2 agosto 2020

ORGOGLIO VERDE

Una dichiarazione, quasi un manifesto


Pubblichiamo volentieri quest’appello di una forza politica in vista della prossima scadenza elettorale, così come pubblicheremo altri appelli che ci dovessero pervenire con l’intento di animare un dibattito politico che ci auguriamo porti chiarezza e faciliti scelte consapevoli da parte degli elettori.

Bonessa

Da alcuni mesi, da quando siamo co-portavoce dei Verdi milanesi, viviamo con entusiasmo la trasformazione e il rinnovamento di un partito che desidera affermare, con la forza e la dignità necessarie, la centralità delle sue proposte. Fatecelo dire subito, e senza giri di parole: in questa particolare congiuntura politica, in questo mondo flagellato dalla pandemia e dall’emergenza climatica, siamo orgogliosi di essere Verdi, rivendichiamo la nostra militanza e la nostra appartenenza, e riteniamo necessario – necesse est, avrebbero detto i latini – presentare alle prossime amministrative cittadine una lista di Europa Verde con cui ci siamo già presentati alle ultime europee. E aggiungiamo: non vediamo lo scandalo.

Perché non dovremmo correre sotto le nostre insegne? Che cosa dovrebbe impedircelo? Siamo o non siamo un partito nazionale, presente in tutte le regioni italiane, e con una vocazione nazionale e ancora di più europea? E quindi qual è il problema? Chi è il problema? Chi vuole creare il problema?

Un passo indietro, o di lato, se preferite. Le nostre proposte, dovrebbe ormai essere chiaro, le proposte di Europa Verde superano i tradizionali confini dell’ambientalismo, quelli che i nostri detrattori chiamano la “difesa del geranio”. Per noi ecologisti non può esserci giustizia sociale senza giustizia ambientale. Punto. Non dovremmo neppure ripeterlo a ogni piè sospinto. E non lo faremo più.

I nostri programmi nascono dalle richieste e dal contributo di una nuova generazione di attivisti e iscritti – numerosi sono gli under 40 – che in questi mesi sta lavorando al progetto di Europa Verde: porte aperte a tutti, vi piace lo slogan (non così originale)? Aperte sì, ma a tutti quelli che pensano che solo una reale svolta sostenibile ed ecologista possa promettere un futuro migliore alle nuove generazioni. Vogliamo continuare a negarglielo?

Europa Verde è un progetto ambizioso: chiama a raccolta le forze che vedono nella transizione ecologica, fondamentale per superare la crisi climatica, l’ultima occasione per risolvere i drammatici squilibri sociali che scuotono il pianeta. Parliamo di un’ecologia integrale, la nostra, che tocca tutti, ma proprio tutti, gli aspetti della convivenza sociale. Europa Verde è aperta a forze e competenze che vogliono costruire un nuovo sistema economico e sociale per cambiare i rapporti di forza tra gli esseri umani, superando confini e steccati fisici e ideologici.

No a sovranismi e populismi, e non dovremmo, vista la premessa, spiegare neppure il perché: siamo agli antipodi, sic et simpliciter. Siamo un partito europeo, transnazionale, felicemente moderno e al passo con i processi e gli eventi degli ultimi anni. Siamo nel flusso della storia.

Tutto questo preambolo per spiegare quanto sia naturale e ovvio, allo stato attuale delle cose, a qualche mese dalla competizione elettorale, e nell’incertezza della ricandidatura di Giuseppe Sala, correre da soli.

Siamo orgogliosi, come detto, di questa scelta, ma a pensarci bene non è soltanto una questione di orgoglio – legittimo e sacrosanto, intendiamoci, perché c’è in ballo un deposito di valori e obiettivi irrinunciabili che sono la nostra identità, il nostro patrimonio culturale, il nostro DNA.

