13 luglio 2016
DA UNA SENTENZA BUONE REGOLE PER GOVERNARE IL TERRITORIO DELLA CITTÀ METROPOLITANA
Anche dal Consiglio di Stato una indicazione sul da farsi
13 luglio 2016
Anche dal Consiglio di Stato una indicazione sul da farsi
Con un intervento dello scorso anno su questa testata avevo informato dell’importante sentenza del TAR Milano (1) con cui veniva annullato il PGT (Piano di governo del territorio) del Comune di Segrate adottato nel 2012. I ricorrenti chiedevano la cancellazione delle previsioni insediative sul cosiddetto “golfo agricolo”, una delle poche aree verdi rimaste, amata e difesa dalla comunità locale. Il TAR aveva tuttavia anche affrontato alcuni aspetti generali sul rapporto tra pianificazione comunale e provinciale, affermando principi che potrebbero costituire utile ispirazione anche per la pianificazione della città metropolitana.
Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato (2), sull’appello presentato dal Comune, ha confermato lo stralcio delle previsioni insediative sull’area agricola. Nel frattempo la nuova Amministrazione di Segrate eletta a giugno 2015 ha in ogni caso provveduto ad adottare a maggio un nuovo PGT che è già in linea con le determinazioni del TAR. Il Consiglio di Stato ha anche voluto puntualmente confermare i principi introdotti con la sentenza del TAR, e questo assume una portata generale molto più ampia dello specifico caso locale.
La Legge Delrio (Legge 56/2014) ha cambiato in modo drastico organi e ruolo della provincia, lasciando un vuoto non risolto nei rapporti tra i diversi livelli, comunale, intermedio (Città Metropolitana) e regionale. I principi enunciati dalle due sentenze introducono per la prima volta dopo la Riforma alcuni riferimenti sulla base dei quali ricostituire modalità di buon governo sui temi di area vasta importanti per il territorio (infrastrutture, parchi, tutele ambientali, servizi, grandi insediamenti, …), facendo chiarezza sui contenuti e sul ruolo dei piani territoriali dei comuni e dell’ente intermedio (la provincia, che qui a Milano è da un anno e mezzo diventata Città metropolitana).
Il Consiglio della Città metropolitana ha approvato a maggio il primo Piano strategico, ampiamente commentato su queste colonne (3), che però non si occupa del raccordo tra i livelli di pianificazione metropolitana e comunale. Eppure, se si vuole attivare l’area metropolitana la strategia prima, prioritaria, è l’innesco di un intenso dialogo tra comuni, la creazione dove possibile di strumenti di pianificazione comunale associati, con il supporto tecnico e di coordinamento dell’ente intermedio. Invece questo piano strategico non si occupa neppure di colloquiare con il Piano territoriale prodotto e gestito dallo stesso ente (3).
Abbiamo oggi un Sindaco di Milano che è anche il primo Sindaco metropolitano eletto (anche se dai soli cittadini del Comune capoluogo). Ci sono le condizioni per sviluppare contemporaneamente e in modo coordinato gli strumenti di pianificazione di Milano e della Città metropolitana (strategici, urbanistici, mobilità, ecc.). Si tratta di un’occasione irripetibile per affrontare temi annosi come l’inquinamento atmosferico, l’equilibrio tra le diverse forme di commercio (grandi e medie strutture di vendita, esercizi di vicinato, ecc.), l’integrazione del trasporto (modale e anche tariffaria), il blocco del consumo di suolo e il riuso delle aree costruite e dismesse, ma anche temi più recenti come la destinazione delle aree di Expo. Ce ne sono tanti altri, l’elenco è lungo, e tutti sono essenziali per una credibile e attrattiva area metropolitana.
Fare partire l’area metropolitana, che ha peraltro dimensioni più ampie di quelle amministrative della Città metropolitana (4), significa prima di ogni altra cosa attivare un tavolo di lavoro che metta in collegamento tra loro e coinvolga, realmente e su questioni concrete, tutti i 134 comuni con i loro strumenti di pianificazione, da ampliare al più presto anche ad accordi con i principali comuni delle province confinanti. Ora le due sentenze del TAR e del Consiglio di Stato forniscono una base di regole semplici e chiare su cui fondare questo confronto. Sono ormai passati più di due anni dall’entrata in vigore Legge Delrio e la Città metropolitana ancora stenta a decollare. L’occasione è ora più che propizia, speriamo che non si continui a tergiversare.
Marco Pompilio
(1) Sentenza del TAR Milano n. 2883 del 27.2.2015, scaricabile al seguente link. Il ricorso era stato presentato da un Comitato di cittadini di Segrate, unitamente a WWF e Legambiente.
(2) Sentenza del Consiglio di Stato depositata il 28.6.2016, scaricabile al seguente link
(3) Dello stesso autore vedere in particolare intervento del 24.5.2016 link, numerosi altri interventi di commento sul Piano strategico sono contenuti nel numero di ArcipelagoMilano del 12.5.2016.
(4) Sulla dimensione reale dell’area metropolitana vedere anche interventi dello stesso autore su questa testata del 11.5.2016 e del 24.2.2016