23 novembre 2021

LE ATTUALITÀ MILANESI


lettera arcip (8)

Care lettrici e cari lettori,

di seguito la Lettera da ArcipelagoMilano, per commentare con prontezza – i mercoledì nei quali ArcipelagoMilano non è online nella sua versione integrale – quel che accade nella nostra città, in particolare rispetto alla politica comunale e alle dichiarazioni del Sindaco e di altri autorevoli attori del panorama cittadino. 

Invitiamo tutti i lettori che vogliano esprimere un breve parere – 1.500 battute – sui fatti che ritengono degni di esser messi in evidenza, ad inviare i testi a redazione@arcipelagomilano.org, sarà nostra cura pubblicarli. 

Buona lettura.

Luca Beltrami Gadola

“PIÙ SICUREZZA PER BICI E MOTO E MENO PAVÈ”

Questo è il grido d’allarme tutela della salute di ciclisti e monopattinisti che Sindaco credo abbia lanciato forse al EICMA, meglio conosciuta nel mondo come Milan Motorcycle Show e in Italia come Salone del ciclo e motociclo e che deve aver ripetuto, arricchendolo di un lungo elenco di piazze e vie dalle quali disselciare il maledetto pavé. 

Ciclisti e monopattinisti, insieme agli immobiliaristi, sono tutti nel cuore del nostro Sindaco e quindi se ne occupa con grande empatia, dimenticando i pedoni e, ancora peggio, i disabili e, ovviamente, altri problemi di natura sociale della nostra città.

Ne parlo con tanta animosità perché per un acciacco alla schiena e in attesa di un’operazione, negli ultimi tempi mi sono mosso nella nostra Smart City con un deambulatore.

Non c’è che da provare le cose per capirle.

Chi mi vedeva ha certo pensato che, come molti anziani, parlassi da solo. Smentisco categoricamente, imprecavo e vi lascio immaginare alla volta di chi, del Sindaco che non vede quello che dovrebbe: una città che per i disabili non ha attenzione e che è lasciata andare con un arredo urbano complessivo che fa pena.

Anni fa ArcipelagoMilano ha organizzato un convegno di successo, visto che i partecipanti riempirono il Salone d’Onore della Triennale, sul tema dell’arredo urbano. Ancorché invitata l’assessora ai Lavori Pubblici e Arredo Urbano di allora, Carmela Rozza, non si degnò di partecipare: un chiaro segnale della storica disattenzione del Comune per questo tema.

Esistono da anni norme di legge precise che stabiliscono quasi tutto anche in materia di accessibilità: dall’altezza dei gradini alla loro larghezza, dalla pendenza dei marciapiedi sia longitudinale che trasversale sia per molti altri aspetti indispensabili al transito “sicuro” delle decine di migliaia di cittadini disabili o anche solo anziani.

Ma prima viene la sicurezza di ciclisti e soprattutto dei monopattini o mettere “a norma” la città?

Avanti miei prodi, siamo in fremente attesa del primo monopattino a guida automatica, una innovazione che non può che nascere a Milano. Ancora una volta sarà la prima, non importa in cosa purché prima.

LBG

GIANCRLO TANCREDI, L’ASSESORE RUMINANTE

Nella sua prima uscita pubblica l’assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi, ha dichiarato a Repubblica. “Sarà quasi una rivoluzione urbana” ed ha elencato una serie di operazioni urbanistiche che intende avviare nella prossima sindacatura. 

Dove stesse la rivoluzione nessuno che conoscesse il PGT deliberato nel 2019 lo ha capito.

Sempre le stesse cose già contenute in quel PGT e nei suoi obiettivi: “Una città connessa, metropolitana e globale, Una città di opportunità attrattiva e inclusiva, Una città green, vivibile e resiliente, Una città, 88 quartieri da chiamare per nome, una città che si rigenera”.

Quante volte abbiamo sentito dire le stesse cose: ruminare e basta, niente di nuovo. 

Tutto come prima, dai 20 parchi in avanti, come se nel gennaio del 2020 non fosse arrivato il Covid-19 che ha travolto la nostra società cambiandola in maniera irreversibile in tutti i suoi aspetti: crollo della sanità pubblica, lavoro da remoto, la DAD, l’esplodere dell’e-commerce, le nuove povertà, il sovraffollamento delle abitazioni, tanto per citare solo alcuni degli aspetti della nostra vita.

Per Tancredi non è successo nulla, non una parola non un accenno. Aveva ragione Sala quando pronunciò la sua infelice frase: Milano riparte.

Ma se le cose che ci dice oggi erano già tutte nel PGT del 1919 perché sino ad ora non hanno fatto nulla?

La soluzione di tutto? Costruire quanto sarebbero 20 CityLife messe insieme.

Adesso non si parla più di “urbanistica” ma di “rigenerazione urbana”, è più à la page ma se non è zuppa è pan bagnato e chi ci intinge il pane son sempre gli stessi.

LBG

PNRR: PILONI E PONTI (PD), “QUALE PROGRAMMAZIONE?”

