10 giugno 2019

CAMERIERE, NON HO UN INSETTO NEL PIATTO!

Cavallette, grilli e formiche salveranno il mondo. Non l’Italia?


Non sono solo un cibo tradizionale di popolazioni lontane e selvagge (raw food) ma, da qualche anno, rappresentano un alimento anche per la conservatrice Europa. Gli insetti, gli edible insects sono già disponibili in molti Paesi, sia nella grande distribuzione che in ristoranti quotati.

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Ad esempio in Belgio, dove dal 2011 è possibile consumare ragù, spaghetti, croquettes e praline di cioccolato a base di grilli e cavallette. O in Francia, dove dal 2009 vengono proposti insetti secchi aromatizzati alle spezie per aperitivi speciali e macarons con proteine di grillo che rendono meno zuccherino il dolce tradizionale francese.

Nei paesi anglosassoni è possibile ordinare hamburger e insetti croccanti, a cui far seguire magari un delizioso (e costoso) Anty Gin. Un gin ideato dal Nordic Food Lab di Copenhagen, e prodotto dalla Cambridge Distillery, con acido formico ottenuto da 80 formiche rosse per bottiglia.

Allontanandosi (di poco) dalla UE, in Svizzera è dall’agosto 2017 che gli insetti hanno trovato posto sugli scaffali dei supermarket come ingrediente di polpette e hamburger.

E in Italia? A parte l’esperimento del PanSeta, primo panettone al mondo prodotto con farina da baco da seta presentato in versione sperimentale a ExpoMilano 2015, vige un divieto assoluto. Addirittura chi cucina o vende insetti al pubblico rischia la denuncia penale, perché da noi l’insetto è considerato solo un “parassita delle derrate alimentari” e dunque un non cibo.

CerianiNonostante il nostro Paese ospiti sia la FAO, che sponsorizza l’uso di insetti edibili per ridurre la povertà e la denutrizione nel mondo, sia l’autorità europea per la sicurezza alimentare EFSA, resta ultimo in Europa in fatto di nuovi alimenti. Anche Coldiretti, che dovrebbe assistere e incentivare l’agricoltura italiana, preferisce un protezionismo che non protegge né imprese né consumatori. Come nel caso degli OGM: è vietato coltivarli in Italia, ma sono serenamente ammessi sulle nostre tavole purché di importazione…

Aziende nazionali che non producono e consumatori ugualmente esposti ai presunti rischi alimentari. Una situazione poco comprensibile, visto lo stato economico in cui versa l’attuale modello agricolo italiano, con margini ridotti all’osso per chi alleva bovini (per latte e carne), suini e ovini o coltiva cereali.

Proprio gli insetti potrebbero offrire un nuovo modello di allevamento redditizio e sostenibile. Ma anche qui la legge non aiuta: se non è possibile mangiarli, in Italia non è neppure possibile allevarli, mancando leggi di riferimento sul disciplinare da attuare.

Un quadro nazionale ed europeo poco chiaro, quindi, che lascia spazio a commerci e degustazioni poco affidabili a livello di sicurezza alimentare.

Il nuovo regolamento europeo (2015/2283) approvato nel novembre 2015 non ha infatti ancora autorizzato in Europa alcun alimento a base di insetto, pur non potendo fermare il mercato di chi alleva e vende insetti-cibo in Europa da più di 10 anni.

Gli insetti sono dunque, a tutti gli effetti, un bug europeo. 

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  1. Gianpiero SironiAuspico che anche in Italia venga consentito che gli insetti possano costituire un alimento. E' inoltre assolutamente doveroso che in Italia venga eliminata la proibizione relativa agli OGM, alimentata dalla vergognosa ignoranza in materia del mondo politico e non solo, che appare di carattere medioevale.
    12 giugno 2019 • 12:19Rispondi
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