21 febbraio 2023
COMMENTI ALLA LETTERA DEL 15 FEBBRAIO 2023
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
21 febbraio 2023
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Pippo Amoroso – I tanti perché del voto milanese. Il filosofo francese Edgar Morin (1921!) ci ha da tempo insegnato che la realtà è complessa. Ecco perché i motivi per cui a Milano le elezioni regionali hanno il dato il risultato che sappiamo vanno individuati con pazienza e senza pregiudizi.
Proviamo ad elencarne alcuni, in ordine sparso
Allora non c’è da meravigliarsi se
In conclusione, non abbiamo ceduto al Barbarossa, figuriamoci se una metropoli in grado di competere con le migliori città del mondo può avere paura degli omuncoli oggi sulla scena.
Resistiamo, restiamo noi stessi e speriamo in una futura classe politica migliore, che ritorni ad essere espressione della nostra grande qualità.
Milàn e poeu pù (Milano e poi più – traduco per quel 99% di abitanti che il milanese non lo sa, ma è contenta lo stesso di vivere in questa città).
Vito Ayroldi – Rispondo da Roma a W. Marossi. Se nel Lazio il Pd avesse proposto Gualtieri capolista i voti li avrebbe dimezzati. Un tizio che va nascondendosi tutto il giorno, gestisce solo nomine di municipalizzate e compare solo per il deposito di qualche corona di fiori non è la soluzione è il problema!
Ripartire da amministratori capaci, quello sì. Il Pd è ritornato alle origini: un partito tosco … Emiliano in tutti i sensi.
Letizia Arcangeli – A me sembra che l’inno agli acculturati milanesi dove l’astensionismo è stato quasi identico al resto della regione sia assolutamente fuori proposito. anche perché è nelle città e città metropolitane che i problemi di trasporti sanità e ambiente e disuguaglianze e emarginazione sono più pesanti, se ci sarà l’analisi dei voti per quartiere ne sapremo di più, ma sta di fatto che certe carenze tipo medico di base sono meno sensibili nei paesini dove tutti si, e lo , conoscono. e purtroppo nei paesini tutti sono abituati a contare sulla propria auto, e dei trasporti pubblici gli interessa poco- leggo in Wikipedia che i comuni lombardi sono 1504 leggo in tutt’Italia che al nord più di un terzo della popolazione vive in comuni da 5000 abitanti in giù… saranno magari dati vecchi, non so, ma c’è davvero molto da chiedersi, se davvero esistano promesse elettorali di competenza regionale che siano importanti per tutte queste situazioni… nella genericità dei buoni propositi si rischia di parere dei retori incompetenti sul concreto.
Secondo me un motivo che ha abbassato ancora la percentuale dei votanti è stata la previsione certa della vittoria della destra, i sondaggi ottimisti non c’erano più nelle ultime settimane. A me pareva che Majorino avesse invece puntato su temi che interessano molto tutti, lavoratori compresi, e non solo le minoranze: trasporti e sanità.
Mi sembra che non si dica chiaro e forte che la causa dell’astensionismo è la mancanza di rappresentanza per alcune parti . Il progetto PD è servito proprio a questo, e ha funzionato egregiamente. Non a caso l’allora segretario Renzi esultò quando Bonacini divenne la prima volta governatore dell’Emilia Romagna, con un’astensione SUPERIORE AL 60%.
Vedo che anche in questa lettera qualcuno rimpiange la canditura Guerini. L’unica vera battaglia democratica è il ritorno al proporzionale.
Caterina Epiboli – Non sono né milanese né lombarda, eppure leggo sempre con piacere la sua newsletter, perché Milano per noi trentini è una città progressista, l’avamposto europeo in Italia.
E mi dispiace vedere in una giornata già di per sé triste, al termine di elezioni dove vince l’astensionismo, che fra i suoi amici commentatori non è stata invitata neppure una voce femminile. L’astensionismo è da condannare sempre, ma ricordiamoci che senza rappresentazione non c’è partecipazione …
Roberta Osculati – Peccato non leggere neppure un intervento di voce al femminile!
Forse anche questo è un segno che la politica deve cambiare registro…
Buon lavoro
AA.VV.