Due consiglieri regionali del PD, Piloni e Ponti, chiedono ragione all’assessore Trezzi della destinazione di fondi del Pnrr in Regione. Riportiamo la loro interrogazione perché emblematica sulla gestione di fondi del Pnrr: Un mese fa, il 25 ottobre, in commissione territorio del Consiglio regionale l’assessore Terzi diceva che sull’attuazione del Pnrr la Regione non sapeva ancora nulla. Testuali parole. Oggi, un mese dopo, scopriamo che dispongono di una programmazione già avanzata. I casi sono due, o in questo mese sono stati dei draghi, e di Draghi alla guida della Regione purtroppo non ne vediamo, oppure è solo l’ennesimo inutile spot propagandistico. E spiace che abbiano usato un ministro per questa loro propaganda. Al momento le risorse per cui la Regione si è indebitata riguardano per più della metà, 1,6 miliardi su 3, di rotonde e piccoli interventi nei vari territori che non hanno nulla a che fare con la transizione ecologica del PNRR. Di quale programmazione parlano? Dove andranno i soldi del PNRR? Come si sta organizzando la Regione nel predisporre i bandi per fare in modo che i soldi dell’Europa arrivino sui nostri territori? Lo chiediamo oggi come lo abbiamo chiesto un mese fa, ma non ci accontentiamo della propaganda, vogliamo progetti veri.”

Le stesse domande che Piloni e Ponti del PD fanno all’assessore Terzi noi vorremmo farle al Sindaco Sala che ha avocato a se tutto quello che riguarda il Pnrr: anche noi vorremmo sapere qualcosa sulla gestione del Pnrr a Milano: quali progetti per quali fondi. È un nostro diritto saperlo e discuterne, non è una faccenda privata del Sindaco.

Trasparenza e partecipazione, partecipazione e trasparenza, trasparenza e partecipazione ……

Magari anche qualche consigliere comunale è interessato alla questione, così per curiosità da parte di un “eletto dal Popolo”. Anche senza metter becco, per carità!

BEATI I PAESI CHE NON HANNO BISOGNO DI COMMISSARI STRAORDINARI

Ci si apre una stagione terribile: per riuscire a stare nei tempi previsti dalla UE per l’utilizzo dei fondi del Pnrr, il Governo e le amministrazioni locali sanno benissimo che i tempi sono così stretti che se si dovessero applicare tutte le norme previste da Codice dei Contratti Pubblici non ce la faremo mai.

Ho personalmente condotto una indagine sui tempi medi intercorrenti tra la decisione di procedere ad un’opera pubblica a la posa della prima pietra: 24 mesi. Tra la posa della prima pietra e il collaudo finale si parla di anni.

Dunque non resta cha nominare commissari straordinari e dare loro ampi poteri di scavalcare leggi e regolamenti messi a tutela della concorrenza, della trasparenza e per evitare infiltrazioni della criminalità organizzata: il Codice dei Contratti Pubblici e l’ANAC.

Ce ne siamo accorti ieri?

Il Comune di Milano cosa farà?

Il Sindaco Sala in più occasioni recentemente ha chiesto al governo quanti soldi arriveranno a Milano e quando ma è sicuro di stare nei tempi previsti dalla UE? Ce lo dica subito, come suol dirsi ci metta la faccia ma ci dica anche per quali progetti.

Di commissari straordinari che finiscono in tribunale ne abbiamo abbastanza.

LBG

FRANCIA E ITALIA INSIEME PER L’EUROPA. UN BEL TRATTATO. È DEMOCRAZIA!

Da Assicuratori, ci permettiamo una sottolineatura e due suggerimenti. In queste settimane si conclude un bellissimo “Trattato del Quirinale” tra Francia e Italia. Verrà firmato a Roma il 25 c.m. da Macron e Draghi. S’impegnano a far lavorare insieme i Parlamenti, su undici punti fondamentali, con lo sguardo attento (in materia di Esteri) a Mediterraneo, Balcani e Africa.

Macron e Draghi fanno fare all’Europa un significativo passo avanti.

Sottolineiamo la prevista modalità di lavoro: discutere e decidere (comunque sia) insieme, apertamente. Fare Rete, non opache piramidi d’improbabili comandi. Trarre ricchezza dalla ricchezza di ciascuno. È la Democrazia!

E facciamo anche due inviti: mixare pubblico e privato a ogni occasione. E impegnare i progetti significativi (pubblici e privati) a significativi percorsi di Gestione dei rischi implicati, a partire dalle questioni strategiche. “Risk governance”, si dice in Usa. Perché non v’è progetto che non abbia le sue ombre. Devono essere misurate, sostenibili, alla radice.

Francesco Bizzotto

IL NUOVO ASSESSORATO AI QUARTIERI POPOLARI 

La situazione dei quartieri popolari a Milano è talmente disperata che ora la nuova giunta si è dotata di un assessore ad hoc. Non è l’assessorato alle periferie da più parti invocato, anche non a Milano, però gli assomiglia molto. 

