8 marzo 2022

LE ATTUALITÀ MILANESI

LETTERA DEL 16.03.2022


lettera arcip

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Care lettrici e cari lettori, 

di seguito la Lettera da ArcipelagoMilano, per commentare con prontezza – i mercoledì nei quali ArcipelagoMilano non è online nella sua versione integrale – quel che accade nella nostra città. 

Buona lettura.

Luca Beltrami Gadola

Indice:

  • Bollette meno care o torre faro?
  • I profitti di guerra
  • Nasce il “comitato villa Angelino per la tutela e la difesa dei beni culturali e ambientali di san giuliano milanese” 
  • Restare al buio? No, solo risparmiare il risparmiabile
  • Piste ciclabili impraticabili, una soluzione…forse…

BOLLETTE MENO CARE O TORRE FARO?

Vendere il patrimonio pubblico comunale è una offesa per i milanesi di ieri e un danno per i cittadini di oggi e di domani. Compito degli amministratori pubblici dovrebbe essere quello di incrementarlo. Ma il duo Sala Tasca si è impegnato allo spasimo a vendere o demolire tutto quello che nel passato è stato realizzato. Questa smania ha ovviamente toccato le aziende pubbliche come la A2A, che avrebbe dovuto – è quotata in Borsa – rendere nota la vendita di tre immobili: la sede storica di Corso di Porta Vittoria 4 (18.000 mq.), un altro in via Balduccio da Pisa, (vicino al futuro Villaggio Olimpico, Porta Romana, 6.660 mq. che potrebbero diventare 16.000 mq tra residenza e uffici), un altro in via Gonin (zona San Cristoforo, prossima fermata M4, che potrebbe diventare 50.000 mq. di residenza). Il tutto per 221 milioni, il che considerando il futuro sviluppo è un po’ pochino, a dir la verità.

Ora tutto questo ci è noto (dal 2 febbraio) per un comunicato della società inglese, costituitasi a Londra nel 2016, per la quale questa è la prima operazione immobiliare in Italia in “partnership con Maston Investment Management, e Yard Reaas ha agito in qualità di advisor tecnico di Henderson Park Capital Partners”.

Ci sarebbe anche da dire sugli interlocutori di questa operazione, per tutti gli agganci con altre operazioni immobiliari, fatte o in discussione con il Comune. Ma per il momento, fermiamoci al fatto che di questa operazione non vi è nessuna traccia sul sito della A2A. Oltre ad essere quotata in Borsa, la azienda A2A è pubblica, il 50% è dei Comuni di Milano e di Brescia. Gli amministratori di A2A hanno informato il Sindaco di Milano di questa possibile vendita? Se non l’hanno fatto, è grave. Se l’hanno fatto e il Sindaco ha dato il suo consenso, la cosa è ancora più grave. 

È stata fatta una gara, un’asta? Non si sa, e questo è molto più grave: una azienda pubblica non può fare una vendita diretta. E poi quali studi legali hanno seguito questa vicenda per conto di A2A? E il Consiglio Comunale che fa?

Che senso ha vendere la sede storica dell’Aem di corso di Porta Vittoria? Per costruire un grattacielo a piazzale Trento, la Torre Faro di 144 metri, per 28 piani? Si va a vendere per costruire nuovi uffici? La stessa logica con cui si è venduto il Pirellino… E invece di spendere per costruire grattacieli, una azienda pubblica non potrebbe fare qualcosa per le bollette dei cittadini e delle aziende milanesi e bresciane? 

  1. Ah, dimenticavo: la A2A ha comprato anche delle quote in una società di Anagni (Frosinone) – produce mattonelle dai residui degli impianti di incenerimento – che ha messo in Cassa Integrazione, 350 dipendenti per il “caro energia”. 

Luigi Corbani

I PROFITTI DI GUERRA

Ci risiamo: le disgrazie come il Covid e la guerra in Ucraina dividono il mondo in due: da un lato c’è chi soffre a dall’altro c’è chi guadagna. Ricompaiono quelli che storicamente si chiamano “profitti di guerra”.

Con l’arrivo del Covid, che fu realmente una guerra contro il virus, sulle mascherine e sui tamponi ne abbiamo viste di tutti i colori ma anche su chi faceva i tamponi, magari a domicilio. Credo che qualche farmacista ricorderà con nostalgia il Covid.

