22 aprile 2015
ALESSANDRA FERRI MILANO-LONDRA-NEW YORK, ORA RITORNO ALLE SCENE IN ITALIA
Alessandra Ferri non fa la danzatrice, è una danzatrice. Per questo sette anni di assenza dalle scene sono stati troppi per lei e per il pubblico. Lei è sicuramente la milanese più famosa nel mondo: è nata a Milano (1963), ha iniziato gli studi alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala sotto la direzione della Mª Anna Maria Prina, li ha proseguiti e conclusi alla Royal Ballet School di Londra. A soli diciannove anni Sir Kenneth MacMillan la nomina Pincipal (étoile) e comincia la sua carriera internazionale fino ad approdare nel 1985 all’American Ballet Theatre di New York su invito di Michail Baryšnikov.
Nel 1992 ritorna al Teatro alla Scala di Milano come étoile e viene insignita del più prestigioso titolo internazionale della danza: Prima Ballerina Assoluta, che dal 1894 (Pierina Legnani) solo altre dieci danzatrici mondiali hanno ricevuto e l’ultima, la dodicesima, è di nuovo un’italiana: Alessandra Ferri. Nel 2007 dà il suo addio alle scene danzando con Roberto Bolle il ruolo titolo di Romeo e Giulietta di MacMillan presso il Metropolitan di New York e il Teatro Greco di Taormina.
Adesso nel 2015, Ferri ha deciso di risalire sul palco, presentando nel suo spettacolo Trio ConcertDance una nuova Alessandra Ferri, matura nell’interpretazione ed esecuzione di coreografie create su di lei in stile contemporaneo. Insieme al giovane e talentuoso partner, Herman Cornejo, Principal dell’ABT di New York, e il pianista internazionale di musica contemporanea Bruce Levingston prende vita sulle scene di Parma, Modena e Cremona il trio che unisce musica e danza, nella scia della poetica concertante di Geroge Balanchine.
Firme di prestigiosi coreografi, tra tutti Angelin Prejlocaj stabile all’Opéra di Parigi, hanno creato le danze per Ferri e Cornejo sulle note più famose che dalla musica barocca di Bach arrivano alla vivente conemporaneità di Philip Glass.
Alessandra Ferri torna sulle scene come se non se ne fosse mai andata, fisico perfetto, intensa partecipazione emotiva e grande presenza scenica che la ha sempre contraddistinta. Non si tratta di nostalgia, ma di gioia di rivederla ancora sul palco a emozionare, come una danzatrice deve fare, come solo Alessandra Ferri sa fare.
Domenico G. Muscianisi
questa rubrica è a cura di Emanuele Aldrovandi e Domenico G. Muscianisi