7 dicembre 2021

QUELLA ROMPISCATOLE DI AMBIENTALISTA

La rigenerazione di Punta Giglio e il bauscia ecologico


pizzocchero

sostienici

A Milano siamo ecologisti, andiamo in bicicletta e in monopattino (intorno a Porta Venezia, che arrivare a Quarto Oggiaro è un po’ più faticoso) per non inquinare, ammiriamo la costruzione di tutti quei bei grattacieli green (alcuni per la verità anche piuttosto brutti, tirati su in fretta, con materiali scadenti e infiammabili, ma questa è un’altra storia) e ci facciamo belli del bosco verticale, dei suoi premi internazionali e di una biblioteca degli alberi “de’ noantri” si direbbe se fossimo invece a Roma.

A Milano abbiamo un Partito Democratico che più democratico non si può, che ha fatto man bassa di voti alle ultime elezioni e che è sicuramente anche molto ecologista, tanto che il suo esponente più verde è diventato capolista proprio dei Verdi europei.

Quindi, se alcuni esponenti di questo PD milanese si impegnano in un’operazione di rigenerazione di una cadente casermetta, una batteria antinavale costruita tra le due Guerre su un promontorio selvaggio in un parco naturale a picco sul mare – zona a protezione speciale a tutela delle rotte migratorie dell’avifauna – del Nord della Sardegna, in un luogo frequentato per lo più da camminatori locali e qualche uccellaccio, possiamo solo applaudire ed essere ecosostenibilmente orgogliosi.

Invece no! C’è sempre qualche rompiscatole di ambientalista (che sicuramente non è di Milano, non è democratico, non è verde, scusate green) a cui non va bene neanche la rigenerazione ecosostenibile.

Nel video promozionale sulla ristrutturazione di Punta Giglio in Sardegna, infatti, il mio occhio ambientalista ligure (eccola lì, lo sapevamo che non era milanese pura), abituato a scovare baracche per gli attrezzi diventate nel tempo ville con piscina tra gli ulivi dell’entroterra, vede una totale mancanza di rispetto per la natura, l’ambiente, il mare, il suolo, la storia e la bellezza. 

Calcestruzzi, legno, infissi, scale, strade, bar e ristorante sono l’inconfondibile segno di un umano degrado di un luogo selvaggio e meraviglioso. 

Nel progetto di rigenerazione della casermetta di Punta Giglio in Sardegna ci sono aspetti di un malcostume generato dalla presunzione per cui i protagonisti della vicenda, inconsapevoli dei danni arrecati, si vantano invece di aver agito per il meglio, di aver compiuto una buona azione per l’ambiente e per i sardi, considerati incapaci di prendersi cura delle proprie ricchezze e tenuti alla larga dai loro luoghi per tutto il tempo dei lavori. 

Tra i soci sovventori che hanno investito nel progetto spiccano la vicesindaca di Milano Anna Scavuzzo e l’ex presidente dell’ATM e attuale membro del CdA della fondazione Milano Cortina 2026, Luca Bianchi.

Tra i fondatori della cooperativa ci sono il vicepresidente Matteo Mangili, ex membro della segreteria metropolitana del Pd di Milano e Doris Zaccaria, ex presidente in quota Pd del consiglio di Municipio 6.

Contro questa arroganza da bauscia ecologico si sono mossi comitati locali e personaggi famosi, arrivando con una petizione fino alla Commissione Europea, ma la macchina burocratica, formalizzate le pratiche, le firme e trovati i finanziamenti, anche grazie alla Banca Etica (un’operazione più etica di questa da finanziare dove la troviamo?) è andata avanti a realizzare bar, ristorante, albergo (no, sbaglio io a semplificare, si tratta di un “rifugio di mare” all’interno di un ecomuseo) e vasca ricreativa (questa volta non ho semplificato chiamandola piscina) là dove nidificano specie protette di volatili.

Con qualche sospettoso che ha pure insinuato che gli enti preposti alla salvaguardia del bene pubblico abbiano eluso i protocolli normativi e gestionali di controllo ma sicuramente si sbaglia.

Dal mio punto vista, da rompiscatole ambientalista appunto, sono molto preoccupata, e altrettanto dovrebbero esserlo i miei concittadini, per il futuro di Milano, già così provata, così sfruttata, così priva di verde pro-capite e di suolo. 

Se la nostra vicesindaca, il nostro rappresentante per le Olimpiadi e i loro compagni del Partito Democratico non sanno riconoscere il bello, non sanno rispettare la natura, se considerano l’ambiente selvaggio un qualcosa da antropizzare e mettere a frutto, se con queste premesse si continuerà a usare la stessa mano e la sua inconfondibile impronta fatta di cemento, cosa ne sarà dei nostri parchi?

Irene Pizzocchero

Cara lettrice, gentile lettore, se sei arrivata/o qui, c’è voglia e bisogno di dibattito pubblico su Milano, indispensabile ossigeno per la salute della democrazia. Sostienici subito perché solo grazie a te possiamo realizzare nuovi articoli e promuovere il primato dei beni comuni per Milano. Attivati ora!

