9 novembre 2021

LE ATTUALITÀ MILANESI


lettera arcip

Care lettrici e cari lettori, come avete visto la periodicità di ArcipelagoMilano è diventata quindicinale, lo abbiamo dovuto fare per problemi economici. Questa cadenza quindicinale ci ha però posto il problema di non poter commentare con sufficiente prontezza quel che accade nella nostra città, in particolare rispetto alla politica comunale e alle dichiarazioni del Sindaco e di altri autorevoli attori del panorama cittadino. Abbiamo dunque deciso di dar vita ad una lettera – Lettera da ArcipelagoMilano – che colmerà questo “buco” e che uscirà i mercoledì nei quali ArcipelagoMilano non sarà online nella sua versione integrale: saremo così presenti tutte le settimane per continuare ad informarvi.

Nella lettera io per primo commenterò brevemente i fatti salienti della settimana ma è aperta anche a tutti i lettori che volessero commentare brevemente – 1.500 battute – i fatti che loro ritenessero degni di esser messi in evidenza. Potranno farlo inviando i testi alla nostra redazione (redazione@arcipelagomilano.org) e sarà nostra cura pubblicarli. Buona lettura di questa prima lettera.

Luca Beltrami Gadola

 

Lo stadio Meazza

L’argomento “stadio Meazza” ha riempito le cronache cittadine e dunque bisogna parlarne ma va inquadrato nel più generale contesto del cosiddetto “sistema calcio”. Come molte attività nei nostri tempi anche il calcio è stato travolto dall’infernale meccanismo della finanziarizzazione con l’effetto di snaturare il calcio delle origini: da sport popolare è diventato un fatto economico.

A detta degli esperti questi sono i dati: 28 milioni di tifosi, 4,6 milioni di praticanti, quasi 1,4 milioni di tesserati e circa 568.000 partite ufficiali disputate ogni anno (di cui il 64% di livello giovanile). Sono questi i numeri del calcio in Italia, secondo il Report Calcio della Figc.

Il valore complessivo in Italia vien ormai stimato sopra i 5 miliardi di euro il gettito fiscale è importantissimo e per essere brevi riguarda molti aspetti ulteriori, dal mercato dei diritti televisivi alle scommesse, dal merchiandising ufficiale alle bancarelle abusive in occasione delle partite importanti.

Considerando tutto il Sistema Calcio (calcio professionistico+Figc+Leghe+campionati dilettantistici e giovanili), il fatturato complessivo è pari a 4,7 miliardi di euro. Si tratta, secondo il Report Calcio, di una delle 10 principali industrie italiane (fonte CF/CALCIO FINANZA).

Estrema importanza ha il numero dei tifosi: Juventus: 8.725.000, Inter: 3.975.000, Milan: 3.868.000, Napoli: 2.783.000, Roma: 1.895.000, Fiorentina: 673.000. Lazio: 606.000 tifosi, Cagliari: 520.000, Torino: 462.000, Bologna: 328.000.

E’ sul numero di tifosi che si reggono tutti i ricavi legati al sistema calcio che non ha nulla a che fare con il sistema degli stadi, il loro aspetto, la loro capienza. I tifosi di Milan più Inter arrivano a malapena a Juventus, tanto per capirci.

Dunque nel nostro caso – lo stadio Meazza – tutta la questione si riduce al ripianamento dei bilanci economici delle due squadre.

Nel panorama mondiale lo stadio Meazza è ancora ritenuto uno dei migliori e complessivamente è irrilevante.

Perché del ripianamento se ne deve far carico il Comune di Milano, visto anche che i tifosi milanesi non caleranno di certo se non ci sarà un nuovo stadio? Che tra l’altro amano molto il Meazza come molti cittadini non tifosi.

Se ad una squadra (o ad una società qualunque) do finanziamenti o altre utilità, quanto meno dovrei avere un ruolo nel suo consiglio di amministrazione. Un minimo di contropartita.

Come si spiega questo incaponimento di Sala?

Perché incorrere nel rischio di un richiamo della UE per aiuti a società pubbliche e private in spregio alle norme sulla concorrenza?

Di questo e degli altri aspetti della vicenda parlerò nel prossimo editoriale e comunque quando sapremo esattamente la natura degli accordi con le squadre di calcio.

L.B.G.

L’iniziativa “Sì Meazza”

Riportiamo volentieri e condividiamo quanto ci è giunto dal “Comitato Sì Meazza”.

Il comitato è nato per salvare il Meazza: salvare un simbolo della storia di Milano: cent’anni ben portati! La scala del calcio va salvata. Così come la Scala (che non è il più bel teatro italiano) non è stata demolita ma ristrutturata. Noi abbiamo lo stadio del calcio più bello d’Italia (è uno dei più simbolici del mondo) e lo abbattiamo?

La legge stabilisce che “il pubblico interesse è dichiarato sulla base di uno studio di fattibilità che motivi l’eventuale mancato rispetto della priorità, ovvero il recupero degli impianti esistenti”.  In realtà lo stadio Meazza non è neanche da “recuperare”. 

A noi sembra giusto e corretto che nella sede più rappresentativa di tutti i cittadini, nella sede del Consiglio Comunale, si esibiscano documenti tecnici amministrativi, studi di fattibilità, e il Sindaco e la Giunta motivino, oggi, non due anni fa, la necessità della demolizione dello Stadio Meazza. 

Su questa esigenza di chiarezza vorremo che si pronunci il Consiglio Comunale e per questo chiediamo che tutti i cittadini scrivano ai consiglieri comunali per la convocazione rapida del Consiglio Comunale.

