5 marzo 2024

LE VOCI DAL CORTILE

Una preoccupazione di Sala


lettera arcip

Lettera 13.03.2024

Care lettrici e cari lettori, care amiche e cari amici, alla mia ultima lettera del 6 marzo tra i commenti che ho ricevuto uno mi ha colpito: queste lettere sono troppo lunghe e si fatica a leggerle.

Forse è vero: voglio spiegarvene la logica.

Allestire un numero settimanale di ArcipelagoMilano è per me un impegno molto gravoso che affronto tuttavia volentieri, mentre gli anni passano, ma con l’andare del tempo ho perso la capacità che una volta avevo di farmene carico: mi sono trovato al bivio tra il cessare del tutto questa attività o trovare una soluzione accettabile.

Mi sarebbe dispiaciuto lasciar perdere e dunque ho deciso di essere ancora presente nel dibattito cittadino, intervallando le uscite di ArcipelagoMilano  con una Lettera (forse un po’ lunga): dunque i lettori troveranno online tra un numero tradizionale di ArcipelagoMilano una LETTERA, per mantenere un contatto settimanale con i lettori.

Oggi mi dedicherò a raccogliere e commentare quelle notizie meno importanti ma che non si possono lasciare senza farne cenno.

LE BUCHE DELLE STRADE

Pochi giorni orsono il Sindaco ha finalmente preso a cuore il problema delle buche nelle strade e nei marciapiedi dovute alle ultime piogge, una precipitazione la cui consistenza non è certo stata delle peggiori, una preoccupazione ben accolta, soprattutto per l’atteso beneficio rispetto alle polveri sottili ma anche per altro.

Tutti abbiamo visto che quando piove la città va subito in sofferenza: si aprono le buche nelle strade e si formano piccole e grosse pozzanghere, soprattutto in corrispondenza degli scivoli per disabili.

Come sempre a Milano le storie cominciano da lontano e confermano il vecchio adagio che cittadini saggi e sopratutto chi li amministra dovrebbero guardare avanti nel tempo e pensare ai loro figli e nipoti. Non solo a livello comunale.

A mia memoria la storia comincia dai tempi del sindaco Aniasi (dal 13 novembre 1967 al 12 maggio 1976): durante una delle sue due sindacature fu abolito l’ingegnere capo, che sovrintendeva a tutte le attività di natura tecnica del Comune di Milano. Il suo principale referente era l’assessore ai lavori pubblici. L’ingegnere capo fu abolito per l’insofferenza che tutti gli assessori mostravano nei suoi confronti perché non erano liberi di scegliere quali lavori fare nell’ambito del proprio assessorato.

L’ultimo assessore ai lavori pubblici fu Gabriele Rabaiotti nominato nel 2016 dal sindaco Sala suo assessore ai Lavori Pubblici e alla Casa. Nel 2019 gli vengono assegnate le deleghe alle Politiche sociali e lascia i Lavori pubblici, assumendo così l’incarico di assessore alle Politiche sociali e abitative. Da allora non abbiamo più nemmeno un assessore ai Lavori Pubblici e tutto fa capo ora alla direzione AREA TECNICA INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITÀ e ARREDO URBANO.

Immagine1

Una direzione che, come si vede dal prospetto, ha un ruolo fondamentale nella gestione dei lavori e dunque va in capo a questa direzione la grana delle buche stradali.

È con lui che probabilmente si è confrontato il Sindaco decidendo di triplicare gli investimenti nella manutenzione delle strade milanesi, ereditando però una situazione disastrosa che arriva da anni di lavori stradali fatti male.

Chiudere le buche non è un lavoro banale e richiede grande accuratezza e una buona esperienza: non basta mandare due omini con una carriola di pietrisco bitumato e un badile col quale riempire malamente il buco, come vien fatto normalmente, perché alla pioggia successiva la buca si riaprirà.

Tutte cose che i tecnici comunali sanno meglio di me e voglio descriverle perché tutti se ne facciano un perché.

Le strade hanno 5 strati: Il sottofondo, la fondazione, la base, il binder e il manto di usura che è quello che noi vediamo e che tra l’altro ha la funzione di rendere impermeabile la strada in modo che l’acqua non penetri e non renda morbidi gli strati sottostanti e si formino le buche.

Quando si forma una buca la causa è proprio perché il manto di usura ha lasciato passare l’acqua: per rimediarvi bisogna tagliare l’asfalto e tutto quello che c’è sotto ma ad una certa distanza dalla buca fino a trovare un punto sano da dove ricostruire il manufatto.

