2 maggio 2021

DA DOVE RIPARTIRÀ IL TEATRO FRANCO PARENTI?

Dai futuri spettatori: i bambini


In uno dei dialoghi più famosi e commoventi della letteratura mondiale, una volpe dice al Piccolo Principe che per permetterle di lasciarsi andare, fidarsi e dare vita ad un legame unico, dovrà creare dei riti, avere pazienza, sedersi prima a distanza da lei e poi avvicinarsi, un po’ di più ogni giorno. E’ così che ci prepariamo alla ripartenza, con la consapevolezza che bisogna riavvicinarsi al pubblico pian piano, anche perché quelli che ci troveremo di fronte saranno degli spettatori che non conosciamo. Molte persone che prima erano assidui frequentatori ora probabilmente non potranno più permettersi, per motivi economici o demotivati per altre ragioni, di venire a teatro così spesso, per cui non sappiamo da chi sarà composto il nostro pubblico.

shammah

Ricordo Paolo Grassi quando andava nella nebbia d’inverno in alcuni centri culturali o dopo lavoro a dire alla gente di andare a teatro. Diceva “il teatro è importante come una Centrale del latte”, è una necessità. E’ un po’ questo il lavoro che bisogna fare ora: ricreare un contatto che, per ovvi motivi, abbiamo perso e ristabilire un dialogo, un rapporto, “imparentarci” come vuole anche il nome del mio teatro. Per me è importante che la gente, soprattutto chi magari non ha mai messo piede in un teatro, consideri il Franco Parenti come una casa, un luogo amico, un posto dove svagarsi, divertirsi, riflettere e emozionarsi insieme.

E’ fondamentale che le persone si sentano a proprio agio e per questo motivo stiamo lavorando in tante direzioni per riuscire ad andare incontro a spettatori diversi e per raggiungerli in tutti i modi possibili; attraverso le onde sonore con Radio Parenti, attraverso le immagini con i video in streaming e ovviamente con gli spettacoli dal vivo, ma non solo.

Dal primo giugno si riparte con la programmazione, alcuni spettacoli che durante il lockdown erano stati annullati, sono stati riprogrammati. Era inevitabile, bisognava restituirli finalmente al pubblico, e dare agli attori l’opportunità di sentirsi vivi, recuperare i progetti ancora in attesa di prendere vita in scena e non buttare via il lavoro che era già stato fatto. Ci saranno però anche tante novità, dettate soprattutto da questa necessità di creare un nuovo pubblico.

Ci siamo chiesti “da dove partire?” La risposta non poteva che essere “dai bambini!”. Un po’ perché sono loro ad aver sofferto di più in questo periodo e ad aver bisogno, più di chiunque altro, di una casa accogliente e stimolante dove liberare la loro energia creativa e la fantasia, ma soprattutto perché sono il futuro. Per questo gli dedicheremo due settimane (dal 15 al 30 maggio) per mettersi in gioco, sperimentare, divertirsi con tante attività sia nelle sale del teatro che sul prato dei Bagni Misteriosi. Ci saranno spettacoli, laboratori e giochi all’aria aperta, sarà un’occasione per imparare, conoscere, divertirsi. Insieme.

Ma dato che i bambini e i ragazzi di oggi non saranno solo gli spettatori del futuro, ma anche gli attori, registi, drammaturghi di domani, stiamo dando vita a dei percorsi formativi, dedicati agli under 18 per fornirgli i primi strumenti per approcciarsi ai mestieri del teatro, non solo corsi di recitazione ma anche di scrittura, backstage, comunicazione.

Ad accogliere i più piccini e le loro famiglie ci sarà la giraffa Raffaella, un’opera dell’artista fiorentino Sedicente Moradi, che con il suo lungo collo dal tetto del Teatro scruta il futuro. E’ lei l’ emblema di questa riapertura, un modo per celebrare la ripartenza perché, come ci insegna il Piccolo Principe, abbiamo bisogno di piccoli riti quotidiani, di simboli e segni familiari per creare legami indissolubili

Il bellissimo cortometraggio di Corrado Tedeschi “Il sogno del Teatro” si chiude con il piccolo Giacomo che nella penombra del palco teatrale, stringe la mano del nonno e chiede : “Ma questo è un sogno?”«Non è un sogno. Si chiama Teatro»

Ecco, vorremmo che in futuro non ci siano più bambini che debbano chiedere “che cos’è un teatro?” e per questo si comincia proprio da loro!

Andrée Ruth Shammah



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