Per dirla con chiarezza, senza allusioni e metafore: a Milano, alle elezioni del 2021 per il nuovo sindaco, parteciperemo, come abbiamo annunciato con qualche borbottio di fondo, molesto e incomprensibile, con il nostro simbolo e una nostra lista di candidati. Un percorso obbligato. Anche per non ripetere le ultime esperienze in cui ci siamo diluiti in liste che hanno perso, superata la contingenza, ogni coesione, ogni attrattiva, ogni ragion d’essere. Liste che si sono sciolte come neve al sole costringendo i nostri rappresentanti a durissime battaglie in solitudine per difendere salute, territorio e diritti dei cittadini.

La storia con SinistraxMilano, storia che non rinneghiamo, è l’ultimo esempio: non era passato un mese dall’elezione di Sala che già si registrava la prima frattura e il programma iniziale si frazionava in diversi rivoli. Non può e non deve succedere, in futuro, in un futuro prossimo, ormai alle porte.

Correre da soli, ma non soli: sia perché desideriamo accogliere chiunque porti un contributo ecologista, sia perché convinti sia nei prossimi mesi sarà indispensabile costruire, insieme a chi vorrà realmente realizzare la transizione ecologica, un programma largo e condiviso. Un programma in cui Europa Verde rappresenti con decisione una domanda di radicalità ecologica e di contrasto agli attacchi di una destra conservatrice e retrograda, e con venature razziste, che nega l’esistenza della crisi ambientale, dell’emergenza climatica, delle disparità sociali. Negazionisti militanti.

Ma non è più tempo di proclami e promesse di transizione green. I cittadini devono sapere che Europa Verde potrà stare dentro una coalizione, solo se questa avrà un vero programma ecologista. Con obiettivi e scadenze temporali in cui saremo protagonisti affinché si realizzi la transizione ecologica.

Non è diluendo il pensiero ecologista all’interno di tutte le forze politiche che si potranno ottenere grandi risultati. Anzi. Europa Verde è il contenitore che non c’era e che oggi c’è, perché le aspettative di un cambiamento possano finalmente trovare una casa accogliente.

Non sarà una passeggiata. Negli ultimi anni, le promesse di transizione ambientale dell’attuale amministrazione milanese non sono state mantenute. In troppi casi abbiamo dovuto denunciare inutili progetti di cementificazione, disattenzione nella difesa dei beni comuni e degli spazi liberi e verdi, lontananza dai reali bisogni dei cittadini e mancanza di scelte coerenti sulla mobilità e lo sviluppo della città. Abbiamo manifestato il nostro disappunto, anche platealmente, in piazza, nei cortei, nei presidi, ma abbiamo anche inviato proposte costruttive e alternative che non sono state, mai e purtroppo, prese in considerazione.

Una disattenzione, grave e reiterata, che fa a pugni con le richieste che riceviamo da un numero sempre maggiore di semplici cittadini, di comitati, associazioni, organizzazioni. Per loro siamo un punto di riferimento, un porto sicuro, e affidabile.

Questi cittadini ci confermano che siamo sulla strada giusta. A noi l’onere di rappresentarli. A testa alta, con orgoglio, e alla luce del sole.

Disposti al dialogo con tutti, ma fermi e decisi nelle posizioni che condividiamo tutti i giorni con tutti i nostri attivisti in un processo di verifica continua delle esigenze dei territori della città metropolitana.

Siamo orgogliosi di essere Verdi, siamo felici che Europa Verde ci sia.

Mariolina de Luca Cardillo
Andrea Bonessa



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  1. ENNIODa molti anni sono un convito ecologista e seguace della linea I LIMITI DELLO SVILUPPO. Purtroppo, dopo il diniego di Pisapia per una seconda candidatura ci siamo trovati con il faccendiere buono per tutte le stagioni G.S. Occorre, parallelamente alla costruzione di una strategia e di un programma che contrasti esplicitamente il "partito del cemento per far muovere i soldi". Bisogna iniziare la campagna prima che si esplicitino le candidature, o gli osanna per il c.d. "modello Milano".
    21 agosto 2020 • 19:23Rispondi
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