Ufficialmente, la dizione esatta sarebbe “Assessorato alla Casa e Piano quartieri”, ma di fatto è il primo assessorato al degrado urbano istituito in Italia, solo che non lo si chiama così per pudore. Quali problemi dovrà affrontare nell’immediato, Pierfrancesco Maran, passato a questo incarico dopo essere stato un super assessore a cui, nella giunta precedente, fu demandato il compito di gestire sia l’urbanistica, sia il verde pubblico? 

I quartieri popolari di Milano, in specie se gestiti da Aler, ossia dalla Regione, nella sostanza presentano identiche situazioni di abbruttimento abitativo e urbanistico: pessimo mix di etnie, integrazione inesistente, illegalità diffusa, spaccio, occupazioni abusive a danno di residenti anziani, mancata assistenza ad anziani e invalidi, fuga dei medici di base, strutture fatiscenti, solai e cantine pericolosamente piene di ingombranti, di topi e scarafaggi, disturbi continui della quiete, bullismo minorile, subaffitto illecito, nascondiglio per latitanti italiani e stranieri. 

L’argomento è troppo importante per essere esaurito in poche righe, per cui sarà oggetto di un prossimo articolo di approfondimento sui compiti che spettano al nuovo assessore. 

Roberto Schena

LETTERA DAL COMITATO SI MEAZZA

Si sono diffuse e cresciute in queste settimane, dopo la nascita del “Comitato SI Meazza” la contrarierà e le perplessità attorno alla scelta di abbattere San Siro e procedere con un piano immobiliare finanziario di cementificazione dell’area, operazione voluta dal Sindaco, sostenuto dalle due società, americana e cinese.  Parlare di Inter e Milan è una forzatura, visto che si tratta di proprietà straniere pro-tempore che certo non si identificano, in tutto e per tutto, con le due gloriose squadre calcistiche milanesi. E del resto lo stesso abbozzo di progetto è anomalo in campo europeo: le squadre tendono ad avere il proprio stadio in proprietà. Qui si vorrebbe abbattere un bene pubblico, comunale, per fare uno stadio in comproprietà, già nato vecchio rispetto ai nuovi stadi o a quelli ristrutturati e ammodernati in Europa, ma finanziato dai diritti volumetrici su aree pubbliche.  Che bisogno abbiamo di riempirci di centri commerciali (abbandonati in altri Paesi per le vendite online, le consegne a domicilio, e le difficoltà dei trasporti, oltre che per la pandemia) e di uffici (semivuoti, per l’uso diffuso di co-working e smart working: la Commissione Europea ha mandato a casa nei rispettivi Paesi fino al 2023 tutti i 3.000 impiegati e dirigenti del Palazzo Berlaymont di Bruxelles). 

Migliaia e migliaia di cittadini hanno manifestato la loro contrarietà alla operazione, esprimendo anche una voglia di partecipazione che si scontra con una ottusa chiusura del Sindaco. Un arroccamento ingiustificato del Sindaco anche di fronte al Consiglio Comunale: una posizione che combina una concezione puramente manageriale, decisoria, e autocratica, da amministratore unico di società, a un tentativo di evitare che emergano le divisioni interne alla sua stessa maggioranza, nata sulla base di un falso “ambientalismo”, più propagandato che attuato.  Un ecologista immobiliare, che si dimostra subalterno ai fondi italiani e stranieri e che si compiace dell’arrivo di fondi, attirati a Milano dagli oneri e dai diritti concessori più bassi d’Europa, a cui peraltro tutto è concesso.

In verità il Sindaco si è infilato in un “cul de sac”, per cui reagisce male anche agli interventi sempre più numerosi di autorevoli personalità della nostra città: Massimo Moratti, Roberto Donadoni, Gianfelice Facchetti, Silvio Berlusconi, oggi Ernesto Pellegrini e Alberico B. Belgiojoso. Anche la uscita di Ignazio La Russa prende le distanze dalla scelta di abbattere San Siro.

Noi insistiamo per un dibattito pubblico, anche utilizzando lo strumento partecipativo, previsto dal regolamento comunale, della “udienza pubblica” in cui il Sindaco deve obbligatoriamente riferire al Consiglio comunale e al nostro Comitato, cha assume le vesti di un consigliere comunale.  

E anche per questo chiediamo a tutti di aderire al nostro Comitato, scrivendo una mail a questo indirizzo comitatosimeazza@gmail.com.

Più numerosi siamo, più ci sono le concrete possibilità che si protegga un bene identitario della nostra città.  Oggi siamo quasi a 500 aderenti e quasi 700 followers FB: in quindici giorni abbiamo avuto oltre 48.000 contatti sulla nostra pagina Facebook e più di 8.000 interazioni, Siamo presenti su Twitter, Linkedin, Instagram, e Whatsapp. 

E tutto ciò anche grazie al sostegno di Luca e di tutti gli amici di “ArcipelagoMilano”, per una battaglia che riguarda “lo Stadio Meazza in San Siro” e Milano. 

Luigi Corbani

 



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