18 gennaio 2019

SUSPIRIA

Molto più di un thriller


190118_BragaRegia di Luca Guadagnino
Con Dakota Johnson, Tilda Swinton, Chloë Grace Moretz…
Genere: drammatico, thriller, fantastico
Produzione: Italia e USA, 2019
Durata: 150 minuti

Nel 1977 usciva Suspiria, un thriller di Dario Argento. Oggi, Luca Guadagnino, regista italiano, propone un remake dell’omonima pellicola. Guadagnino racconta di essere rimasto colpito sin da piccolo dal manifesto del film. Con il passare degli anni ha coltivato il desiderio di rendergli omaggio e finalmente quel giorno è arrivato. “Ricordo di aver cenato con Dario anni fa, a Roma. Gli chiesi la sua benedizione e lui mi disse che non ne avevo bisogno. Mi disse di fare il mio film. È una persona meravigliosa.”
Suspiria è la storia di una giovane ragazza americana, Susie Bannion, che viaggia fino a Berlino, per tentare di entrare in una prestigiosa compagnia di ballo. Viene accettata subito nella scuola sia per il suo talento sia perché è scomparsa misteriosamente una delle ballerine. Si capisce in fretta che nell’aria c’è qualcosa di strano e che forse la scuola è governata da streghe. “Però in realtà è una storia di energia, di potere, che parla di integrità e verità, di compassione. Il tutto tratta l’infinita molteplicità delle donne e le molteplici emozioni che abitano ogni singolo essere umano” ci svela Dakota Johnson, interprete di Susie. Alla domanda “Lo definiresti un film horror?” infatti risponde “Non penso che susciti orrore”.
Il regista decide di non portare in scena la copia dell’opera di Argento, ma di adattarla al suo stile e al suo mondo. La musica e le parole, la messa in scena e l’effetto visivo si distanziano dall’originale. Guadagnino non ha paura e ce lo fa capire, creando un film più che personale. Il suo è un lavoro costante sui colori, sulle inquadrature, sull’immagine e sulla musica. Ambienta la storia in un luogo e in un tempo diverso rispetto ad Argento che creava tensione sin dal principio.
Più e più volte, in varie interviste, viene sottolineata dagli attori e dal regista stesso l’importanza della location scelta. Tilda Swinton svela che è stato girato in un hotel abbandonato di Varese, al Campo dei Fiori, un tempo meta preferita dei milanesi. “E la cosa assurda è che l’hotel nelle condizioni in cui è adesso, fatiscente, è un posto carico di atmosfera. (…) Ogni mattina andavamo in cima a una montagna per entrare in questo orrendo palazzo decrepito di cui però non si vede nulla nel film.” Guadagnino continua: “Credo di aver trovato in quel posto la grandiosità che volevo per il nostro palco, perché è largo e alto. È un meraviglioso groviglio di stanze e corridoi che ci ha permesso di ampliare il più possibile la resa delle immagini”.
In questa nuova versione ogni tema affrontato rimanda all’altro. Il covo di streghe, Berlino divisa in due parti e la forza delle donne. Il regista ci offre una visione contemporanea e non scontata di ciò che per lui è l’emancipazione. Ci presenta personaggi femminili forti, determinati e sotto un’accezione non necessariamente negativa. Nel frattempo Berlino sembra cedere alla Rote Armee Fraktion (RAF), gruppo terroristico che semina morte e distruzione. Così facendo, Guadagnino si allontana dalle convenzioni dell’horror e ci fa riflettere sui crimini che si possono commettere contro o in nome della madre patria.
Se siete amanti degli horror potreste rimanere un po’ delusi, sia per l’assenza di sangue sia per la dinamicità dei tempi. Forse un po’ troppo lenti. Detto ciò, non verrete fermati nel caso in cui la curiosità fosse troppa. Se vi piace il brivido allora accomodatevi pure.

Samuela Braga



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  1. pigiLeggere la recensione di Braga mi ha fatto ritornare bambino- Quando con circospezione mi avvicinavo ai cartelloni pubblicitari di Suspiria anni 70- E mi facevo,poi, raccontare il film dai miei fratelli maggiori- Brava Samuela ottima recensione-Pierpaolo
    28 gennaio 2019 • 17:54Rispondi
  2. arnaldo griecointeressante e suggestivo il confronto tra due registi:Argento-Guadagnino,.questo confronto artistico generazionale,mette in evidenza le differenti emozioni che coinvolgono gli spettatori,e le complesse ed eterogenee teatralita' rappresentative del regista Guadagnino, che pone al centro del suo film ,non il brivido, la paura ,le tensioni,ma le emozioni profonde e complesse del mondo femminile .Inoltre la logistica tenebrosa e suggestiva del vecchio hotel campo dei fiori,e' un valore aggiunto alla scenografia della sua opera cinematografica.E credo che Samuela Braga, nella sua recensione abbia colto in pieno le eterogenee intenzioni del regista di evidenziare e mettere in risalto le molteplici emozioni del mondo femminile e la inestricabile ed eccelsa sensibilita' del genere umano.Jolanda e Arnaldo
    29 gennaio 2019 • 09:52Rispondi
  3. RominaBrava Samuela non è facile mettere a confronto questi due grandi registi,significa giudicare 2 generazioni Romina
    30 gennaio 2019 • 08:20Rispondi
  4. RomyMi è piaciuto molto.grazie samuela.braga6
    8 febbraio 2019 • 08:20Rispondi
    • Samuela BragaGrazie a te per aver letto la mia recensione
      12 febbraio 2019 • 17:20
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