21 novembre 2023

IL POTERE DEGLI ASSESSORI

Lettera del 29 novembre 2023


lettera arcip

Care amiche e cari amici, care lettrici e cari lettori, negli ultimi giorni a partire dall’ultimo numero di ArcipelagoMilano non sono successe qui molte cose se non battibecchi tra Sindaco e Presidente della Regione sull’ordine pubblico. Come sempre nel nostro Paese la legislazione è incerta e i ruoli dei singoli amministratori non sono ben definiti e in troppi casi addirittura si sovrappongono tra di loro, consentendo il gioco di “scaricabarile”: il dibattito che ne nasce è sempre legato ai problemi elettorali di ciascun amministratore e quindi non concerne i bene comune.

A complicare il tutto c’è il ruolo del Governo e dei suoi ministri che si muovono con la stessa logica e addirittura entrano a gamba tesa nelle competenze altrui come si è visto fare dal ministro Crosetto, ministro della difesa, e Nordio ministro della giustizia, sotto l’attento sguardo di Salvini che cerca appassionatamente una qualsiasi possibile occasione di dire la sua in nome degli “ITALIANI” dei quali ritiene di essere l’unico vero difensore in nome di “Dio, patria e famiglia.

Ma il vero “pizzicotto” che mi ha svegliato dal mio torpore di spettatore annoiato/incazzato dallo spettacolo della politica milanese è stato l’annuncio dato della messa in cantiere di tre parcheggi di corrispondenza, rispettivamente a Rho, Lambrate e Bisceglie per un ammontare complessivo di 80 milioni di euro.

L’avvio di questi lavori è stato sancito da una “determina dirigenziale” ossia un atto amministrativo emesso dalla burocrazia comunale con valenza esecutiva che, come nel caso di San Siro dove prevaleva persino sulle norme di natura urbanistica, in questo caso il Piano di Governo del Territorio – PGT – che a San Siro trasformava un’area destinata a verde da uso sportivo in area edificabile.

Non è che mi sono svegliato adesso sul problema delle determine dirigenziali ma il caso dei parcheggi di corrispondenza ora messi in cantiere mi ha sollecitato una domanda che sto rimuginando da tempo: chi comanda in Comune di Milano?

Un consigliere mi ha confermato che di questa operazione parcheggi in Consiglio non si è mai parlato o forse se ne è parlato solo alla presentazione del piano di opere pubbliche.

La risposta corretta la potrebbe dare un esperto di diritto amministrativo ma nel nostro Paese la sua risposta vedrebbe aprirsi un dibattito furibondo perché i nostri legislatori sono maestri nel legiferare in maniera confusa sia in termini di linguaggio che coordinamento rispetto alle leggi esistenti e dunque l’interpretazione.

Normalmente l’interpretazione definitiva dobbiamo andare a cercarla nelle sentenze della Cassazione che si esprime decidendo esclusivamente se nel corso  del procedimento sono stati commessi solo errori materiali.

Ma veniamo al problema di chi “decide” nel triangolo Sindaco, Giunta (assessori) e Consiglio comunale.

Il disastro lo ha fatto Franco Bassanini con la legge 25 marzo 1993 N° 81 alla quale sono poi succedute altre leggi altrettanto dannose riguardanti gli enti locali e la loro organizzazione.

Con questa legge il sindaco viene eletto direttamente dai cittadini, gli assessori sono di sua nomina, i consiglieri comunali eletti dai cittadini.

Chi decide secondo la nuova legge – semplificando – sono solo il sindaco,  il Consiglio comunale e quest’ultimo può decidere  solo in materia urbanistica e di bilancio e anche in questo caso con forti limitazioni. Siamo al “presidenzialismo” municipale.

Per capirci prima della legge n°81, gli assessori erano nominati dal Consiglio comunale, erano una sorta di organismo monocratico, decidevano per le materie concernenti l’assessorato per il quale erano stati nominati e deliberavano con provvedimenti efficaci verso i terzi (i cittadini).

In tutto questo legiferare di Bassanini e di chi lo ha seguito, le “vittime” principali, per così dire (oltre la democrazia), sono stati gli assessori il cui ruolo viene ridotto a semplici collaboratori del sindaco, assegnando ai dirigenti di ogni direzione tutti i compiti, compresi gli atti e i provvedimenti amministrativi che impegnano l’amministrazione verso l’esterno. Agli assessori competono solo funzioni di indirizzo e di controllo politico amministrativo degli organi di governo. L’assessore non può firmare nemmeno congiuntamente ad un dirigente, pena l’annullamento del principio di separazione dei poteri tra politico e amministrativo, se così fosse avvenuto l’atto sarebbe nullo.

Che il regolamento comunale disponga diversamente, ossia assegnando agli assessori poteri di emettere provvedimenti efficaci verso i tersi attraverso la “delega”, è materia tutta in discussione.

E siamo arrivati a livello comunale a un maldestro tentativo fatto da Bassanini di separare le responsabilità politiche da quelle amministrative, come antidoto alla corruzione che dilagava nelle amministrazioni  locali a causa della corrompibilità degli assessori.

Oggi la corruzione continua, perché invece di essere in capo ad un assessore coinvolge anche parti della burocrazia e dalla corruzione del singolo siamo passati quasi sempre alla aggravante associazione a delinquere perché l’assessore o il funzionario non hanno la possibilità di fare scalate “in solitario”.

La corruzione dilaga comunque, non la si frena né con le leggi né con i decreti, il solo antidoto possibile è la trasparenza della pubblica amministrazione e dei suoi atti consentendo chiunque di accedervi.

Una nota di colore: oggi l’accesso agli atti in ambito comunale è giuridicamente consentito solo ai consiglieri comunali ma non agli assessori a meno che il regolamento comunale disponga diversamente.

Come si è detto infinite volte le leggi che regolano gli enti locali andrebbero riscritte sia in senso democratico che in seno giuridico.

Voglio anche far presente che molti casi di corruzione della pubblica amministrazione riguardano le normative urbanistiche e qui il discorso si amplia enormemente perché queste leggi e queste norme costituiscono un ambito legislativo regolato da infinite norme la cui complessità rende di fatto spesso irrintracciabile il vero o più soggetti corrotti.

Dell’urbanistica e del suo labirinto ne parleremo ancora.

Alla prossima.

Luca Beltrami Gadola

NB: I commenti vanno indirizzati a redazione@arcipelagomilano.org

 



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