18 aprile 2021

CONTROCONTEMPORANEA – COSE CHE ACCADONO ADESSO

“...che i fondi destinati all’Italia vengano usati coscientemente?”


Recentemente, sul Sole 24 ore, un gruppo di giovani docenti, ricercatori e studiosi sparsi tra le più famose università del mondo hanno firmato una lettera indirizzata a M.Draghi. In questa lettera si chiede che i fondi destinati all’Italia nel piano Next Generation EU, nei prossimi mesi e anni, vengano usati coscientemente per sviluppare un paese che possa accogliere e sostenere effettivamente il «futuro »: I giovani, i bambini e i neonati di oggi.

Manfredi

Sono le otto del mattino e leggo questa lettera su un autobus di Parma, dove sono nato. Percorro praticamente tutto il tragitto della linea 3 per andare dalla periferia al centro città. Termino di leggere e alzo gli occhi sovrappensiero. Sovrappensiero vedo vicino alla Rocca di San Lazzaro, un piccolo polo commerciale poco distante da casa, una vecchietta ricurva dall’osteoporosi che si aggrappa ad un palo della luce per pescare lo stracotto dal suo carrellino. Il motivo di questa fatica d’Ercole è ancora sconosciuto.

Sposto lo sguardo e sull’autobus ci sono solo pelliccie e chiome cotonate color evidenziatore. Davanti a me un campo di mimose gialle, rosse e blu che sono le vecchie incastrate nei loro sedili. Nessuno porta la mascherina. Tutti mi guardano come nemico appestatore, ma non mi fanno brutto più del dovuto, la cervicale non gli permette di girarsi troppo verso di me. Mi sento toccare la spalla. Un altro vecchiettino mi guarda lacrimando implorando silenziosamente il mio posto a sedere. L’autobus è mezzo vuoto, sono le 8 del mattino. Il mio è solo il posto più vicino a lui. Lui trema, io scendo.

Entro alla COOP e sento nonni che mi spingono; nonni che mi ringhiano perché sosto più del dovuto davanti alle melanzane in offerta; vecchi incattiviti e vecchie infuocate che si scavalcano al rallentatore per la coda alla cassa. E’ una visione allucinatoria, è tutto molto macabro.

Non ci sono distanze di sicurezza. Nessuno è al sicuro.

Dico io, ma se non hai un c—o da fare tutta la giornata, quando esci ma perchè hai fretta?

Dove devi andare? Chi ti sta inseguendo? Qual’è il tuo nemico?

Una volta in strada prendo un passaggio da un amico per tornare a casa. Voglio rinchiudermi nella mia giovinezza, guardarmi allo specchio e sognare di avere il coraggio di schivare il loro stesso destino. Ho paura di diventare vecchio, ho paura di mescolarmi a quei corpi decrepiti che spazzolano le strade strascicando le loro scarpe da ginnastica in offerta all’OVS. Non voglio diventare lamentoso e tutto appassito, rimpangere la mia solitudine odiando la felicità altrui. Non voglio spappolarmi il cervello con la tv via cavo e asciugare la pazienza e la compassione dei vicini. Non voglio diventare pesante, annoiato e disilluso. Non lo voglio lo sportellino che mi aiuti ad entrare nella vasca senza alzare la gamba. Non voglio diventare un peso per nessuno. Voglio essere leggero, non sentirmi mai stanco, avere il pensiero veloce. Voglio avere la possibilità di essere padrone di quello che faccio, di come mi sento, delle mie relazioni con gli altri, di essere un esempio per una famiglia che ancora non ho.

Almeno per altri 30 anni ; fino al 2051 minimo.

Poi mi ricordo che ho letto altri articoli rispetto a Nex Generation EU. Dicono che i fondi che verranno erogati fino al 2028 (750 mld di euro) saranno restituiti alla BCE entro il 2058; 37 anni da oggi.

Tra 37 anni io avrò 66 anni, il che mi inquieta. 37 anni per riprendersi dalla pandemia sembrano pochi, ma io ne ho 29 e non mi sono ancora ripigliato da tutto quello che ci sotterra da quando siamo piccoli e ci impedisce di essere giovani prima che vecchi: 20 anni di era Berlusconi, due crisi economiche e da poco una pandemia mondiale. 37 anni -per me- non solo mi sembrano pochi, mi sembrano un c—o di niente. Se li aggiungo ai 30 che ci vorrebbero per riprendere in mano la mia vita dopo tutto quello che la mia adolescenza e la giovinezza non hanno potuto vivere arriverei a 96 anni. Vecchio. Dei 750 mld di euro riservati all’Europa, 390 mld sono a fondo perduto, 360 invece sono destinati a prestiti ; quindi sono parte di quella generazione che avrà sempre un debito, sempre più invisibile. Del totale dei fondi per la ripresa, solo all’Italia verranno assegnati 210 mld (114 mld in prestiti e 68,9 a fondo perduto). Tutti i paesi europei saranno garanti di tutti. Novità assoluta che ci fa sorridere per il buon cuore dei nostri vicini di casa e ci fa rabbrividire per le pressioni che riceveremo nei compromessi che saremo obbligati ad accettare. Questa montagna di soldi sono stimati a diventare da 210 a 21,8 mld di euro se togliamo i prestiti effettuati e il saldo dei trasferimenti al fondo di commissione europeo. Quindi, nei 37 anni che seguono, io sarei ben disposto ad essere obbligato incoscientemente ad accettare compromessi che manco conosco, ma il futuro non è nella pratica così roseo.

