12 settembre 2017

sipario – IL DANDY E L’INGENUA, LA FRIVOLA E L’IRREQUIETO: «ONEGIN» ALLA SCALA


In quattro personaggi si condensa tutto il sentimento intimo e sociale di un secolo. Con l’Evgenij Onegin e i suoi quattro protagonisti Puškin presenta un’«enciclopedia della vita russa» del romanticismo, nel quale ognuno è vittima. Onegin, il ‘primo’ protagonista che dà azione a tutta la narrazione, è il dandy spassionato e arrogante, che ferisce e resta vittima del suo stesso essere. Tat’jana, la ragazza ingenua, fragile e innamorata dell’idea dell’amore in sé, senza gli strumenti psicologici per affrontare una delusione, vittima delle convenzioni. La sorella Ol’ga, vittima della sua vanità e frivolezza, inconsapevole della portata tragica della propria leggerezza d’azione. Poeta inquieto, sognatore e passionale amante è Lenskij, rimasto ucciso dalla mano dell’amico, vittima della propria stessa emotività.

È difficile rendere in danza e mimo tutta la profondità e la complessità psicologiche che pervade la poesia di Puškin. John Cranko con il suo Onegin è costretto a tipizzare al massimo i personaggi: così forse si appiattisce la drammaturgia, ma si dà e si lascia grande spazio all’interpretazione che i singoli artisti riescano a trasmettere e allo spessore che riescano a dare ai propri personaggi. Per questo importantissima diventa la scelta dei cast.

ONEGIN; The Royal Ballet,Per la prima sul palco della Scala nei panni mutevoli di Tat’jana salirà l’amatissima Marianela Núñez, prima ballerina del Royal Opera House di Londra. Danzatrice di una solidissima ed elegantissima tecnica, Núñez sa combinare perfettamente l’aspetto attoriale pressoché in ogni ruolo interpretato, ed è fonte di ispirazione per gli stessi artisti della compagnia milanese, come mi hanno confidato in un’intervista su Dreamtime Magazine del 25 agosto 2015. Già conosce la compagnia e il pubblico milanesi, che hanno potuto godere di lei come Gamzatti nella Bayadère del 2008, in Giulietta nel 2014 e nella tournée a Los Angeles dello scorso agosto.

Si alterneranno per il personaggio di Tat’jana la solista intensa e drammatica Emanuela Montanari, che ha già danzato in Onegin accanto a Massimo Murru, e alla prima ballerina Nicoletta Manni che debutterà nel ruolo, con la sua sempre più viva passionalità. Debutteranno anche in Ol’ga la delicatissima e romantica Martina Arduino, Agnese Di Clemente che si è già distinta in Progetto Händel di Bigonzetti lo scorso maggio, e Alessandra Vassallo, protagonista della Schéhérazade di Scigliano di questa stagione.

Per Evgenij Onegin si alterneranno Roberto Bolle, ricco di esperienza nel ruolo e di grandi partner da Diana Višnëva ad Alessandra Ferri, accanto a Núñez per la prima volta, poi Gabriele Corrado con Montanari e Marco Agostino con Manni, due danseurs nobles pronti e sicuri.

Il primo ballerino Claudio Coviello, ripresenterà l’inquietudine del poeta, l’irrequieto Vladimir Lenskij, affine alla sua sensibilità di «carattere “lunare” […] notturno, riflessivo», portando al debutto Di Clemente. In un doppio debutto si vedrà il Lenskij di Nicola Del Freo con Arduino, coppia ‘vincente’ e drammatica come hanno ottimamente dimostrato nel Lago dei cigni di Ratmanskij.

Domenico Giuseppe Muscianisi

Foto di Bill Cooper (Royal Opera House di Londra): Marianela Núñez in Tat’jana. Concessione del Teatro alla Scala di Milano.

questa rubrica è a cura di Domenico Giuseppe Muscianisi e di Chiara Di Paola
rubriche@arcipelagomilano.org



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