinamica emorragica, che poi anche se la gente va a vivere fuori (nella Città Metropolitana), è a Milano che torna tutti i giorni a lavorare (quindi a spendere e a usare servizi sottodimensionati). Ma il traffico lo risolviamo monetizzandolo (Area B e C). Ottimo e abbondante!

E questo tema si intreccia con quello delle dinamiche sociali che il COVID ha generato e che si sono in parte cristallizzate. Il nuovo PGT ne terrà conto? Mi piacerebbe leggere da qualche parte un’analisi che dimostri che questo tema non poteva essere gestito col PGT vigente.

La verità è che il problema, più che nel PGT vigente o in quello che verrà, si trova nello strumento così come è definito dalla LR 12/2005. Nella mia attività professionale ho avuto a che fare con decine di PGT, da quelli redatti dal PIM a quelli fatti con lo stampino da cottimisti veneti, passando per i vari PGT degli uffici tecnici comunali, spesso traduzioni claudicanti dei vecchi PRG. A me sembra che per governare la complessità dei fatti urbani servano dispositivi incisivi ma che in qualche modo semplifichino e definiscano le questioni. Uno strumento che abbia la pretesa di gestire il reale, replicandone il caos e la frammentazione, non mi sembra uno strumento efficace.

Vedremo.

Pietro Cafiero

 



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  1. Andrea VitaliLa spiegazione è semplice: il PGT 2020 era fatto con i piedi (come sa chiunque l'abbia letto). Solo, non si può dire (visto che il sindaco è sempre lo stesso). E quindi: è stato il Covid, la guerra, gli extraterrestri... l' importante però è cambiarlo (meno male).
    3 ottobre 2023 • 21:22Rispondi
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