Si stima che l’impatto della manovra Next Generation EU faccia aumentare del 2 per cento il PIL dell’Europa già nel 2024 con una crescita annua del 0,5 per cento. L’Europa unita che verrà sarà molto più verde (37 per cento dell’importo della manovra) e molto più digitale (20 per cento della manovra dedicata quasi esclusivamente alla banda larga e il 5G).

Detto da Ursula Von der Leyen, l’Europa che verrà sarà più green, più digitale e più resiliente.

Il presidente della commissione Europea aggiunge: «Stiamo prendendo a prestito dalle generazioni future». L’ha detto all’inaugurazione dell’anno accademico bocconiano quest’anno, in video conferenza.

E’ tutto molto bello e promettente. Pensare che 1.800 miliardi di euro del Recovery Found siano una ventata d’aria fresca è molto gustoso. Ma quanto tutto ciò avrà un impatto reale nelle nostre vite?

Io non posso nemmeno immaginarmelo. 1.800 miliardi di soldi è una cifra che non so nemmeno immettere nelle mie funzioni analitiche e non so scindere quanti di questi soldi saranno effettivamente impiegati nella realtà fattuale e quanti di questi soldi saranno impiegati per tamponare, almeno nel nostro paese, imprese in stallo da tempo. Non so valutare quanti di questi soldi sono in realtà già stati spesi e quanti dovranno saldare dei debiti che non immagino. Non so qual’è il limite tra finanza ed economia reale. Non lo so.

So che la prossima scadenza per accedere al Recovery Found è il 30 aprile 2021 e a marzo solo un terzo dei paesi ha depositato in commissione europea il suo piano di rilancio (…noi non facciamo parte di questo un terzo). So che ci sono delle critiche rispetto ai paesi del Nord Europa riguardo alla quantità dei fondi destinati a paesi come il nostro per paura che vengano sperperati in festini, subappalti e manovre inutilizzabili.

Sono preoccupato per il mio futuro, ma la quantità di informazioni che ho a disposizione non mi permette di leggere il reale: i giornali, la televisione e i vecchi con cui parlo (vecchi che di vita ne hanno vissuta, che hanno preso decisioni a loro tempo) sono pieni di dettagli e poca visione globale. E’ difficile indovinare, per noi perlomeno, cosa succederà nei prossimi anni, cosa consigliare ai nostri fratelli e sorelle più piccoli, come guardare i nuovi lavori che si stanno creando, le nuove scelte che i piccoli di oggi stanno facendo.

So che dal 2014 al 2020 l’Italia, per incuria, ha usato solamente il 40 per cento dei fondi disponibili dell’Unione Europea. La nostra classe politica non ha saputo accedere ai sostegni possibili per inefficenza e incompetenza; come posso essere speranzoso che si riesca a delineare un futuro efficace per non trasformami in un nonnetto della COOP?

Perciò ho paura e mi sfogo sulle statistiche guardando i grafici a curva Gaussiana.

Mi faccio il segno della croce, mi guardo intorno e ritorno per strada in mezzo ai miei amici che ansimano arrancando per una via qualsiasi di una provincia italiana.

Di vecchi ne conto a decine. Di giovani, meno che i piccioni.

Ci sono 5,5 milioni di italiani all’estero.

In dieci anni 500.000 persone hanno deciso di scegliere altri supermercati oltre i confini invece che la COOP. Di questi 500.000, la metà ha e aveva tra i 15 e i 34 anni. Si stima che quesa fuga di giovani è costata al paese una media di 16 miliardi di euro (1 punto percentuale del PIL). Si ipotizza che nei prossimi 30 anni (gli anni in cui IO diventerò vecchio), l’Italia perderà tra i 2 e 10 milioni di abitani guadagnando 6 milioni di anziani in più.

Io sarò uno di quelli.

Noi saremo il 22,4 per cento di tutta la popolazione del paese.

Ci sono cose che accadono adesso di cui ci renderemo conto domani.

Non possiamo leggere il futuro anche se il nostro cervello è potenzialmente nato per farlo. Possiamo impegnarci di vivere con presenza e attenzione l’adesso che non sappiamo dove sta e dove ci potrebbe portare. E capisco allora perché i vecchi che non fanno una cippa di minchia durante la loro giornata, escono nelle ore più calde e con la fretta: hanno fame di vivere la vita al massimo che possono perché tutto potrebbe finire in un secondo, addentare la realtà perché li faccia sentire attivi ed efficaci come erano un tempo. Perché loro l’hanno vissuto quel tempo, noi no.

Aspettiamo che qualcosa accada adesso e siamo già passati.

«Come è facile non sapere niente, com’è facile muoversi a tentoni, com’è facile essere ingannati e ancora di più mentire, non richiede alcun talento ed è alla portata di tutti, è strano che i bugiardi si credino astuti, quando non occorre nessuna abilità. Tutto quello che ci viene detto può essere e non essere, il fatto più decisivo come quello più irrilevante, il più innocuo come il più cruciale, quello che decide la nostra esistenza come quello che nemmeno la sfiora, Possiamo vivere nell’errore continuo, credere di avere una vita comprensibile, stabile e affermabile, e poi scoprire che è tutto insicuro, melmoso, sfuggente, che non abbiamo un terreno solido su cui poggiare.»

Berta Isla, Javier Marias (2007)



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  1. Pietro VismaraQuanto narcisismo!... Comunque, prima di scrivere un articolo pieno di "non so", suggerisco di attendere per informarsi e riflettere meglio. Come forse hanno fatto nella loro vita (altrettanto difficile e impegnativa) quei vecchi che sembri disprezzare tanto
    28 aprile 2021 • 08:21Rispondi
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