Un lavoro lungo, delicato e costoso.

Aggiungo anche come mai si formino molte pozzanghere: perché quando si decide di rifare una strada in genere si rifà solo il manto di usura senza aver tolto parte del sottostante: il nuovo manto aumenta di qualche centimetro il livello della strada e va ad ostruire parzialmente o anche totalmente gli scarichi ricavati nei cordoli dei marciapiedi.

Noto di passaggio che le pozzanghere poi si asciugano per evaporazione e depositano sulla sede stradale quello che avrebbero dovuto lavar via a cominciare dalle micropolveri e dalle polveri sottili dovute dai pneumatici o dalle ruote dei tram, soprattutto alle fermate dove iniziano a frenare. Le strade andrebbero lavate e AMSA dice che lo fa.

Il Comune dice che ha a cuore la nostra salute ambientale, eccovi un buon empio, così potrete controllare da voi stessi.

La maggior parte delle lettere ai giornali riguardano la sporcizia delle strade, un problema non certo insuperabile, basta volere e AMSA ci dice quello che fa.

Come avviene la pulizia? Ecco.

(fonte AMSA)

  • La pulizia delle strade avviene secondo le seguenti modalità: 
  • Spazzamento Globale: Pulizia e lavaggio della strada e del marciapiede con l’utilizzo del sistema “Sweepy-Jet”, una lancia con acqua in pressione brevettata da Amsa che permette di pulire anche sotto le auto parcheggiate e evitando così il divieto di sosta.
  • Spazzino di Zona: presidio costante di un operatore con carrellino per il mantenimento della pulizia in aree semicentrali e periferiche in presenza di attività commerciali e ad alta frequentazione ciclo-pedonale (quartieri Padova, Baggio, Stadera, Corvetto, Barona, ecc…).
  • Spazzamento massivo: pulizia meccanizzata e lavaggio della sede stradale adiacente al marciapiede, in orario notturno, con itinerari protetti da divieto di sosta. 
  • Spazzamento fine: pulizia meccanizzata e manuale della sede stradale e dei marciapiedi.
  • Vuotatura cestini: cestoni presenti sul territorio e rimozione di rifiuti presenti a terra in prossimità dei contenitori. Ogni cestino viene svuotato almeno una volta al giorno.
  • Lavaggio marciapiedi: lavaggio meccanizzato del marciapiede e delle piazze individuate come critiche.
  • Lavaggio gallerie e portici: lavaggio meccanizzato delle gallerie e dei portici del centro città. 
  • Pulizia filari alberati: pulizia manuale delle aree in corrispondenza dei principali filari alberati presenti sulle vie cittadine, in orario notturno, con divieto di sosta.
  • Raccolta delle foglie: rimozione delle foglie dalla sede stradale.

Info utili

Nella tabella di seguito è evidenziato con quale frequenza vengono svolti i servizi di pulizia strade.

Servizi di pulizia  Frequenza
Spazzamento globale Da 1 a 3 volte alla settimana
Spazzamento massivo 1 volta alla settimana
Spazzamento fine Vie ad alta frequentazione – da 1 a 4 volte al giorno 
Vie a media frequentazione – da 2 a 3 volte la settimana
Vie a bassa frequentazione – da 1 a 2 volte la settimana
Vuotatura cestini Vie ad alta frequentazione – da 2 a 3 volte al giorno
Vie a media/bassa frequentazione – 1 volta al giorno
Lavaggio marciapiedi Da 1 a 7 volte alla settimana
Pulizia filari alberati 1 volta al mese –
Raccolta delle foglie Avviene sempre in concomitanza con i servizi di spazzamento.
Nel periodo di maggiore caducità delle foglie viene organizzato un servizio dedicato
alla rimozione delle foglie a frequenza variabile

Un sogno, un sogno nel cassetto di AMSA e una presa in giro per noi.

Vorrei parlavi anche di altre cose ma lo farò negli editoriali. Nell’attesa pensate al perché è stato ridotto il numero delle corse dei mezzi di trasporto pubblico di superficie. Non si trovano autisti che accettino lo stipendio offerto nella città più cara d’Italia?

Perché non si vedono ancora in strada i vigili promessi?

Perché, perché, perché?

Perché non è aumentato il numero dei taxi?

Proveremo a rispondere, a mercoledì prossimo.

Luca Beltrami Gadola

NB: I commenti vanno indirizzati a redazione@arcipelagomilano.org



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