12 gennaio 2019

IL MONDO DI BALANCHINE: «LO SCHIACCIANOCI»

Per la prima volta «George Balanchine’s The Nutcracker®» al Teatro alla Scala


George Balanchine del Natale sa tutto. Una festa che per i “grandi” ricorda la nascita di Cristo, come la tradizione cristiana ortodossa, in cui è cresciuto, vuole; ma che per i bambini è la festa l’abbondanza. Sull’albero di Natale si appendono dolci e frutta di ogni genere, che poi si mangiano alla Veglia; i bambini scartano i doni, che ricevono come Gesù li riceve dai Magi – Natale ed Epifania coincidono nella tradizione ortodossa russa.

foto_4_Maria Celeste LosaNello «Schiaccianoci» di Balanchine sono protagonisti i bambini. E questo non è molto comune nel balletto. In Europa i bambini non erano protagonisti da un po’, perché la coreografia di Balanchine dopo quella del Balletto Reale di Danimarca del 2008 è tornata dieci Natali dopo al Teatro alla Scala, portando per la prima volta a Milano una classica novità, dopo gli alquanto deludenti esiti dello «Schiaccianoci» di Nacho Duato nelle passate stagioni.

Guardare lo «Schiaccianoci» di Balanichine significa entrare nel suo mondo, un mondo che lavora sul ricordo di tornare bambini e attendere il Natale oggi come lo attendevamo allora. Marie e Fritz, i figli degli Stahlbaum, si appisolano addirittura nell’impazienza di attendere gli invitati per la notte di Natale a casa loro: non possono ancora entrare nel salone, perché mamma e papà stanno dando gli ultimi ritocchi perché l’albero di Natale sia perfetto.

Ecco, finalmente arrivano gli ospiti! Tutti eleganti nei loro velluti lucidi. Finalmente possiamo entrare ad ammirare l’albero di Natale. Restiamo imbambolati di fronte alla maestosità e alla quantità di luci e dolci appesi … Mamma Stahlbaum organizza i giochi per noi: ogni bambina sceglie il proprio cavaliere, Fritz che è il più piccolo resta da solo e balla con la madre. Danziamo in cerchio, marciamo come soldati, balliamo le quadriglie. Non ballano solo i bambini, ma con noi ballano anche i genitori, le mamme con i figli e le figlie con i papà.

foto_3_al centro Nicola Del Freo (2)Arrivano pure i nonni! e con loro due cugine e i regali per tutti noi! Riceviamo bambole, fiori, soldatini e strumenti musicali. Possiamo usare i giochi nuovi, il ritmo cresce come l’eccitazione tra i dispetti che i maschi fanno alle ragazze e i rimproveri dei genitori. Tutt’a un tratto, il gufo dell’orologio spiega le ali battendo l’ora. Che paura! Entra il padrino di Marie, Drosselmeyer, un mago che porta bambole che si muovono da sole, come Arlecchino e Colombina e il soldatino. Poi dal mantello tira fuori uno schiaccianoci a forma di principe che dona a Marie. È il regalo più bello e invidiato, al punto che Fritz per dispetto lo rompe.

Ma le bambole e lo schiaccianoci non sono le uniche cose che porta Drosselmeyer. Porta con sé il nipote, bello come un principe. Marie s’innamora subito di lui e di lei s’innamora lui. Le danze continuano ora che tutti noi bambini siamo perfettamente a metà tra maschi e femmine: possono continuare le quadriglie e cominciano i minuetti.

Quando è troppo tardi, tutti si ritirano. Se ne va anche il principe, per ultimo insieme al padrino Drosselmeyer. Marie non riesce a dormire. È troppo eccitata per la bellezza dell’albero di Natale e per il nuovo schiaccianoci e si addormenta nel salone, accanto a tutti e due. Nella notte Drosselmeyer aggiusta lo schiaccianoci rotto e fa una delle sue magie: splendido Mick Zeni. Trasporta la figlioccia in un mondo di giochi, dolci, fiori, fiocchi di neve … e topi! Sì, topi! Orrendi topi che vogliono strapparle di mano lo schiaccianoci.

foto_1_atto primo (15)

Ma lo schiaccianoci è guarito. Può prendere il comando e uccidere il re dei topi, mostro a tre teste: ottimo Samuele Berbenni e incisivo Edoardo Caporaletti. Non è solo uno schiaccianoci, in verità è il principe, nipote di Drosselmeyer! Porta Marie in una radura in cui i fiocchi di neve cadendo compongono una meravigliosa danza. E da lì raggiungono il regno magico della Fata Confetto, che governa sui fiori, suoi fiocchi di neve, sui giocattoli.