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali


  1. Isabella BaratoGrazie all articolo di Irene Pizzocchero veniamo a sapere quanto è in progettazione a Punta Giglio in Sardegna. Soprattutto l autrice dà rilievo all'uso di termini ed espressioni verbali green/ verdi che i sostenitori del progetto spacciano per richiamarsi alla difesa ambientale quando è proprio il contrario. Quel luogo selvaggio e solitario sarà civilizzato con "rifugio di mare" e "vasca ricreativa"! Ecco come camuffare la vile speculazione in ambientalismo da strapazzo! Anche a Milano siamo ormai esperti di camuffamenti verbali "green" che producono colate di cemento su aree verdi.
    8 dicembre 2021 • 06:02Rispondi
    • elena pittauGentile Isabella, non è in progettazione, è finito- nonostante le nostre proteste, ovunque pubblicizzate. Questi umanoidi sono moolto ammanigliati. Squallidi, però
      9 dicembre 2021 • 18:59
  2. Gianluca GennaiGrazie per aver proposto l'argomento in tutta la sua scellerata falsità ecologica e arroganza bieca dei personaggi da Lei elencati, tutti di prim'ordine in seno alla sinistra ecologica milanese, appoggiata da quella fazione europea super agguerrita sui temi dell'ambientalismo. Spiace vedere questo, spiace sapere di una terra ancora una volta violata, quella Sarda, proprio dai milanesi che dovrebbero tutelarla, invece si agisce come se essa fosse nelle mani sbagliate, dunque da colonizzare e come ben scrive: antropizzare, gentrificare forze. Servirebbe una richiesta di chiarimenti in Giunta date le figure di rilevanza politica, votati da molti ecologisti e intellettuali milanesi. Saluti.
    8 dicembre 2021 • 07:58Rispondi
  3. Maria AntoniettaGrazie per aver scritto questo articolo, finalmente anche a Milano inizia a venir fuori la verità. Faccio parte,come sostenitrice, del comitato "punta giglio libera" che trovate su Facebook, è un gruppo aperto dove chiunque può leggere i vari documenti postati in questi mesi mettendo alla luce tutte le irregolarità fatte e la varie autorizzazioni rilasciate all'acqua di rose. La casermetta di punta giglio si trova in un parco naturale regionale protetto SIC e ZPS a tutela assoluta anche dall'europa. La cooperativa costituita senza scopo li lucro da mangili e zaccaria ha stravolto quell' habitat super protetto per dare posto ad un albergo con 20 posti letto,un bar ristorante con 80 coperti all'interno e 20 all'esterno e la piscina che per ora ancora non è completata di 18 metri di lunghezza con la scusa che servirà per le persone diversamente abili. Ecco cari lettori loro usano la parola diversamente abili per " commuovere" le persone, peccato che i bagni del ristorante invece li hanno fatti nello scantinato dv i diversamente abili non possono usufruire della toilette. Per la rete idrica e fognaria hanno scavato la strada per circa 4km usando 3 caterpillar perché la roccia calcarea millenaria era abbastanza resistente,ad ora non si sa dove abbiamo buttato quelle rocce precisando che da quella zona non puoi portare via nemmeno un sassolino. A loro tutto è concesso perché sicuramente dietro di loro c è qualche "potente". A livello comunale e regionale un silenzio assordante che è la cosa peggiore. A livello nazionale ed ora europeo qualcosa verrà fuori e confidiamo proprio nell' Europa con le sue leggi così attente alla natura per rimettere ognuno al proprio posto. Se potete aiutateci anche voi a diffondere questa grave ingiustizia ♥️
    9 dicembre 2021 • 11:25Rispondi
  4. Antonio MannuGrazie per questa doverosa presa di posizione. Ho frequentato Punta Giglio per più di sessant'anni, un luogo splendido, amato e rispettato dalla grandissima parte dei visitatori, contrariamente a quanto sostenuto dai "neo proprietari" e da chi è a favore del progetto di "valorizzazione" e "messa a frutto". Ora, da quanto ho compreso, durante i fine settimana, per accedere alla porzione di parco che comprende Punta Giglio, un non residente ad Alghero come me deve pagare 5 euro. Sembra che l'80% dell'introito vada alla cooperativa e non alla gestione del parco. Ma questo è davvero il male minore rispetto allo scempio realizzato, e alla privatizzazione, di fatto, di uno dei pochi luoghi rimasti, sul litorale algherese, dove fare una passeggiata in vera pace e tranquillità.
    10 dicembre 2021 • 10:39Rispondi
  5. Giovanni Oliva"E' nelle colonie che le verità della metropoli si vedono meglio" (cit. J.P. Sartre)
    10 dicembre 2021 • 11:23Rispondi
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Tutti i campi sono obbligatori.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.


Sullo stesso tema


20 dicembre 2022

GREENWASHING

Erica Rodari



8 marzo 2022

LA LEZIONE DEI TOPI E DEL FORMAGGIO*

Giovanni Guzzi



8 febbraio 2022

PNRR E CONVERSIONE ECOLOGICA

Fiorello Cortiana



8 febbraio 2022

A PROPOSITO DI RISCALDAMENTO

Giorgio Goggi



11 gennaio 2022

SUPERARE IL GREEN WASHING

Andrea Bonessa





Ultimi commenti