23 marzo 2021

A2A E IL PIOPPETO FANTASMA: IL DELITTO È SERVITO

Le brave Pina e Tina ci raccontano una storia di Transizione Ecologica


Cara Pina, oggi sono tornata sulla scena del delitto. – Tina cara, di quale dei tanti delitti stai parlando? – P: Già Tina, ormai gli abbattimenti di alberi in città e fuori non si contano più. Stavo parlando degli 80 alberi spariti un anno fa dal terreno della Goccia che dà su via Pacuvio e appartiene ad A2A.(1)

T: Ah ecco, quella vicenda che potrebbe sintetizzarsi così: come ti faccio fuori decine di pioppi e provo a far finta che non ci siano mai stati. Però c’è chi di noi si è accorto del vuoto lasciato, ha visto i tronchi accatastati, è entrato a contare le ceppaie e ha denunciato. Io e te ci ricordiamo bene del bosco che c’era lì e che è morto dall’oggi al domani. Alcuni, dopo che la denuncia è partita, hanno sostenuto che si sia suicidato perché non stava bene, in particolare, guarda caso, l’agronomo di A2A. Ma la tesi non è risultata convincente nemmeno all’assessore al verde Pierfrancesco Maran, il quale, qualche tempo dopo, ci aveva informato della severa presa di posizione del Comune, che, in base alle regole, aveva multato l’A2A di più di 60 mila euro.

P: Vabbè, cara Tina, che la multa l’avremmo pagata noi cittadini, essendo l’A2A azienda a partecipazione pubblica. Ma almeno sarebbe stato un segnale importante per tutti quelli, e sono troppi, che stanno decimando le piante senza remora e senza permesso, appunto come l’A2A. In barba al “Regolamento d’uso e tutela del verde pubblico e privato” che protegge il verde esistente, approvato dal Comune nel 2017, bandiera della giunta rosso-verde che lo ha redatto, ma che ora non si preoccupa di farlo rispettare. Girando per Bovisa ogni giorno ti accorgi che dove si apre un nuovo cantiere la prima cosa che si fa è abbattere gli alberi che ci sono. Nessun cartello a indicare perché, come invece sarebbe obbligatorio. Nessuna considerazione per gli uccelli che si vedono sparire i nidi, prime mute vittime di questa strage ambientale. Ma torniamo alla mia passeggiata di ieri sul luogo del boschicidio di via Pacuvio.

T: E allora, cosa hai visto?

P: Ho visto che hanno messo i sigilli

T: Ma dai, sono in corso le indagini?

P: No cara Tina, è in corso la costruzione di un muro!

T: Un muro? Ma sei sicura? E per cosa?

P: Certo che sarà un muro. Hai presente il prato bello selvatico proprio davanti ai pioppi abbattuti? Ci hanno scavato una trincea, tra montarozzi di terra che hanno devastato il terreno, e dentro la trincea stanno colando cemento.

T: Elementare Pina! Il muro non può servire che a impedire di vedere e controllare cosa si vuol fare là dove era il bosco distrutto. Ma proprio per questo il Comitato la Goccia aveva trovato la disponibilità della consigliera 5 stelle Patrizia Bedori ad informarsi presso Sindaco e Giunta sulle intenzioni future di A2A. E qui viene il bello. Uuhm, no, bello non direi. Infatti Bedori il 12 febbraio scorso, ai suoi interlocutori pone tre domande limpide e precise: 1)La multa di A2A è stata pagata? 2)Sono previsti altri abbattimenti nell’area? 3) l’azienda A2A ha avanzato richieste per nuovi abbattimenti? E qual è la risposta?

P: Certo, ricordo, cara Tina. Ricordo che, incaricata di rispondere, sei giorni dopo, il 18 febbraio 2021, la vicesindaco Anna Scavuzzo (in quanto assessora alla sicurezza? Mah. Allora forse come vice alla transizione ambientale?) sorvola sulle ultime due richieste, lasciandoci al buio sul futuro di questo pezzo di Goccia, e crede di soddisfare la prima infilandoci in un labirinto di spiegazioni, utilizzando un burocratese quasi indecifrabile, per arrivare alla fine a una conclusione che lascia semplicemente basite.

