10 dicembre 2022
MORATTI L’INSAZIABILE IN REGIONE
Ma anche qualche novità su ArcipelagoMilano
10 dicembre 2022
Ma anche qualche novità su ArcipelagoMilano
Care lettrici e cari lettori e anche care amiche e cari amici ecco alcune note sul futuro di Arcipelago Milano.
Nell’ultimo Editoriale dei primi di giugno dicevo che mi sarei preso una lunga vacanza, un paio di mesi, dedicata al riposo e alla salute, il tutto in un clima più sano e meno inquinato di quello di Milano.
Ai primi di giugno, quando mi ero preso la vacanza immaginavo che, come sempre nel periodo estivo, l’attività politica rallentasse e che il Governo si trasformasse quasi in un “governo balneare” come abbiamo visto in passato, anche se i problemi del Paese e del mondo – Covid non placato, guerra in Ucraina, crisi economica, crisi energetica ……..- costituivano uno scenario che chiamare allarmante è poco: pensavo che Draghi avrebbe tenuto ferma la barra e, per quanto possibile, potevamo concederci una pausa dall’angoscia quotidiana.
Il Governo comunque scricchiolava e mostrava tutte le crepe tipiche dei Governi di unità nazionale ma tra quelle crepe e le dimissioni di Draghi, provocate essenzialmente da Conte, purtroppo il passo fu breve: dell’irresponsabilità di alcune forze politiche si è già detto e scritto tutto.
Quella Presidenza del Consiglio, che ridava improvvisamente credito e dignità al Paese, venne buttata nel cestino e ci avviammo a passo di corsa allo scioglimento delle Camere e a nuove elezioni.
Era il 21 luglio. Mi domandavo: riprendere a quel punto le uscite di ArcipelagoMilano? Non me la sono sentita perché già si capiva che eravamo all’avvio di una campagna elettorale fuori dall’ordinario, ossia peggio che mai.
Meglio dunque rimandare la ripresa di ArcipelagoMilano perché i nostri lettori sarebbero – e sono – stati travolti da valanghe di trasmissioni televisive, paginone di quotidiani, profluvi di sondaggi: sarebbe stato solo aggiungere un’esile voce in più, con il rischio di dire ovvietà.
Comunque, le più pessimistiche previsioni – una campagna elettorale indecorosa – si avverarono, mostrando il vero volto di una classe politica, in particolare a sinistra, litigiosa, incapace di dire cose che già non sapessimo o non ci avessero già detto, il tutto in salsa leaderista che, per quel che mi riguarda, di democratico proprio non aveva il sapore.
Noto per inciso che nessun politico, soprattutto quelli più in là con gli anni, riflettendo sulla quasi certezza che l’afflusso alle urne sarebbe certo diminuito, si sia domandato seriamente perché.
Chi lo aveva preconizzato ben prima che accadesse allora ed oggi fu, come al solito, Giulio Andreotti che ebbe a dire: «Non si dimentichi mai che si è eletti per operare; e non si opera per essere eletti. La confusione dei fini risulterebbe nefasta».
La confusione continua e oggi più che mai è nefasta.
Già che ci sono vorrei togliermi un sassolino dalle scarpe a proposito della forma di Governo di impianto populista, sul populismo in genere.
Il “populismo”, è ben definito da Daniele Petrosino in un suo articolo sulla rivista QUESTIONE GIUSTIZIA:” Populismo. Nel nuovo millennio nei sistemi politici occidentali si sono presentati con crescente energia e successo uomini politici, movimenti e partiti variamente denominati come populisti. Dietro questa categoria vi è un ampio spettro di fenomeni empirici che coprono l’intero arco delle posizioni politiche. Questa tendenza ad usare la categoria di populismo in modo eccessivamente pervasivo le toglie, però, capacità analitica. Potremmo dire che è un limite non solo della categoria, ma del fenomeno che essa cerca di descrivere, i cui confini sono estremamente indefiniti ed adattabili a molteplici situazioni. Ciò che accomuna tutti coloro che si muovono in questo spettro è l’evocazione di un’idea di popolo indistinta contrapposta a quella di élite: da una parte gli esclusi, dall’altra i privilegiati. È una nozione che incorpora e dilata una divisione sociale netta, benché non riducibile ad un unico elemento: il popolo è costituito da tutti coloro che sono tartassati dal potere economico, politico, culturale ecc.”. *
Daniele Petrosino fa partire la deriva populista dal nuovo millennio ma a guardar bene vi erano forme di populismo locale ante litteram: un caso di studio è rappresentato dalla legge 25 marzo 1993 n. 81 con la quale il suo estensore – l’onorevole Franco Bassanini grande navigatore tra parlamento, Stato, Governo e parastato – sanciva legislativamente una forma di populismo.
