14 febbraio 2020

PINA E TINA ALLA SCOPERTA DEI 3 MILIONI DI ALBERI

Due signore milanesi ragionano


PER COMINCIARE: La riflessione di due normali cittadine sull’effettiva possibilità di piantare tre milioni di alberi a Milano entro il 2030: tra addizioni e sottrazioni, non si sarà perso qualche numero? La politica dell'annuncio è pericolosa. I cittadini non stanno a guardare.

PinaTina

Ai tempi in cui Pina e Tina andavano alla scuola elementare affrontavano problemi di aritmetica che riguardavano le mele e le pere. Abbiamo imparato a contare e due più due allora faceva quattro. Ora le due signore hanno qualche difficoltà nel far quadrare i conti. Questa volta su alberi e giardini. Hanno provato a capire le quantità di alberi che l’iniziativa del Comune di Milano, ForestaMi, prevede in città nei prossimi dieci anni e non ci sono riuscite.

I titoli dei giornali, sempre necessitanti di colpire il pubblico con l’esagerazione, esaltano la prospettiva, in effetti a prima vista strabiliante, di “3 milioni di alberi” previsti entro il 2030 dentro la città.

Non è stato quindi facile risalire, prima di tutto, alla evidenza che la cifra riguarderà non solo Milano, come potrebbe sembrare, ma anche tutti i 133 Comuni della Città Metropolitana, il cui sindaco è sempre Giuseppe Sala. La cifra di 3 milioni rimane in ogni caso impressionante.

Per capirne di più, Pina e Tina hanno deciso di recarsi, il mese scorso, alla Commissione del Municipio dove abitano, in occasione del “prosieguo dell’individuazione delle aree verdi da forestare sul territorio del Municipio 9”.

In Bovisa, residenza di Pina e Tina, il verde c’è, o almeno ci sarebbe, in grande abbondanza, lascito delle industrie che hanno caratterizzato il quartiere nel secolo scorso, se solo non fosse circondato da reti, cemento, lamiere, come a volerlo tenere in gabbia, in attesa naturalmente di venir edificato. Si chiamerebbe consumo di suolo, se a qualcuno nel Palazzo del suolo e del suo consumo importasse davvero qualcosa.

La curiosità è andata tristemente delusa, avendo verificato che, nell’era degli algoritmi, non importa se per noi comuni mortali i conti non quadrano. Il presidente della Commissione, dal fondo di un’aula che simula un piccolo parlamento, ha semplicemente parlato di un cospicuo numero di piante. Cospicuo, cioè quante? Mistero. Purtroppo cospicuo non è una misura matematica, e dipende dalle opinioni. Neppure è emerso il fondamentale dato che, dei 3 milioni complessivi – tolti gli alberi destinati ai Comuni della Città metropolitana -, alla città di Milano sarebbero state destinate circa 1 milione e 300mila piante.

D’altra parte in matematica non esistono solo le addizioni ma anche le sottrazioni e, purtroppo, sia il Comune di sinistra che il Municipio di destra non le sanno o non le vogliono calcolare.

PinaTina2

Pina e Tina invece non possono fare a meno di accorgersi che davanti ai loro occhi ci sono alberi centenari che sono scomparsi, come quelli – per dire – di Viale Argonne, di Via San Vittore, di Via Mac Mahon (tra l’altro in questo ultimo caso è stato il Comitato di quartiere a evitarne l’abbattimento totale, previsto dall’assessorato). Fino ad arrivare all’attuale distruzione del parco Bassini a Città Studi. Non vorremmo mai dover includere nella sottrazione gli oltre 2000 alberi della Goccia di Bovisa, minacciati da progetti tanto misteriosi quanto preoccupanti di Comune e Politecnico.

Inoltre, come avrebbero potuto le nostre due signore chiudere gli occhi di fronte al fallimento nel loro quartiere della piantumazione di alberelli nuovi? Giovani piante in breve morte a causa della totale mancanza di cura come quelle di Cascina Albana, quelle sul prato sul lato ovest della Stazione Bovisa e infine quelle di piazza Schiavone – tutti e tre luoghi del Municipio 9.

Last but not least, che dire delle speranze nutrite quando sempre le ferrovie Nord hanno aperto un cantiere, all’uscita della stazione Bovisa, che lasciava immaginare alle anime verdi l’ampliamento dei pochi cespugli esistenti. I cespugli sono spariti e il risultato è stato una desolante piattaforma di cemento.

La signora Pina e la signora Tina, facendo giardinaggio nei loro terrazzini, sanno che le piante sono esseri viventi, ciascuna con la sua caratteristica ed esigenza: se non le conosci, se non si innaffiano, se non gli lasci spazio per le radici, se non le poti adeguatamente, intristiscono e muoiono. Pina e Tina dubitano, da quello che vedono, che queste nozioni basilari di botanica siano note e appartengano alla sensibilità del sindaco, degli assessori, dei consiglieri e purtroppo evidentemente anche delle aziende che vincono gli appalti del Comune per la manutenzione del verde. È chiaro per tutti che gli alberi sono alberi e non pali?

Per concludere, al di là di facili e roboanti promesse, un problema di matematica, come Pina e Tina hanno imparato a scuola, andrebbe impostato più o meno così: Dati x alberi complessivi, da piantare in tot anni, sottratti y alberi abbattuti e z morti sul nascere, quanti se ne dovrebbero piantare ogni giorno per ottenere il risultato indispensabile di far respirare la città?

Pina e Tina



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  1. DonatellaUna delle soluzioni, magari parziali ma efficaci, per ripulire un po' l'aria di Milano, sarebbe la piantumazione di alberi. Però finora ho solo visto tagliare alberi e non curare assolutamente quelli appena impiantati, che avrebbero bisogno di essere almeno innaffiati, per evitare delle spese inutili.
    19 febbraio 2020 • 06:38Rispondi
  2. RobertoCochi e Renato risponderebbero” un posto in giunta ? “
    19 febbraio 2020 • 06:41Rispondi
  3. giuseppe bonomima quale superficie occupano 3 milioni di alberi? diciamo alberi, non cespugli, immagino. A occhio 30 milioni di mq ossia 30 km2. Se è vero che debbano essere distribuiti su tutta la città metropolitana (1575km2 per 133 comuni) il problema non si porrebbe (forse) ma l'operazione non avrebbe l'impatto significativo che l'annuncio prometteva. Ma se fossero 30km2 sui 181 km2 del comune di Milano? Non sarebbe male un po' di pragmatica chiarezza, che so delle linee guida per la distribuzione di tale impianto, tra addensamento del verde esistente, aree restituite a verde da progetti di rigenerazione, superfici da riduzione dei sedimi stradali. Così, giusto per capire, per poterci credere...
    19 febbraio 2020 • 12:15Rispondi
  4. marco romanoma quando mai qualcuno fa qualche conto sulle conseguenze delle affermazioni perentorie di amministratori che non ci saranno più appena gli alberelli saranno piantati?
    19 febbraio 2020 • 17:00Rispondi
  5. Lucia PivaInfatti si parla sempre di verde ,ma quello esistente è per lo più trascurato, non irrigato e non ripulito. Aspettiamo i nuovi alberi ma mi sembra che le signore Tina e Pina abbiano ragione ! Non è il caso di fare grandi promesse, ma di mantenere quello che si sa che si è in grado di fare.
    27 febbraio 2020 • 22:42Rispondi
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