La pandemia sembra riprendere vigore e soprattutto non avendola contrastata in tutto il mondo ma soltanto nei Paesi più ricchi sta riprendendo vigore: per fortuna i costi dei vaccini ora li conosciamo e una nuova speculazione sarà difficile: il boccone più grosso se lo sono già fatto.

Il prelievo dei cosiddetti sovraprofitti di guerra fu una manovra che fu messa in atto da tuti gli Stati belligeranti, persino la neutrale Svizzera dopo la guerra del 15-18 e quella del 40 vi ricorse per far fronte ai costi della mobilitazione del suo esercito.

Lasciando da parte il costo delle armi che è un ricchissimo mercato opaco nel quale non vigono certo le condizioni di una reale concorrenza, oggi la guerra in Ucraina genera extraprofitti soprattutto nel costo dell’energia.

Tutto si muove in un mercato di aziende private, tendenzialmente portate a far cartello o quantomeno a non amara troppo la competizione tra di loro. 

Pubbliche erano l’AGIP, l’ENI e a Milano la AEM: come si comporterebbero oggi? Rimpiangiamo Enrico Mattei.

A pochi i profitti a noi le bollette.

LBG

NASCE IL “COMITATO VILLA ANGELINO PER LA TUTELA E LA DIFESA DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI DI SAN GIULIANO MILANESE”

Dalla mobilitazione di tanti cittadini per salvare Villa Angelino e i due maestosi cedri dell’Himalaya, tradottasi in raccolta firme, girotondi intorno al giardino, flash mob, domenica 6 marzo 2022 è nato il Comitato per la tutela e la difesa dei beni culturali e ambientali di San Giuliano Milanese; lo scopo è scongiurare che altro patrimonio ambientale e culturale di San Giuliano venga distrutto per edificare palazzi. Il verde e il patrimonio culturale vanno salvaguardati e curati, sono le nostre radici ed il nostro futuro. Deploriamo pertanto i continui tagli di alberi, indiscriminati e incomprensibili, che si susseguano su tutto il territorio comunale: questo deve cessare.

Il 21 Febbraio scorso è stata demolita la storica villa dei primi 900, che aveva visto l’occupazione nazista e ne portava i segni, e il suo immenso e curatissimo giardino con diversi alberi, arbusti, una piantagione di bambù e i maestosi cedri dell’Himalaya. La demolizione è avvenuta la mattina presto, repentina proprio al culmine di una mobilitazione durata pochi giorni, nel corso dei quali un gruppo di cittadini ha raccolto oltre 1.500 firme, organizzato flash mob e incursioni alla Soprintendenza di Milano. Questo gruppo di cittadini non si è fermato dopo la demolizione, nonostante la battaglia persa e lo sconforto, ma ha deciso di organizzarsi e ripartire con un nuovo intento: Tutelare e Difendere i Beni Culturali e Ambientali di San Giuliano Milanese.

E’ proprio in onore e in memoria di questa grande perdita che il neo-comitato, costituito formalmente il 6 Marzo, si chiama Villa Angelino, e ad esso hanno già dato l’adesione diverse decine di cittadini. 

L’organo direttivo è composto dal presidente Valerie Lynch, imprenditrice discografica e manager musicale, dai vice presidenti Paolo Rausa dell’Associazione Culturale Orizzonte ed Ezio Mercanti, ambientalista impegnato attivamente da anni anche come guardia ecologica, e da Giovanna Bugada, avvocato ed ex-assessore alla cultura in qualità di segretario. L’organo direttivo è già al lavoro nella preparazione dello statuto da presentare agli oltre 60 aderenti del comitato per la sottoscrizione.

La prima missione del Comitato Villa Angelino sarà quella di mappare il territorio ed inviare una lettera con la richiesta di incontro al Sindaco, per sottoporre le nostre richieste/proposte e instaurare, auspicabilmente, un dialogo aperto con l’Amministrazione Comunale.

RESTARE AL BUIO? NO, SOLO RISPARMIARE IL RISPARMIABILE

Leggo su di un quotidiano che molti Comuni, visto il rincaro delle bollette, hanno deciso di ridurre l’illuminazione pubblica al minimo indispensabile e su Fanpage, una testata giornalistica online pubblica un titolo ungarettianamente evocativo:” M’illumino di meno”. E Milano che fa?