Un’architettura istituzionale che preveda l’elezione diretta del sindaco, la sua possibilità di nominare (e revocare) i membri della Giunta – gli assessori – e la limitazione dei poteri del Consiglio Comunale alle sole questioni di bilancio o urbanistiche che cosa è se non “sovranismo” ope legis? Come il Governo cittadino di Milano.
Dove c’è un “potere” senza un contropotere è democrazia?
Anche la Regione naviga nelle stesse acque e tra poco saremo chiamati ad eleggerne il Presidente sapendo che la legge regionale prevede un turno solo e secco: diventa presidente chi raccoglie il maggior numero di voti. Se si moltiplicheranno le liste potremmo rischiare di trovarci un eletto con un troppo esiguo numero di voti, tale da mettere in discussione la reale validità del voto.
Il presidente, che con un insolito vezzo da tempo chiamiamo Governatore, malgrado questo nome non compaia mai nella Legge regionale né altrove, nomina assessore chi vuole lui, anche al di fuori dei consiglieri eletti: è così che ci siamo trovati Letizia Moratti vicepresidente a assessore alla sanità della Regione.
Incauto fu Attilio Fontana, presidente, che per ridare un minimo di lustro al Governo della Regione troppo presente nelle cronache giudiziarie, chiamò la Moratti al ruolo di Vicepresidente: si è allevato un serpe in seno.
Il primo numero di ArcipelagoMilano è dell’11 febbraio 2009, in piena era morattiana e da quel momento sulle nostre pagine non mancarono le critiche alla sindaca che allora chiamavamo sindaco.
Oggi rischiamo di ritrovarcela Presidente (Presidentessa? Governatrice? più probabilmente “governante” nell’accezione famigliare) e sono sicuro che le opinioni comparse su ArcipelagoMilano nei confronti del suo ruolo di sindaco potremo ripubblicarle tali e quali se dovesse spuntarla in Regione.
Per chi avesse curiosità di leggere qualcosa di quello che pubblicammo allora, in calce vi è un elenco degli articoli con il riferimento ipertestuale. **
È veramente difficile prevedere come andrà a finire in questo indecoroso campionato di “salto della quaglia”: resteranno in campo solo Fontana, Majorino e Moratti? Il germe del frazionismo della sinistra manderà tutto a carte e quarantotto?
Io tifo per Majorino, soprattutto da quando il sindaco Sala ha detto che “veglierà” su di lui per temperarne gli animal spirits di sinistra che a suo dire terrorizzerebbero i benpensanti. Cosa questo voglia dire esattamente non lo so ma lo immagino: secondo Sala Majorino dovrebbe avere grande rispetto dei poteri forti e non curarsi troppo degli ultimi la cui schiera si infoltisce ogni giorno.
Conosco Majorino da quando entrò in Consiglio Comunale, se non ricordo male nel 2006, lo stimo per il suo cursus onorum e per la sua profonda conoscenza della società milanese e se sarà eletto, come spero, non cambierà.
Mi piacerebbe invece che cambiasse Sala ma questo è un altro film.
Veniamo invece al futuro di ArcipelagoMilano. Tornerà online il 21 dicembre per un numero di fine anno e poi riprenderanno le consuete uscite.
Considero un mio dovere farlo perché non voglio che si disperda il suo archivio di più di 5.000 articoli che vedo sempre consultato: dal primo di giugno ad oggi, mentre non uscivamo, ci sono state quasi 50,000 visite al nostro sito.
Lasciar disperso questo patrimonio sarebbe offensivo per tutti gli autori che coi loro scritti hanno contribuito al successo di ArcipelagoMilano.
Qualcosa però cambia.
Il prezioso collaboratore degli ultimi tempi, Francesco Virtuani, ha vinto un concorso ministeriale a Roma e dunque mi ha lasciato.
Come sarà d’ora in avanti ArcipelagoMilano?
Il format non cambierà, solo piccole rettifiche per togliere quello che non serve a cominciare dall’appello ai lettori perché facciano una donazione. Al riguardo come avete visto non è più possibile utilizzare Paypal per le donazioni perché non era giusto chiedere un sostegno dal momento che non ero certo di proseguire.
L’associazione Amici di ArcipelagoMilano viene chiusa e l’avanzo di bilancio sarà destinato ad una associazione benefica come prevede lo statuto e come è di legge.
