21 febbraio 2023

LE ATTUALITÀ MILANESI

LETTERA DEL 01.03.2023


lettera arcip

Care lettrici e cari lettori, sono passati 14 giorni dall’ultima LETTERA e nel frattempo sono successe molte cose. Per quanto riguarda la politica c’è la vittoria di Elly Schlein dovuta certamente al voto nei gazebo con punte in alcuni casi che vanno oltre il 90%. Come sempre, il voto della città è diverso da quello del contado, il voto tra nord e sud mostra come sempre molte differenze. Gli analisti del voto non ci faranno mancare le loro opinioni e così i politologi che ci daranno le loro previsioni sui “cambiamenti” che potranno esserci nelle politica italiana e in quella milanese che ci riguarda più da vicino.

Per parte mia sono contento di questa vittoria pur ritenendo un errore questo tipo di consultazione: la scelta di un segretario di Partito riguarda solo gli iscritti e non i comuni cittadini. È una operazione che serve probabilmente solo per valutare quanti cittadini siano interessati alla politica e se questo è lo scopo abbiamo avuto, se ve ne fosse bisogno, la conferma di un calo di interesse: dal 1.600.000 votanti della precedente consultazione siamo scesi al milione.

Comunque Elly Schlein ha aperto un varco di speranza per un rinnovamento del Pd sperando che i primi a crederci siano alcuni personaggi importanti della dirigenza che si sono schierati a suo favore senza nel retro pensiero voler fare solo un’operazione gattopardesca.

A Milano ci sono una serie di problemi che devono essere affrontati e che la nuova dirigenza del Pd, il Partito di maggioranza della attuale sindacatura, deve impegnarsi a risolvere. Ne cito alcuni lasciando al giudizio di ognuno l’ordine di priorità.

IL VERDE – Leggo sull’edizione milanese del CORRIERE DELLA SERA: “Sono sedicimila gli alberi non sopravvissuti all’ondata di siccità dell’estate scorsa, anche se non è stata colpa soltanto delle temperature, bisogna anche registrare le pesanti carenze nella manutenzione…..” (Giovanna Maria Fagnani).

Nel seguito dell’articolo si cita una frase del consigliere comunale Monguzzi: “…Inoltre gli alberi vanno piantati in centro dove c’è l’isola di calore” e ricorda che per mantenere la falda bassa in modo che le gallerie della MM non si allaghino pompiamo dal sottosuolo una enorme quantità di acqua. A Milano, per il momento, l’acqua non manca e dunque un innaffiamento è possibile ma costa.

Tempo fa, parlando della campagna di piantumazioni promossa dal Comune, ho ricordato che per ogni pianta che si mette a dimora bisognerebbe prevedere uno stanziamento di bilancio per la manutenzione, stanziamento che è destinato a crescere, giustamente, se le aree a verde aumentano.

Il problema del verde è un aspetto della politica ambientale che va visto insieme agli altri problemi: l’impronta ecologica, il consumo di suolo, l’urbanistica, l’emissione di CO2, i consumi energetici, il traffico urbano e molto altro ancora.

LA QUESTIONE MEAZZA – Non ne vediamo ancora la fine; continuano ad affacciarsi ipotesi che se in qualche misura fossero accettate, la consultazione pubblica andrebbe rifatta: spese buttate: si riparte da zero.

Il problema è sempre quello. Ci sono diversi interessi in campo e il sindaco e la sua Giunta devono decidere chi privilegiare: gli interessi economici delle squadre, i cittadini residenti nelle zona, i cittadini milanesi tutti perché coinvolti in una scelta urbanistica che influisce sul futuro della città, la sua dotazione di verde, il traffico di accesso in occasione delle partite, l’aumento del volume edificato e in corso di edificazione con le sue ricadute sull’ambiente. Vedi la questione “verde” di cui sopra.

Ancora nei prossimi giorni ci sarà ancora una manifestazione che mette in discussione l’intera questione Meazza. Negli ultimi tempi il mondo del calcio non ha dato un buon spettacolo: il calcio mercato e gli interessi che vi ruotano attorno, l’acquisto da parte di gruppi economici di squadre la dicono lunga: la solita finanziarizzazione che inquina tutto.

IL TRAFFICO – Anche qui il già detto e la pioggia di notizie delineano uno scenario complessissimo. La politica di limitazione delle soste per restituire al verde i parterre di molti viali alberati come la creazione di piste ciclabili che hanno lo stesso effetto di ridurre gli spazi di sosta, la limitazione di velocità con l’adozione di molte zone 30km, l’arrivo prevedibilissimo per altro, di molti veicoli grandi e medi per le consegne a domicilio, messi tutti insieme hanno reso il traffico milanese sempre più caotico da cui un aumento di inquinamento e il continuo sforamento dei limiti stabiliti in sede UE.

Un fatto che è sfuggito a chi si occupa del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) è che molte ditte minori che vendono su Internet, affidano queste consegne  a privati cittadini che dispongono di una autovettura e contattati con il passaparola. Questi ultimi sostano spesso  in seconda fila come tutti quelli che lo fanno stimando che una sosta in seconda fila per un lasso di tempo brevissimo escluda il pericolo di una multa.

