16 gennaio 2018

sipario – QUANDO L’ARTE PARLA DI NOI: LA «KAMELIENDAME»


Teatro alla Scala di Milano, recite del 20 dicembre 2017 e del 3 gennaio 2018.

La Dame aux camélias. Balletto in un prologo e tre atti dal romanzo omonimo di Alexandre Dumas figlio. Coreografia, regia e luci di John Neumeier, ripresa coreografica di Kevin Haigen, Radik Zaripov e Janusz Mazon. Musica di Fryderick Chopin. Scene e costumi di Jürgen Rose (Stuttgarter Staatsoper 1978). Nuova produzione del Teatro alla Scala con allestimento scenico del Kongelige Teater di Copenhagen.

sipario02FBEmanuela Montanari [20.12.], Nicoletta Manni [03.01.] (Marguerite Gautier). Claudio Coviello [20.12.], Timofej Andrijašenko [03.01.] (Armand Duval). Mick Zeni [20.12.], Riccardo Massimi [03.01.] (Monsieur Duval). Catherine Beresford [20.12.], Monica Vaglietti [03.01.] (Nanine). Riccardo Massimi [20.12.], Marco Agostino [03.01.] (il duca), Antonella Albano [20.12.], Martina Arduino [03.01.] (Prudence). Christian Fagetti [20.12.], Antonino Sutera [03.01.] (il conte N.). Denise Gazzo (Manon). Marco Agostino [20.12.], Nicola Del Freo [03.01.] (Des Grieux). Agnese Di Clemente [20.12.], Vanessa Vestita [03.01.] (Olympia). Antonino Sutera [20.12.], Christian Fagetti [03.01.] (Gaston Rieux). Marcelo Spaccarotella (un pianista).

Corpo di ballo del Teatro alla Scala diretto da Frédéric Olivieri. Orchestra del Teatro alla Scala, direttore: Theodor Gulschbauer. Pianoforte solista: Roberto Cominati.

Ci immedesimiamo nell’arte quando questa parla di noi, suscita emozioni e quindi riflessione. Questo è quello che avviene a Marguerite e ad Armand quando al Théâtre des Variétés assistono alla rappresentazione della storia d’amore di Manon e Des Grieux. Infatti, il metateatro di Manon è il motore, nonché la chiave di lettura, dell’intera vicenda della Dama delle camelie.

«Ogni uomo che ama una Manon non può che finire come Des Grieux», dice Armand regalando il romanzo dell’Abbé Prévost a Marguerite, secondo cui «nessuna donna merita di essere trattata come Manon». Commenti segnati nel profondo dell’anima, perché autobiografici e quindi particolarmente intensi. Questo è il messaggio di Neumeier per la sua Kameliendame, così interpreti solidi devono essere i protagonisti Armand e Marguerite e i loro riflessi Des Grieux e Manon.

sipario02-02La prima di apertura della stagione ballettistica è stata affidata a Roberto Bolle e Svetlana Zacharova, per la prima volta insieme in questi ruoli. Questa Dame aux camélias ha visto numerose “prime volte”: prima volta è il nuovo allestimento scenico del Teatro Reale di Danimarca; prima volta è la nuova coppia Emanuela Montanari e Claudio Coviello, che debutta come Armand; prima volta per la coppia Nicoletta Manni e Timofej Andrijašenko, entrambi debuttanti; prima volta per altri debuttanti, come Gioacchino Starace (alla prima), Martina Arduino, Christian Fagetti, Denise Gazzo, Marco Agostino, Nicola Del Freo.

Emanuela Montanari ha già esperienza nel ruolo di Marguerite, lo ha ballato accanto all’étoile Massimo Murru durante l’ultima stagione con questo balletto, lo stesso Murru che, ora maître alla Scala, cura le rappresentazioni e guida i danzatori all’interpretazione. Montanari è una ballerina drammatica di grande efficacia – indimenticabile la sua Tat’jana nell’ultimo «Onegin» con Gabriele Corrado –, si affida totalmente al partner, ma nello stesso tempo lo coinvolge e lo guida. Straordinaria soprattutto nella ‘presa’ della scena con tutte le sfaccettature del personaggio. Coviello ha una spiccata propensione al ruolo tragico, indimenticabili i suoi Siegfried e i suoi Albrecht accanto a Vittoria Valerio e a Maria Eichwald. Anche in Armand, un ruolo tragico più moderno, non ha tradito le aspettative soprattutto nell’atto III quando si presenta al ballo ubriaco. Insieme con i romantici passi a due hanno conquistato il pubblico, parlando con la loro arte dritti al cuore.

Timofej Andrijašenko e Nicoletta Manni hanno dato una splendida prova al loro debutto nella Dama delle camelie. Manni ha reso molto bene i momenti più imprevedibili di Marguerite con la sua freschezza e anche la sua tecnica solida e scattosa. Parlanti i contretemps – molto frequenti nei passi a due di Neumeier –, elegante e curata nell’interpretazione del ruolo. Una durezza e focosità tutte giovanili unite all’aspetto da “principe azzurro” fanno dell’Armand di Andrijašenko il ruolo più convincente finora interpretato.

Nei ruoli specchio di Manon e Des Grieux si distingue Denise Gazzo, soprattutto nel momento più inquientante della visione e lotta con Marguerite prima del ritorno dal duca: la scena delle perle è stata con Gazzo di grande impatto emotivo. I suoi partner sono due bei ballerini, Marco Agostino e Nicola Del Freo; Marco Agostino è pienamente padrone della scena, capace di conferire al protagonista del balletto ‘minore’ la stessa valenza del protagonista nel balletto ‘maggiore’, mentre Del Freo lascia trasparire una certa timidezza che ogni tanto sembra non rendere giustizia alla sua preparazione e studio.

Stupenda la Prudence di Martina Arduino, per nulla ‘prudente’ nel tentare di rubare un pezzo di argenteria all’apertura dell’asta dei beni di Marguerite morta, smascherata come dagli attendenti così dal pubblico che inquadra immeditamente il personaggio per tutto il lungo flashback successivo. Sciolta e dinamica nella tecnica offre allo spettatore tutto l’elemento più puramente teatrale della danza, degno di una protagonista. Accanto a lei un giocoso, frizzante, e un po’ irriverente, Christian Fagetti che dà sempre ottima prova nell’interpretazione di ruoli differenti e diversi. Ottimo Gaston per la brillantezza e controllo del movimento quello di Antonino Sutera.

Lodevole la scelta di giovani e giovanissime ballerine per il ruolo di Olympia, ma non ho trovato del tutto soddisfacente la resa scenica delle tre danzatrici, meno affettata e più controllata Agnese Di Clemente. Straordinaria la presenza solida e di grande spessore di Mick Zeni e Riccardo Massimi, due ruoli non tecnici, ma importantissimi per tutta la diegesi della Kameliendame.

Domenico Giuseppe Muscianisi

Foto di Marco Brescia e Rudy Amisano (Teatro alla Scala): 1. Claudio Coviello ed Emanuela Montanari; 2. Timofej Andrijašenko e Nicoletta Manni, entrambe le coppie in due momenti del pas de deux bianco dell’atto II.

Rubrica è a cura di Domenico Giuseppe Muscianisi e di Chiara Di Paola
rubriche@arcipelagomilano.org



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