Forse ha lasciato al buio qualche monumento e, bontà loro, qualche grattacielo ha deciso di lasciar spenti alcuni piani ma sembrerebbe che sia solo l’episodio di una notte poi via come prima.

Il comune contemporaneamente annuncia l’illuminazione a giorno dell’intero parco Ravizza 24 ore su 24.

La ragione di questa operazione sta nel tentativo di scongiurare aggressioni in quell’area, aggressioni purtroppo frequenti.

Il binomio illuminazione –sicurezza è un’ovvietà ma ha costi molto elevati per la collettività e di questi tempi sembra veramente in contrasto con i risparmi che dovremo fare: forse qualcuno potrebbe rinunciare a passeggiare di notte al Parco Ravizza, che andrebbe cintato lasciando solo aperto l’attraversamento, quello sì illuminato. Sarebbe una piccola limitazione della propria libertà rispetto alle limitazioni nostre e di molti altri di questi tempi.

Sulle tecniche di illuminazione urbana vi sarebbe molto da dire perché quella attuale a Milano sembra fatta per illuminare anche là dove non serve, come in molte piazze non solo ma intere vie vengono illuminate le facciate delle case fino all’altezza del secondo piano con fastidio per i residenti, soprattutto d’estate quando sarebbe utile lasciare le finestre spalancate.

LBG

PISTE CICLABILI IMPRATICABILI, UNA SOLUZIONE…FORSE…

Annoso problema, trito e ritrito, quello delle piste ciclabili, che mancano, che se ci sono son poche, che se son nuove son state fatte male nel periodo post-covid. Certo, progettare e realizzare nuove corsie riservate ai ciclisti è costoso ed è complicato per la difficoltà a trovare lo spazio. Ci vuole tempo e, si sa, l’amministrazione comunale non brilla per dinamismo nell’affrontare i problemi metropolitani. Contentiamoci per ora di usare quelle esistenti. Magari, visto che spesso la corsia riservata, quando è solo segnata sull’asfalto (e non delimitata con dei marciapiedi o spartitraffico), è occupata da auto e furgoni parcheggiati momentaneamente per le consegne. 

Continuo a non capire perché nessuno faccia qualcosa, perché i divieti non siano fatti rispettare, se sia per una questione di incapacità di gestione o se sia per la paura di perdere consenso, terzium non datur.

Una soluzione per i ciclisti ci sarebbe: passarci sopra, alle macchine, come ha fatto un ciclista in Messico (come riporta questo articolo). Il fatto è che così, alla lunga, diventa più faticoso di quel che già è, andare in bicicletta…

FV



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  1. Emilio VimercatiIn uno slancio di generosità visto che trattasi di precedente proprietà pubblica, sarebbe stato utile cedere la sede AEM di Corso di Porta Vittoria ai fini di un utile allargamento della superaffollata Biblioteca di Palazzo Sormani sita a fianco e collegabile con un semplice sottopasso di 20 MT .( Sotto c'è il Naviglio non lo Stretto di Messina).
    15 marzo 2022 • 23:39Rispondi
    • alessandra nanneiInfatti, la biblioteca di Palazzo Sormani é insufficiente, ormai da decenni. Milano - e il bel palazzo Sormani - meriterebbero qualcosa di meglio.
      16 marzo 2022 • 10:38
  2. Annalisa FerrarioPer la nuova biblioteca meglio però la biblioteca europea oggi prevista a Porta vittoria
    16 marzo 2022 • 15:14Rispondi
  3. renato garoffoloHa ah ah che bella notizia, la vendita di beni pubblici agli "AMICI . . . " ? Ci lascerà lo zampino? Le "stranezze" cominciano ad essere tante. Dopo 3 mogli il quarto innamoramento è il cemento. In consiglio comunale non si è sentito nulla di questo affare di a2a. Il consiglio comunale è stato impegnato per DUE anni per le 900 pagine della delibera aria e clima . . . inutile a dir poco.Il giorno 7 marzo 2022 Sala ha invitato un suo amico (così ha detto) in consiglio comunale per parlare della guerra in Ukraina, il Prof. Paolo Magri che ha insegnato alla Bocconi, a Pavia, consulente dei servizi, membro della trilaterale, frequentatore di Davos e tanto altro ancora, ma di a2a nulla ?????
    16 marzo 2022 • 22:47Rispondi
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