21 febbraio 2023
IL PROBLEMA DELLA CASA
Un luogo di ingiustizia sociale
“Il problema più grave della società è l’ingiustizia” – Cardinale Carlo Maria Martini. Per tanti anni queste parole, riportate su un pannello affisso nella sede del Comitato Inquilini Molise-Calvairate-Ponti, quartiere ALER Calvairate, hanno annunciato la ragion d’essere del Comitato, della mia militanza politica di comunista indipendente sulle politiche della Città, nella mia condizione di inquilina IACPM-ALER nel quartiere Calvairate, in rappresentanza degli inquilini, lo scopo dell’impegno di tanti inquilini e di volontari, nella relazione di rete con altri soggetti di impegno, parrocchie, sindacati, altri.
Dalla mia isoletta in Arcipelago Milano propongo la lettura delle dichiarazioni di Ermanno Ronda, segretario generale Sicet Milano, sul Piano Casa del Comune di Milano. Ne ha dato informazione Il Giorno in data 19 febbraio 2023.
Nel racconto della Città, chi ha eliminato la parola “ingiustizia”, di cui anche il cardinale Martini ci ha dato l’indicazione, per sostituirla con la parola “disuguaglianze”, oggi dominante? I ricchi più ricchi, i poveri più poveri: disuguaglianze?
“Le parole sono armi”: Marco d’Eramo, Dominio – La guerra invisibile dei potenti contro i sudditi, Feltrinelli, 2020, v. il titolo del terzo capitolo. Ora la guerra è diventata visibile.
Il nuovo Piano casa del Comune – di Ermanno Ronda, segretario del Sicet
Il nuovo Piano casa del Comune toglie 2.300 alloggi popolari del proprio patrimonio, in origine destinati ai cittadini in emergenza abitativa con lavori precari o poco remunerati, per assegnarli a lavoratori con reddito più elevato e lavoro garantito che hanno i soldi per ristrutturarli. È corretto ed eticamente accettabile che un ente pubblico determini una simile discriminazione verso i più poveri? È risaputo che a Milano ci sia da anni una grave emergenza abitativa, aggravata da decine di sfratti per morosità eseguiti ogni giorno. Stiamo parlando di famiglie a basso reddito con bambini, invalidi o persone anziane, che non riescono a pagare gli affitti stratosferici delle locazioni private e che vengono gettate sulla strada senza che il Comune e le altre istituzioni provvedano a dare loro una soluzione abitativa alternativa e dignitosa. Anche l’assessore alla Casa Maran e la Giunta comunale riconoscono che a Milano gli affitti sono inaccessibili per i lavoratori, i giovani e le famiglie monoreddito, ma non fanno nulla per impedire che gli operatori immobiliari e finanziari la facciano da padroni sui prezzi.
A fronte dei 700 alloggi pubblici assegnati nel 2022 (pari al 3,93% delle richieste), continuiamo a chiedere al Comune più case popolari per dare una risposta alloggiativa efficace alle oltre 17.000 domande in attesa nelle graduatorie. Serve un nuovo Piano di recupero degli alloggi sfitti (oltre 5.000 del Comune e 11.000 di Aler), attraverso l’utilizzo e l’adeguamento degli oneri di urbanizzazione provenienti dalle numerose concessioni edilizie date ai privati. È urgente che il Comune preveda interventi di nuova edificazione di edilizia sovvenzionata all’interno delle aree pubbliche di sua proprietà, invece di regalarle ai privati, come recentemente ha fatto (Reiventing Cities).
Le nuove misure che l’assessore ha in mente sono, invece, rivolte a ricercare soluzioni abitative per utenti in grado di pagare canoni commisurati a consentire l’autosostenibilità del sistema.
Franca Caffa
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