5 dicembre 2023

SERVIZI PUBBLICI, BENI COMUNI E CITTÀ METROPOLITANA

Sostenibilità ambientale e sociale


Copia di Copia di rification (3)

La legge Madia fu fatta nell’epoca della cosiddetta antipolitica quando tutto ciò che era pubblico era considerato un “magna magna” dei politici. In qualche caso poteva anche essere vero ma il risultato fu quello di mettere le aziende pubbliche in grande difficoltà. Molti pensarono che fosse l’occasione per dare il via a un processo di privatizzazioni come nel caso delle molte acquisizioni compiute da aziende quotate come A2A.

In linea di principio non ho nulla contro le quotate, penso però che le aziende che forniscono servizi pubblici non debbano pensare solo ai dividendi bensì a creare utili da reinvestire in migliori servizi e tariffe contenute per i cittadini. La pandemia, gli effetti dei cambiamenti climatici, ci hanno insegnato che occorre un’idea diversa di sviluppo economico. Occorre sottrarre alla logica del profitto tutte le attività che forniscono servizi pubblici e garantiscono la tutela dei beni comuni.

Non si tratta di una guerra tra pubblico e privato, anzi è possibile realizzare una nuova partnership dove il pubblico orienta e controlla mentre il privato gestisce. Certo, questa visione contrasta l’ideologia liberista che ha generato i guasti di una società sempre più frammentata e divisa, dove le diseguaglianze crescono e il futuro delle nuove generazioni è sempre più incerto.

Il caso più emblematico è quello dei rifiuti. La Lombardia è la regione più inquinata d’Italia. Nella regione arrivano ogni anno milioni di tonnellate di rifiuti per i termovalorizzatori, quasi sempre a bordo di camion che inquinano l’aria della Pianura Padana. Se la Lombardia chiudesse i propri confini ai rifiuti che provengono da altre regioni raggiungerebbe due obiettivi: diminuire le emissioni di CO2 e obbligare le altre regioni a dotarsi degli impianti necessari.

Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si prevede lo snellimento burocratico, stabilità normativa e istituzionale, regolarizzazione indipendente e crescita industriale attraverso i processi di aggregazione. Un piano di riforme e semplificazione che deve consentire un salto di qualità anche per i servizi pubblici. Come riportato nel PNRR “La semplificazione amministrativa e normativa richiede un impegno sistemico che va ben aldilà dei tempi e dei contenuti del PNRR. In passato si sono avute semplificazione sporadiche, legate a esigenze contingenti. Al tempo stesso occorre evitare che alcune norme impongano alle amministrazioni pubbliche e ai soggetti privati di rilevanza pubblica oneri e adempimenti troppo pesanti”.

Se caliamo questo ragionamento nella Città Metropolitana di Milano ci accorgiamo di quanto sia concreto. Pensiamo alle tariffe per  trasporti, rifiuti e acqua o alle bollette per l’energia. Quanto pesano nelle tasche dei cittadini? Tutti questi servizi erano forniti un tempo dalle nostre “municipalizzate” (il così detto socialismo municipale). Alcune tra quella citate sono aziende “in house”, altre sono ormai sotto il controllo di A2A. Nulla di male ma le finalità sono diverse perché sappiamo che le quotate devono necessariamente produrre utili da distribuire ai soci. Parte di questi dividendi (50%) serve a rimpinguare i bilanci dei comuni di Milano e Brescia ma il restante 50% va a quei fondi di investimento che alimentano le rendite finanziarie. Quanto meno occorrerebbe destinare questi profitti a favore di investimenti green e al contenimento di bollette e tariffe.

Solo una politica alta e nobile, autonoma dagli interessi di parte, può avviare una nuova stagione che abbia come obiettivo la tutela dei beni comuni e dunque della sostenibilità ambientale e sociale.

Marco Cipriano

Già Vice Presidente Consiglio Regionale Lombardia

Simone Negri

Consigliere regionale Lombardia



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