11 settembre 2021

BEPPE CEMENTO

Nomen omen


Beppe Sala, ha condotto per cinque anni, una feroce operazione di marketing, sulla sua persona, sul suo “faccione”, cercando di farsi volere bene a tutti i costi, dai milanesi, cercando di illuderli che lui ha a cuore i destini della città meneghina. Che risanerà l’aria mefitica da micro-polveri sottili (soprattutto in inverno), eliminando tutte le auto dal centro cittadino; facendo in modo, con la bacchetta magica della Fata Turchina, che tutti cambino le loro vetuste auto termiche, con nuove fiammanti auto elettriche. Ci ha fatto credere che tutta la volumetria prevista nel PGT 2030, voluto da lui e da Pierfrancesco Maran, sia una cosa “buona e giusta”, e che basti rivestirlo di verde, e piantare qualche alberello qua e là, per “nasconderla” adeguatamente.

Sempre più spesso, Beppe Sala è invece sinonimo di cementificazione sistematica del territorio, tanto che il soprannome più calzante, sarebbe quello di “Beppe Cemento” (Nomem omen).

Per accontentare gli immobiliaristi locali (e non), si è già assicurato le Olimpiadi invernali del 2026, ma visto che a Milano non nevica più in maniera consistente, almeno dalla metà degli anni Ottanta del Novecento, ha condiviso la manifestazione con Cortina d’Ampezzo.

Sironi

A Cortina e circondario (che ho visitato questa estate), inneggiano al “Metodo Milano di Beppe Sala”, come la panacea per fare risorgere la cittadina e dargli una nuova immagine immobiliare, mentre “in allegrezza”, già progettano l’iradiddio, cementificando e sfasciando le loro bellissime montagne e gli annosi boschi, per ampliare e modificare gli impianti delle Olimpiadi invernali del 1956, che si sono svolte nella capitale ampezzana. Il tutto all’insegna del “riuso eco-green” previsto nel dossier che ha portato all’assegnazione della manifestazione.

A Milano si sistemeranno ed amplieranno un paio di palazzetti dello Sport, mentre uno completamente nuovo sarà realizzato a Rogoredo; il villaggio Olimpico sarà realizzato nell’ex Scalo ferroviario di Porta Romana, il cui masterplan è già stato disvelato all’inizio dell’estate.

Beppe Cemento per farsi rieleggere alle prossime amministrative, continuando a pensare di essere nel giusto “e nascondere il cemento sotto il tappeto”, si è perfino iscritto ai Verdi Europei (e questi lo hanno accolto a braccia aperte).

Da settimane tappezza tutta la città di Milano, di enormi manifesti (2 metri per 5 metri), probabilmente finanziati “spaccando il salvadanaio”, dove campeggia il suo bel faccione, con sottostanti frasi amene, costruite ad arte per titillare la panza del suo elettorato. Spesso queste frasi, puramente assoggettate al marketing politico, raccontano esattamente l’opposto di quello che è avvenuto dal 2016 al 2021.

Infatti in questo anni (come si evince dall’immagine soprastante), Milano è una città sempre più “ingiusta”, dove si sono acuite le diseguaglianze in maniera macroscopica; dove la povertà ed il disagio sociale sono ormai dei fattori endemici senza adeguate azioni di contrasto; dove la fragilità di una popolazione sempre più anziana, palesa tutta l’impotenza di un’amministrazione a trovare delle soluzioni o anche solo delle proposte; dove il problema della richiesta di abitazioni popolari ad affitto calmierato, è ormai una vera e propria “bomba sociale” nell’imminenza di esplodere.

Eppure, Beppe Cemento è certo di essere rieletto, alle prossime Amministrative autunnali, con una percentuale “bulgara”, vista la pochezza dell’opposizione di destra e di sinistra, con dei candidati a sindaco, che non sembrano minimamente in grado d’impensierirlo. I vari: Bernardo (pediatra per il centrodestra, con nomea di “pistolero”), Mariani (ingegnere/architetto per la sinistra radicale, quello dei modellini dello Stadio di San Siro sotto Palazzo Marino), Paragone (giornalista con una sua lista civica, che dalla Lega è passato al Mo Vi Mento 5S, per finire chissà dove) sono una garanzia quasi certa per la sua rielezione.

E’ molto probabile che in fin dei conti, l’ex manager della Moratti, potrà andare avanti a “sfasciare” Milano, ancora per un altro lustro, visto che in fin dei conti va bene a tutti, sia a destra che a sinistra; probabilmente il cittadino medio milanese s’identifica in lui, quale portatore di una milanesità fatta di stakanovistico lavoro e “balle spaziali”, lanciate tra un aperitivo e l’altro, in attesa del fine settimana da passare al mare o sui monti. Un uomo per tutte le stagioni, probabilmente con la giacchetta fatta di un sofisticato filato di cemento, e sicuramente reversibile.

Avremo tanti altri “Bei Grattacieloni”, ulteriori racconti di verzuramento a go-go, marketing politico sempre più spinto, una vera propria “voragine sociale” coltivata con metodo, eccetera.

Il problema vero, per tutti, sarà dopo il 2026, quando Beppe Cemento (allora sessantottenne) non potrà più ricandidarsi a Sindaco di Milano, e vorrà trovarsi qualche cosa da fare in altro ambito: Regionale, Nazionale…………chissà???

Dario Sironi

Sironi2



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali


  1. Fausto BagnatoNon c'è da preoccuparsi, dopo il 2026 il Sindaco Beppe Sala avrà il Suo ambito incarico, sostituirà Ambrosoli.
    16 settembre 2021 • 12:31Rispondi
  2. Salvatore PennisiSe la credibilità del contenuto è direttamente proporzionale alla padronanza del suo italiano siamo ben messi.
    16 settembre 2021 • 13:15Rispondi
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Tutti i campi sono obbligatori.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.


Sullo stesso tema


20 dicembre 2022

GREENWASHING

Erica Rodari



8 marzo 2022

LA LEZIONE DEI TOPI E DEL FORMAGGIO*

Giovanni Guzzi



8 febbraio 2022

PNRR E CONVERSIONE ECOLOGICA

Fiorello Cortiana



8 febbraio 2022

A PROPOSITO DI RISCALDAMENTO

Giorgio Goggi



11 gennaio 2022

SUPERARE IL GREEN WASHING

Andrea Bonessa



7 dicembre 2021

QUELLA ROMPISCATOLE DI AMBIENTALISTA

Irene Pizzocchero


Ultimi commenti