28 novembre 2019

VITE CLANDESTINE

American Dream sì o no?


Braga

Produttori esecutivi: Selena Gomez e Mandy Teefey
Direttori: Aaron Saidmane Anna Chai
Genere: docu-drama
Produzione: Stati Uniti, 2019. Netflix
Durata: 1 stagione, 6 episodi

“Tu puoi guardare un documentario e pensare: Che peccato! Ma in fin dei conti è solo qualcosa che stai guardando in tv. Puoi spegnerla e continuare a vivere la tua vita” esordisce così Awa, una delle protagoniste del documentario Vite clandestine. La giovane donna si rivolge a tutti coloro che non sono immigrati illegalmente negli Stati Uniti.

Questa è la storia di otto famiglie clandestine arrivate negli Usa per motivi di ogni genere, ma pronte a rinunciare a tutto pur di vivere il sogno americano. C’è chi può essere a favore dell’immigrazione clandestina proponendo e sperando in un aiuto umano e chi no, ma questa non è la sede per discuterne. Vite clandestine vuole essere il docu-drama che mostra come le nuove politiche statunitensi abbiano sconvolto la vita di otto famiglie, e non solo!

Si sa, gli States sono sempre stati una meta molto ambita. Già a partire dalla seconda metà del XIX secolo iniziarono ad esserci flussi migratori provenienti soprattutto da Cina e Giappone, per poi continuare nel XX secolo e arrivare fino ai giorni nostri. Il cosiddetto American Dream si è evoluto nei secoli insieme alla società, ma quella speranza e convinzione che attraverso il sacrificio, il lavoro e il coraggio si possa raggiungere un tenore di vita migliore persiste nel tempo. Ma non è oro tutto ciò che luccica e queste otto famiglie vogliono dimostrarcelo.

Nel documentario viene raccontato dai protagonisti stessi ciò che è accaduto loro, i motivi che li hanno spinti a emigrare dai loro paesi d’origine e rifugiarsi in quello che per loro era sinonimo di salvezza. Queste famiglie, però, decidono di correre un rischio e raccontare le loro esperienze senza documenti. Infatti, potrebbero essere deportate da un momento all’altro. Ogni giorno si svegliano con la speranza che non sia giunto il momento del rimpatrio e che, forse, non arrivi mai.

Spesso, nel nostro immaginario, viene creata erroneamente una differenza tra immigrato buono e cattivo. Ma ciò su cui il docu-drama vuole porre attenzione non è tanto la classificazione degli esseri umani, quanto l’applicazione di leggi complicate e restrittive emanate da qualche anno a questa parte. Trump più volte ha fatto recepire al mondo intero la sua idea politica: “zero tolerance!”.

La maggior parte di questi uomini e donne spiegano che prima di entrare negli Stati Uniti come clandestini hanno chiesto più volte sia asilo politico sia visto, ma gli sono stati negati. Se minacciano la tua famiglia con varie lettere, se ti puntano una pistola alla fronte, se il padre violento di tuo figlio si apposta fuori di casa, tu cosa sei disposto a fare? La risposta è chiara: entrare illegalmente nel paese dei tuoi sogni.

È difficile definire qual è la cosa giusta e quella sbagliata. Ci sono tante domande da porsi a cui ognuno di noi darà risposte diverse. È corretto entrare illegalmente in un paese? Si può deportare e separare una famiglia che vive da vent’anni in un determinato luogo? È giusto non avere la possibilità di diventare cittadino della nazione in cui vivi da quando hai due anni?

American Dream sì o no?

Samuela Braga

Voto (da 1 a 10)? 10



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