Capiamo che si voglia svicolare dalle responsabilità in consiglio comunale del sindaco e dei gruppi consiliari, in cui ciascun consigliere deve esprimere il proprio voto. E si voglia addormentare tutto con la scena del dibattito pubblico: ma avete dimenticato l’esperienza sugli scali ferroviari? 

Un amico giustamente ha scritto che vogliono farci giocare con un pallone sgonfio. Sala, i verdi, il Pd, e tutti i gruppi devono spiegare in consiglio perché (andando contro la legge) vogliono demolire (badate, dopo le Olimpiadi) un simbolo funzionante di Milano”.

Il comitato ha pubblicato un appello che ha raccolto in pochi giorni 180 firme tra le quali quelle di illustri cittadini come Massimo Moratti.

Per partecipare e saperne di più potete andare sulla pagina Facebook SiMeazza dove troverete l’elenco dei firmatari e per le adesioni andate su comitatosimeazza@gmail.com

La Redazione

 

Il referendum  

In Comune di Milano esiste dal 2016 un REGOLAMENTO PER L’ATTUAZIONE DEI DIRITTI DI PARTECIPAZIONE POPOLARE IN MATERIA DI INIZIATIVA POPOLARE, REFERENDUM, INTERROGAZIONI, ISTANZE E PETIZIONI, CONSULTE CITTADINE ED UDIENZE PUBBLICHE.

Che il sindaco Sala ritenga che la materia del referendum si debba limitare alle “questioni di ordine etico e morale”, come continua a dire, è un’idea quantomeno stravagante: la classe politica guarda sempre con un atteggiamento di insofferenza gli istituti che rischiano di mettere in discussione le loro decisioni e ricorda quanto scritto in un avviso sui mezzi pubblici “Non disturbare il manovratore che è intento alla manovra”. Noi intendiamo disturbarlo perché è la manovra nella quale lui è intento che non ci piace: una vecchia questione che coinvolge persino il problema della rappresentanza dei partiti rispetto al Paese a ai sui cittadini.

L.B.G.

 

Glasgow-Milano-Italia

Cop26 ha approvato il “Patto di Glasgow”, il testo è stato ridimensionato sulla fine del carbone. La promessa è ridurre “phase down” l’utilizzo e non più eliminarlo “phase out”. L’India ci ha messo la faccia per tanti, troppi. Deforestazione e carbone, contributi ai paesi che hanno danni climatici e neutralità carbonica ‘tante emissioni quante se ne riducono’. Tutti hanno riconosciuto che il problema c’è, impegni effettivi: nulla. Per il presidente della conferenza è possibile «tenere vivo» l’impegno per temperature sotto 1,5 °C. Per Greenpeace “Ci stiamo dirigendo verso un riscaldamento di 2,4 °C questa conferenza doveva ridurlo a 1,5°C, con questo testo i leader lo rimandano all’anno prossimo. Se questo è il meglio che riescono a inventare, non c’è da meravigliarsi se i ragazzi di oggi sono furiosi con loro”.

Con la preoccupazione sale il fastidio per l’ipocrisia dei tempi scevri da ogni coscienza di specie, consapevoli delle rendite di uno sviluppo illimitato, indifferente alle conseguenze. Il lasciapassare è la transizione ecologica, energetica e rigenerativa, glocale. Alta intensità edificatoria proposta come modernizzazione urbanistica sostenibile. Gaber in ‘Quando è moda è moda’ si chiedeva: “Non so cos’è successo A queste facce, a questa gente Se sia solo un fatto estetico O qualche cosa di più importante” Qui la proposta del Ministro delle Infrastrutture consente ai Comuni di approvare progetti dei privati anche prima che sia approvato il piano complessivo.  Lo chiamano Modello Milano, perché gli interventi di recupero sono realizzati prevalentemente su proposta dei soggetti privati. La ‘visione’ non è di tutti. Il Governo rafforza e semplifica gli strumenti pubblici di programmazione e valutazione, si mettono a riposo gli standard urbanistici perché non si tratta più di espansione edilizia ma di rigenerazione urbana. Basta intendersi, no? Parte il Rinascimento e non so cosa mettermi.

Fiorello Cortiana

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  1. DanieleUna convinzione, d’avere la sindrome del LongCovid, pur non avendo mai contratto la malattia, tamponi negativi ecc. ecc... ma un campanello d’allarme è quello di preferire stare in casa di più, qundi che fai? apri il pc, e navighi, come si dice, quà e là e continuamente ti imbatti in notizie che ti ricordano che la vita è cambiata, sicuramente in peggio, la politica diventa quindi la causa di riflessioni e non sono rassicuranti, la politica sta dando sepoltura alla democrazia, restringiamo ora il cerchio alla politica più vicina, ovvero quella Comunale, abbiamo un sindaco che su richiesta indice un referendum, che è come una votazione del ventennio, dove si poneva una croce su una scheda con la sola scritta SI, pertanto hanno deciso di abbattere lo Stadio perchè non rende, quindi presto verrà abbattuto anche il Castello Sforzesco, perchè anchesso non mi pare renda economicamente, però in compenso non abbattono le case popolari fatiscenti ed invivibili, quindi così facendo doverbbero costruire nuove unità abitative, ma non rendono anch’esse, quindi tiriamole giù, pensano loro, meglio erigere grattacieli, (ora dette Torri che fa più scik), ripertanto mi sà che il longCovid non mi passerà tanto presto. Mi scuso per la lungaggine
    24 novembre 2021 • 12:05Rispondi
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