Penso di riuscire a tenere in vita ArcipelagoMilano anche da solo. Chissamai che spunti qualcuno che voglia darmi una mano. Voglio farlo anche perché il mondo sta andando verso un destino che pavento e gli ultimi fatti in Germania, la scoperta di un complotto di ispirazione nazista, è l’ennesima dimostrazione che nazismo e fascismo sono ancora un vero pericolo per le democrazie.
Nell’attesa vi chiedo di non far mancare i vostri contributi scritti che sono il vero patrimonio di ArcipelagoMilano che resta dunque fedele alla sua funzione di luogo di dibattito, informazione e, quando necessario, di critica.
ArcipelagoMilano resta comunque una piattaforma aperta per chi vuole esprime il suo pensiero e farlo conoscere ai nostri affezionati 10.000 lettori.
Vi aspetto.
Luca Beltrami Gadola
*Daniele Petrosino
https://www.questionegiustizia.it/rivista/articolo/populismo-e-nazione_643.php
Trimestrale QUESTIONE GIUSTIZIA
**PER CHI VOLESSE RINFRESCARSI LA MEMORIA SU LETIZIA MORATTI SINDACO
11.02.2009 PALAZZO MORATTI Carneade
27.10.2009 10 GRADI KELVIN. IL CALORE UMANO E LA PASSIONE DEL SINDACO MORATTI IN CONSIGLIO COMUNALE. Guido Martinotti
30.11 2009 LETIZIA MORATTI:COME DISTRUGGERE UNA CITTÀ Luca Beltrami Gadola
30.12. 2009 LETIZIA MORATTI E LE CASERME. SETTE E MEZZO Luca Beltrami Gadola
30.01. 2010 IL SINDACO MORATTI AVVELENA I POZZI Luca Beltrami Gadola
30.01. 2010I DECIBEL DELLA MORATTI Oreste Pivetta
30.03. 2010 LETIZIA MORATTI DONNA PRASSEDE Franco D Alfonso
26.04.2010 MORATTI, BOSSI, FORMIGONI: LA FINE DEL MÉNAGE À TROIS .L. Beltrami Gadola
8.06.2010 IL POLLICE VERDE DI LETIZIA MORATTI Luca Beltrami Gadola
20.7.2010 EXPO E MAFIA LE ULTIME PERLE DEL SINDACO MORATTI Luca Beltrami Gadola
26.7.2010 MORATTI LA SMEMORATA DI PIAZZA MEDA Giorgio Goggi
26.7.2010 LA MORATTI SPEGNE MILANO Giovanni Zanchi
26.7.2010 UNITÀ D’ITALIA. LA MORATTI PERDE TRE A ZERO Luca Beltrami Gadola
12.10.2010 MORATTI E BERTOLASO: IL GATTO E LA VOLPE Luca Beltrami Gadola
26.10.2010 LA MORATTI E LA LEGGE MERLIN Riccardo Lo Schiavo
12.10.2010 MORATTI E BERTOLASO: IL GATTO E LA VOLPE Luca Beltrami Gadola
26.10.2010 LETIZIA MORATTI: ANATRA ZOPPA O ANATRA ARROSTO Luca Beltrami Gadola
2.11.2010 LA AON E LETIZIA MORATTI BRICHETTO Carneade
30.11.2010 MILANO, IL GIOCATTOLO DI LETIZIA MORATTI Luca Beltrami Gadola
30.11.2010 CATTELAN: IL DITO NELL’OCCHIO DEL SINDACO MORATTI Emilio Battisti
7.12.2010 TUTTI BUONI MA LA MORATTI RESTA Guido Martinotti
8.02.2011 LETIZIA MORATTI. NUTRIRE IL PIANETA E SOFFOCARE I MILANESI L,Beltrami G.
8.02.2011 LA BANDA MORATTI SI È BEVUTA ANCHE LO STATUTO Giulia Mattace Raso
22.02.2011 IL SINDACO MORATTI LA MAFIA E LE TRE TAVOLETTE Luca Beltrami Gadola
19.03.2011 ANCHE LETIZIA MORATTI SI ACCORGE DI EXPO DIFFUSA? Emilio Battisti
10.05.2011 LETTERA A UN LEGHISTA. ATTENTO A VOTARE MORATTI! Guido Martinotti
10.05.2011 LETIZIA MORATTI E GLI OH BEJ OH BEJ ELETTORALI Luca Beltrami Gadola
24.05.2011 LA MORATTI E IL BARILE DI GRASSO DI MAIALE Guido Martinotti
28.06.2011 MASSEROLI, MORATTI & VECCHIE AMICIZIE: LA FRETTA DEL PGT Emilio Vimercati
9.04.2013 BUROCRAZIA: DA MORATTI A PISAPIA, AL PALO Luca Beltrami Gadola
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