6 luglio 2019

MONTE NAPOLEONE SHOPPING PER AUTOMOBILISTI O PER PEDONI?

Il quadrilatero della moda va ripensato


E’ risaputo che i problemi urbani non si risolvono dall’oggi al domani, anzi di solito ci vogliono anni, talvolta secoli. Così non stupisce che dopo tanto tempo il tema della riqualificazione del quadrilatero della moda sia sempre allo stesso punto, cioè fermo. Personalmente ho visto vari progetti, ho partecipato a tavoli di dibattito e ho anche presentato una proposta di cui parlo alla fine dell’articolo. Il luogo è nevralgico, forse è il sito più elegante del mondo, ma la situazione delle pavimentazioni stradali non ha niente a che invidiare quelle di Baggio: asfalto, piccoli marciapiedi sempre di asfalto con cordolini, un po’ di segnali stradali qua e là, sosta di auto e moto come fosse una via qualsiasi.

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Le contraddizioni nell’area sono molte e le richieste contrastanti ma problema principe resta sempre quello di regolamentare il traffico automobilistico. Lo vogliamo si o no? In primo luogo mi sembra abbastanza assurdo che ci sia la sosta: sabato 6 luglio c’era un finimondo di automobili, ed era il primo giorno dei saldi. Se si toglie la sosta quale dunque la soluzione: area pedonale o traffico limitato ZTL? Il professor Giampaolo Corda in un recente articolo sembra favorevole a quest’ultima soluzione che ritiene: “capace di trovare, nell’analisi e nella proposta operativa, un bilanciamento tra l’obiettivo della riqualificazione ambientale e le riconosciute necessarie esigenze di accessibilità degli operatori economici” perché occorre considerare che l’area pedonale “non pare la soluzione più adatta, in quanto l’art. 3, comma 2 del Nuovo Codice della Strada che la definisce, prevede l’interdizione alla circolazione di tutti i veicoli”.

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Non sono una viabilista è non so quale possa essere la soluzione migliore (mi piacerebbe di più l’area pedonale ma…) però per quanto riguarda la forma della carreggiata le due ipotesi possono comportare scelte diverse, ossia: marciapiede con gradino o marciapiede a livello stradale. Sembra una cosa da poco ma è fondamentale per l’utilizzo, soprattutto in strade strette del centro storico. En passant ricordiamo che i marciapiedi in città non sono mai esistiti e sono comparsi a metà dell’Ottocento con l’aumento del traffico delle carrozze, provocando tra l’altro sdegno di giornali bigotti che lamentavano il fatto che nel fare il gradino si vedessero le caviglie delle donne.

Esaminiamo le due soluzioni ma prima di tutto diciamo che non vorremmo vedere paletti di nessun tipo e anche le fioriere di contenimento sono un’arma a doppio taglio, quelle in via Gesù sono molto meste e sofferenti per il caldo, utili a posteggiare le moto tra l’una e l’altra. Anche i portabiciclette devono trovare località apposite e non essere sparsi o utilizzati come elementi separatori. Insomma la strada deve essere al massimo vuota che tanto la gente non mancherà mai.

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Veniamo allora alla pavimentazione: scartata la rizzada troppo scomoda, nella mia ipotesi del 2004 proponevo di lastricare tutto il quadrilatero con i masselli di pietra storica utilizzando per i marciapiedi dei lastroni più lisci e agevoli con o senza cordolo rialzato. Bisogna sottolineare che i masselli se sono messi bene e non sottoposti a uno stress continuo di tram e mezzi sono in realtà comodi, già smangiati dal tempo, come dimostra via Spiga e piazza sant’Alessandro che sembra lì da sempre ma è stata pavimentata nel ’99.

Questa soluzione – contenuta nel Piano della Pietra che fu fatto dal Settore Arredo Urbano del Comune nel 2000 – che potete vedere nei montaggi allegati è semplice, elegante e funziona sempre. A distanza di quindici anni però viene voglia anche di pensare a qualcosa d’altro più legato al design e alla moda o comunque a un disegno capace di dare un maggiore senso di “modernità”. Le soluzioni sono molte e mi sono divertita a realizzare ancora montaggi poco sofisticati ma in grado di suggerire qualche idea.

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Sicuramente i lastroni di piazza Scala in granito Montorfano sono i più eleganti e robusti che sono stati posati in città: utilizzarne di simili per i marciapiedi di Monte Napoleone potrebbe essere una bella soluzione utili anche a dare un senso di continuità. Ma comunque il marciapiede sarà a livello stradale o rialzato? Personalmente ritengo il gradino una barriera non più proponibile in un centro storico pedonale o semipedonale di una città moderna e sostenibile: una soluzione di compromesso potrebbe essere un cordolo a scivolo o leggermente tondeggiante con un dislivello non superiore di 10 cm

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In ogni caso il dislivello, più o meno leggero, può essere preso in considerazione solo per via Monte Napoleone mentre le strette strade laterali di minor sezione dovranno avere per forza una pavimentazione alla stessa quota. Infine lasciamo libera la fantasia e pensiamo a qualche cosa di completamente diverso ad esempio una pavimentazione con un disegno ripreso da una stoffa di Missoni che con le sue forme geometriche regolari ben si adatta a un tappeto stradale. Via Monte Napoleone diventerebbe una galleria a cielo aperto.

Giovanna Franco Repellini



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