T: Abbiamo letto e riletto la risposta e davvero l’unica cosa chiara dell’intero discorso è dove Anna Scavuzzo va a parare. Ma non anticipiamo il finale, andiamo per gradi. Proviamo a ripetere le parole scritte dall’assessora punto per punto. Forse , Pina cara, siamo noi a non capire?

Scrive Scavuzzo:

In relazione all’interrogazione in oggetto, per quanto di mia competenza, Le comunico che dal rapporto (protocollo n. 2745/2020) redatto dall’Unità Ambiente della Polizia Locale risulta che la somma di euro 69400,93 è il calcolo del valore economico puramente indicativo su n. 56 alberi abbattuti avendo come parametro tecnico la sola ceppaia.

PIn realtà subito dopo il taglio, di ceppaie ne avevamo contate 80. Inoltre, secondo un agronomo che abbiamo interpellato il calcolo del valore economico non può essere puramente indicativo perchè è stato valutato seguendo la procedura e la metodologia del “Regolamento d’uso e tutela del verde pubblico e privato ” da parte di un tecnico abilitato e avallato dalla funzionaria del Comune di Milano. Quindi gli euro 69.400,93 hanno una ragione d’essere.

tinapina2

Ma la Scavuzzo continua così:

Dal sistema PRO.SA risulta che per l’abbattimento degli alberi è stato contestato dalla Polizia Locale con il verbale n. 8171275 per il fatto sopra descritto accertato in data 5 maggio 2020 una sanzione per un importo pari ad euro 31.697,45 in violazione all’art.61 c.8 della Legge Regionale n.31/2008 con obbligato in solido A2A SPA ( l’abbattimento degli alberi è avvenuto su un terreno di proprietà della A2A SPA in via Pacuvio civ 40)

T – Mah, per me questo PRO.SA rimane un mistero della fede. E anche come si sia potuti passare da 69.400,93 euro di multa a 31.697.45 euro non è facile da capire dal momento che sia l’una che l’altra multa, da quello che scrive Scavuzzo, sono state calcolate dalla polizia locale. Come è possibile che lo stesso reato possa essere sanzionato in due modi diversi dalla stessa autorità?

La lettera della vice-sindaco procede:

Il rapporto sopra citato è stato trasmesso all’Area Verde/Agricolture e Arredo Urbano e alla Regione Lombardia; con Decreto n. 15112 del 2.12.2020 la Regione Lombardia ha archiviato la sanzione in argomento in quanto l’area relativa alla contestazione non è censita come boschiva.

P – E qui arriva il gran finale. Il rapporto che decide la multa minore, quella di euro 31697,45 viene inviato contemporaneamente, da una parte all’Area Verde/Agricoltura e Arredo Urbano del Comune, e dall’altra alla Regione Lombardia. E a questo punto il Comune sparisce. Se ne lava le mani? Invece, ciliegina sulla torta, la Regione interviene, e cosa fa? Semplicemente cancella tutto. Tina, nel leggerlo, non credevo ai miei occhi.

T: Già! Dice la Regione che se un bosco non è censito gli alberi non esistono! Non hanno diritto a nessuna tutela!!! Ma il Regolamento del verde del Comune di Milano, che obbliga ad ottenere il permesso per l’abbattimento anche di un singolo albero, conta qualcosa o è solo una inutile esercitazione di intenti ecologisti? Come mai l’ultima parola viene lasciata alla Regione?

P: Ti dico io cara Tina. Sono triste e arrabbiata. Se questi sono i passi della “Transizione ambientale”, di cui si fregia il Sindaco di Milano, sono passi indietro.

T: Hai ragione. Basta far sparire gli alberi e il delitto è servito. Perfetto.

