8 gennaio 2014

sipario – ROBERTO BOLLE, IL SORRISO DELL’EROE POSITIVO


 

ROBERTO BOLLE, IL SORRISO DELL’EROE POSITIVO

Quasi un milione e mezzo di Italiani (il 5,54% dello share) secondo i dati Auditel, a scapito delle festività e dei giorni di ferie, è rimasto in casa davanti alla televisione a guardare la puntata di Unici dal titolo Roberto Bolle. L’étoile dei due mondi, andato in onda su Rai 2 lo scorso 26 dicembre 2013.

sipario01FBRoberto Bolle è probabilmente il ballerino classico più famoso oggi, noto a strati diversi e diversificati della popolazione, non solo agli ‘addetti ai lavori’; inoltre, è l’icona italiana nel mondo e grande gloria anche per Milano. Infatti, piemontese di nascita (1975), nel 1996 è stato nominato étoile presso il Teatro alla Scala, dove ha studiato e si è diplomato. Dal 1998 ha deciso di intraprendere una carriera internazionale in qualità di artista ospite. Dal 1999 Bolle ha seguito anche una campagna di sensibilizzazione sociale diventando Ambasciatore di Buona Volontà per l’Unicef. Nel 2007 ha fatto la sua prima apparizione al Metropolitan di New York con il prestigioso American Ballet Theatre (ABT) durante la beneficiata di addio di Alessandra Ferri (prima ballerina assoluta). Nel 2009 ‘sbarca’ definitivamente in America con la nomina a principal dell’ABT e Bolle a New York ormai trascorre un quarto dell’anno per partecipare alla stagione ballettistica.

Che cosa rende Roberto Bolle così popolare e amato dalla gente? Solo la sua bellezza o la sua eccellenza nell’arte coreutica? Sarebbe riduttivo per il suo grande carisma che pervade anche i disinteressati alla danza.

Bellezza e bravura per Roberto Bolle vanno estese da un piano meramente estetico, ‘superficiale, percettivo’, a un piano etico, cioè di ‘comportamento sociale’ come vuole la sua etimologia. Nella cultura greca l’eroe positivo era colui che trasmetteva i valori della società ideale, accettati e riconosciuti da tutti, dando dimostrazione di essere in grado di fare cose straordinarie supportato da giuste guide sempre all’interno di quella società di cui è promotore: in una parola la filosofia greca diceva kalokagathía (da kalós ‘bello’ + agathós ‘bravo, buono’).

Le interviste del programma Unici hanno messo in luce la positività di Roberto Bolle. Bolle non attrae perché è un bravo e bel ballerino, ma per come è divenuto tale: incarna i valori che il mondo da sempre riconosce come giusti, nonostante la società odierna li abbia messi relativamente in crisi. Non si è persa occasione durante il programma per affermare come Bolle con l’umiltà del continuo discente e la luminosità di chi ama se stesso e il proprio lavoro si dia sempre da fare per migliorarsi e superarsi con sacrifici, rinunce e fatiche, che nel lungo termine diventano arricchimento spirituale e successo materiale. Mai si sente la parola «appagamento» o l’espressione «essere arrivato», solo verbi al presente nelle frasi di Roberto Bolle, che stanno a indicare la volontà positiva di progresso. In Bolle prende corpo il modello che ai tempi di Cesare si chiamava «dell’homo novus», oggi si direbbe «del self-made man», cioè dell’uomo che si fa da sé, sulle proprie forze, con le proprie vittorie e i propri insuccessi, che entrano tutti nel bagaglio dell’esperienza costruttiva.

Dal sorriso di Roberto Bolle traspare un soggetto dall’animo sensibile e determinato. Decisione e determinazione sono l’ingrediente base del suo carattere, che si espleta con la grandezza d’animo di chi affronta la vita con umanità, senza spregiudicatezza né sregolatezze, ma con delicatezza, fuori da scandali e pettegolezzi. Davvero il suo sorriso è il sorriso solare della positività di un idolo da emulare, come il «sorriso arcaico» dell’arte greca che raffigura la kalokagathía nei giovani nudi.

Roberto Bolle non è, quindi, modello solo per gli allievi delle accademie di danza che si accingono a diventare ballerini professionisti; è modello «etico», comportamentale, per tutti, come gli eroi dell’antico epos greco: è il moderno kalokagathós, ‘bello e bravo’. È questa la chiave del suo consenso, che tutti gli riconoscono.

Domenico G. Muscianisi

questa rubrica è a cura di Emanuele Aldrovandi e Domenico G. Muscianisi

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