Attualmente un problema emerso prepotentemente è l’uso dei marciapiedi; i pedoni da una parte (gli unici ad averne diritto), monopattini e biciclette dall’altra. Le norme del Codice della Strada sono chiare: le biciclette devono andare sulle piste ciclabili e dove non ci siano sul sedime stradale. I monopattini nella attuale normativa non ci sono, non c’erano fino ad un paio d’anni fa, ma si parla nel  Codice di biciclette a trazione elettrica il che comprende i monopattini.

Il Comune sul problema biciclette, pedoni e monopattini ha un atteggiamento decisamente farisaico, come su tutto il problema del traffico; adotta provvedimenti e regolamenti e si guarda bene dal sanzionare chi se ne fa un baffo: la patria del Manzoni ne ha adottate le sue “grida”.

LE PISTE CICLABILI – Sono contento del successo di Corso Buenos Aires – ammesso che i dati siano corretti – ma una rondine non fa primavera. Vorrei che i lettori andassero a vedersi quel che si trova su Internet a proposito della “pista ciclabile di Viale Monterosa”. Digitando queste quattro parole avrete a disposizione una decina notizie tutte interessanti. “Ciclabile di Viale Monterosa, Sala si aggiudica il record mondiale di lentezza delle opere pubbliche” con queste parole apre il suo sito MILANO POST. La prima pista ciclabile in Viale Monterosa la si deve al sindaco Carlo Tognoli, oggi non è ancora finita. Perché poi si sia deciso di dar vita ad un’opera tanto costosa (cordoli in granito, pavimentazioni in cubetti di porfido, due corsie distinte per senso di marcia) è un mistero. Per concludere queste opere hanno ristretto la carreggiata al punto che ai semafori ci si deve mettere in fila indiana. La voce dei residenti: “Viale Monterosa è diventata una camera a gas”.

Molte piste ciclabili a Milano, come quella che transita di fronte alla Bocconi, non ha praticamente traffico e allora si pongono due questioni: gli errori di tracciato e il rapporto costi benefici.

Degli errori di tracciato se ne è ampliamente parlato sulle nostre colonne, quanto al rapporto costi/benefici chi lo fa? Dovrebbe farlo il Comune e dirci in quanti anni i ciclisti che transitano ammortizzeranno l’investimento, in alcuni casi forse mai e questo per ogni pista ciclabile.

LA MANUTENZIONE DELLA CITTÀ – Milano è una città sporca, piena di mozziconi di sigarette (i milanesi maleducati), tra un passaggio e l’altro delle moto spazzatrici passa troppo tempo, i cestini stradali spesso traboccano soprattutto in vicinanza dei locali con cibi da asporto, i marciapiedi sono un esempio di pessima esecuzione, pullulano i pali abbandonati, molti di quelli che reggono le insegne stradali non sono verticali, pendono miserevolmente, ci sono troppe aiuole verdi abbandonate. L’elenco potrebbe continuare e ci faremo carico di documentare questo degrado con fotografie su ArcipelagoMilano.

LA CITTÀ DEI MILANESI – Gli amministratori locali, Sindaco in testa, pensano solo alle vie del lusso,  al turismo e agli eventi che lo trascinano, sono sempre in caccia di investimenti immobiliari, lasciano deturpare esempi storici di architettura. Il ritornello che accompagna ogni manifestazione o evento è sempre il solito: hanno ricadute economiche importanti. Per chi? Certo non per l’intera collettività e meno che mai per i più deboli.

Non sono un buon cristiano, anzi, ma quando sento parlare di ricadute mi viene in mente il Vangelo di San Luca: “In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. 

Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. 

Ma Abramo rispose: “Figlio, ricordati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. 

E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”». (Lc 16,19-31).

LA CITTÀ DEI NIPOTI –  Non se ne stanno ancora accorgendo ma c’è il rischio che la Milano che vedranno sarà come un grande Free Shop da aeroporto intercontinentale circondato da una periferia ridotta a dormitorio ma una periferia in 15 minuti come contentino.

A presto e “fate bei sogni” (Gramellini)

Luca Beltrami Gadola

NB. I commenti alla lettera vanno indirizzati a  redazione@arcipelagomilano.org perla successiva pubblicazione.



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Tutti i campi sono obbligatori.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.


Sullo stesso tema


19 marzo 2024

QUESTIONI MILANESI E UN AVVISO

Luca Beltrami Gadola



5 marzo 2024

LE VOCI DAL CORTILE

Luca Beltrami Gadola



6 febbraio 2024

BENI COMUNI. UNA PRATERIA. CHI CI PASCOLA?

Luca Beltrami Gadola






9 gennaio 2024

L’URBANISTICA IN TRIBUNALE

Luca Beltrami Gadola



21 novembre 2023

IL POTERE DEGLI ASSESSORI

Luca Beltrami Gadola


Ultimi commenti