Danza leggera come uno zucchero filato. Nicoletta Manni è un turbine di tecnica, avvolge lo zucchero filato attorno al suo bastoncino con abilità, sicurezza e passione. Martina Arduino ha dalla sua scoperto il segreto di Balanchine, dalle linee morbide e allo stesso tempo di design!

foto_2_al centro Andrea Crescenzi

La Fata Confetto presenta a Marie e al principe tutti dolci che vengono da ogni parte del mondo: dalla Spagna la cioccolata calda in cui sono stati splendidi i solisti dei due cast Emanuela Montanari con Mick Zeni e Francesca Podini con Massimo Garon; dal Medio Oriente il caffè sensualissimo di María Celeste Losa e misterioso di Francesca Podini. Dalla Cina poi viene il tè: una potenza di salto, tecnica e simpatia di Andrea Crescenzi come un tè verde, un più calibrato e riflessivo Francesco Mascia dalla tecnica di un tè bianco. Arriva dalla Francia il marzapane della divertente e balanchiniana Vittoria Valerio, lirica e brillante; mentre dalla Russia ecco i bastoncini di zucchero con nei due cast due diversi ma scoppiettanti Nicola Del Freo e Valerio Lunadei. Infine, i pulcinella e Mamma Zenzero con un andante vivo all’italiana del simpaticissimo Samuele Berbenni e delle allieve della scuola di ballo.

I fiori appena bagnati da una goccia di rugiada fanno il loro ingresso a tempo di valzer colorando e riempiendo la scena di profumi coreografici, salti e gioia. Non è la più bella coreografia di Balanchine, è ripetitiva a tratti, ma indubbiamente di grande effetto. Ottimi gli interventi della solista Losa e della splendida prima ballerina Arduino nei due cast nei panni della Goccia di rugiada.

foto_5_al centro Martina Arduino (2)

I fiori e la rugiada preparano l’ingresso della Fata Confetto e del suo Cavaliere. I due sono davvero regali di Natale, specchio di Marie e del principe da grandi. Balanchine riduce il gran pas de deux classico al solo adagio e alla coda: la coreografia è meravigliosa, sempre viva e nuova, piena di figure e passaggi complessi. Ottime le coppie. Nicoletta Manni e Timofej Andrijašenko toccano vertici di perfezione nella la première. Martina Arduino e Nicola Del Freo sono ben assortiti al di là dell’emozione e una frettolosità dovuta a una poca attenzione e ascolto della partner: lui ha un salto potente ed elegante, come la sua tecnica, bello di presenza scenica; Martina dà quel tocco di magia e lirismo che voleva George Balanchine, probabilmente lui l’avrebbe scelta come sua principal!

foto_6_Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko (1)

foto_7_Del Freo Arduino pddFoto di Marco Brescia e Rudy Amisano (Teatro alla Scala). George Balanchine’s The Nutcracker®, «Lo schiaccianoci» coreografia di George Balanchine © The George Balanchine Trust: 1. Lo schiaccianoci (Leonardo Baghin) uccide il re dei topi (Samuele Berbenni); 2. Andrea Crescenzi nella danza cinese; 3. Nicola Del Freo nel trepak (danza russa); 4. María Celeste Losa nella danza araba; 5. Martina Arduino nella goccia di rugiada con il corpo di ballo dei fiori; 6. Nicoletta Manni e Timofej Andrijašenko nel pas de deux finale; 7. Martina Arduino e Nicola Del Freo nel pas de deux finale durante le prove.

Domenico Muscianisi



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