Pina e Tina



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  1. Andrea GiorcelliSemplice, Pina e Tina: la prima somma è il calcolo del danno economico apportato al patrimonio arboreo, la seconda è la sanzione prevista dalla legge citata, ma in effetti non è che tutti gli alberi esistenti in città facciano parte di un bosco. Quindi giustamente si dovrebbe applicare il Regolamento del Verde comunale, che però prevede una sanzione complessiva di 150 € indipendentemente dal numero di piante interessate...
    31 marzo 2021 • 00:30Rispondi
    • andreaBuongiorno Andrea. Come determina la sanzione di 150 euro? Il regolamento non parla di multa da 75 a 450 euro per taglio pianta? Che relazione c'è poi tra un valore ornamentale di parecchie decine di migliaia d'euro ed una sanzione così modesta? Non sarebbe comunque corretto, a fronte di un valore ornamentale determinato pretendere lo stesso importo (per realizzare opere compensative a questo punto direttamente dal comune) cui sommare la sanzione? Se rubo una macchina e mi scoprono, la devo restituire ed avrò le relative sanzioni. Qui a fronte di un illecito sanzionato da un pubblico ufficiale è invece stato deciso dal comune che: non si tratta di illecito (?!), il valore degli alberi abbattuti sparisce nel nulla. Quindi tagliare alberi in modo illecito è la soluzione più conveniente: si risparmia sulle pratiche fatte da professionisti, non si fanno o monetizzano le opere compensative e non si viene multati. E sottinteso che non tutti gli alberi presenti in città costituiscano un bosco, ma quello all'interno della Goccia lo è, il più grande, ed ahimè lo stanno tagliando a colpi di illeciti, non solo di motosega. E di bosco si tratta non solo di fatto, ma anche ai sensi della legge.
      2 aprile 2021 • 08:01
  2. Andrea GiorcelliPerché poi la legge stabilisce che la sanzione debba essere compresa tra il doppio del minimo e un terzo del massimo. Il Regolamento purtroppo non specifica "per pianta" quindi l'interpretazione che viene data è che sia per intervento, non potendo applicare quello che non è scritto esplicitamente. Le sanzioni sono state fissate con quegli importi in base alla legge, essendo generali non possono tenere conto del danno specifico che nei vari casi può essere molto diverso. Il calcolo del valore ornamentale è previsto ma si applica ovviamente per danneggiamenti di piante in aree comunali, per le aree private ovviamente il danno economico il proprietario se lo fa a se stesso. Andrebbe cambiato al più presto il Regolamento del Verde per aumentare gli importi, specificare che sono "per pianta" e introdurre anche il rimborso del valore. Per essere considerata "bosco" ai sensi della legge regionale un'area dev'essere censita come tale.
    2 aprile 2021 • 10:20Rispondi
  3. guido tassinaricarissime Tina e Pina, si avvicinava Pasqua, e il sindaco che unisce l'ecologismo del Papa al rispetto delle tradizioni millenarie ha celebrato un olocausto ma dolce, chiamandolo diversamente che non apparisse tale, con parallela questua di monetine per ben 150E., nel rispetto delle leggi, ça va sans dire... quando mi rincarnerò in Don Rodrigo assumerò un Giorcelli, e la legge mi assegnerà Lucia Mondella facendo giustizia... Sono dieci anni che premiamo affinché la "Goccia" venga trattata per quello che è (un bosco) e anno dopo anno, lotto per lotto, pervicacemente, il responsabile del bene comune (detto Sindaco) avalla la sua distruzione in quanto "avviene" (per un disegno divino?). E in fondo ha ragione, se non c'è bosco, dove starebbe il sacrificio, l'olocausto? Chiudete gli occhi, tappate il naso affinché non entri più la brezza di clorofilla proveniente proprio da dove un tempo arrivano solo gas e acido solforico, e oplà, il bosco non è mai esistito, perché io, il responsabile del bene comune (detto Sindaco) non l'ho dichiarato tale (in faccia del trentennale censimento ufficiale della Guardia forestale di 2000 (duemila!.) alberi a alto fusto, moltiplicatesi nell'abbandono a quasi il doppio. Buona pasqua, un grande abbraccio, g Buona Pasqua, guido
    4 aprile 2021 • 07:09Rispondi
  4. Andrea GiorcelliSignor Guido Tassinari, non capisco la sua vacua ironia: io non ho mai approvato l'abbattimento di alberi, ma ho tenuto a chiarire e precisare quello che effettivamente prevedono le norme, giusto o sbagliato che sia.
    6 aprile 2021 • 01:37Rispondi
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