8 febbraio 2019

PROSTITUTE, PROCESSI, GOURMET, FASCISTI E RAZZISTI

La letteratura milanese


190208_Marossi02Milano 1904, una prostituta progressista di nome Marchetta consegna a un giovane il suo diario in cui racconta la sua vita in un bordello milanese: presidenti di tribunali, generali in pensione che si orinano addosso, avvocati e deputati omosessuali che frequentano le stanze per poter stare insieme simulando ménage a trois etc.; il diario è l’artificio letterario di un romanzo che mescola denuncia sociale: “Se vi è una città italiana in cui la corruzione femminile sia diffusa come un’epidemia, questa città è proprio Milano. Non avremmo osato fare una simile asserzione se non ne fossimo stati autorizzati dalle statistiche delle ambulanze dermosifilopatiche, dei brefotrofi, delle levatrici con massima segretezza e racconti erotici”.

Il libro, stampato in 3.000 copie, passa inosservato, anche se un occhiuto perbenista lo denuncia per oltraggio al pudore e viene ritirato e rivenduto ai rigattieri dallo stesso autore/stampatore che cerca anche di vendere i diritti a un editore per 1.000 lire; l’interpellato con scarsa lungimiranza (ma con il senno di poi saremmo tutti editori miliardari) sdegnosamente rifiuta.

190208_Marossi06Il titolo del libro è Quelle signore, l’autore Umberto Notari nato a Bologna nel 1879, collaboratore di diversi giornali: Il Resto del Carlino, Don Chisciotte, L’Avanti! che trasferitosi a Milano aveva fatto di tutto, ma soprattutto aveva fondato un giornale Verde e azzurro, il primo a ospitare un romanzo a fumetti, a dare ampio spazio allo sport a organizzare una maratona pubblicitaria, la Milano-Monza, con 12.000 partecipanti. Fu il primo a utilizzare campagne pubblicitarie aggressive come il lancio delle copie del giornale sui passanti dai balconi della redazione, il primo a regalare in edicola cartoline galanti a parlare di temi scabrosi, il primo a dedicare pagine intere alla fotografia. Anche nella grafica, nel colore delle pagine e della stampa era diverso ed elegante. Insomma un bel giornale innovativo e intelligente. Ovviamente come tutti gli editori che si rispettino Notari fallisce.

A salvarlo dall’anonimato sarà il processo per oscenità che si celebra nel 1906 e si conclude con un’assoluzione; di lì a poco Quelle signore viene ristampato con in appendice gli atti del processo e per questo viene nuovamente denunciato. Questa volta il clamore per il nuovo processo (altra assoluzione con multa) è grande e se ne parlerà ampiamente anche alla Camera con un vivace dibattito introdotto dal ministro di Grazia e Giustizia.

Lo scandalo decreta il successo del libro che raggiungerà negli anni le 600.000 copie, ma c’è chi parla anche di 1 milione in Italia, e fu tradotto in francese, tedesco, spagnolo, russo, ungherese, diventando un best seller d’Europa. L’accusa era stata dura: “Il Notari trasporta il lettore in un luogo innominabile e lo fa assistere a tutte le turpitudini che colà si svolgono descritte a colori vivaci col manifesto proposito di allettare i sensi e accendere i più bassi istinti della concupiscenza. Se la legge ha provveduto all’isolamento delle disgraziate di cui il Notari narra i sozzi episodi e i degradanti costumi, l’ha fatto appunto per nascondere fin dove fosse possibile questa cancrena sociale e preservare le persone oneste da ogni possibile contagio di corruzione. Togliere dunque dalla circolazione libri simili e colpire chi con un larvato pretesto di moralizzazione e di arte, e con lo scopo evidente di trarre un guadagno dal favore col quale segretamente un tal genere di pubblicazione è sempre accolta, non significa solamente interpretare e applicare la legge, significa anche compiere un dovere di onestà”.

Notari ci fa assistere a una sfilata di degenerati fra i quali egli pone sin dal primo capitolo, un magistrato, un giudice di tribunale che dalla bocca della prostituta riceve le soddisfazioni dei suoi bassi appetiti; in questo capitolo è evidente nello scrittore il proposito di denigrazione per tutta una classe sociale fra le più integre ed evolute e lo sfregio alla magistratura.

La difesa aveva chiamato a testimone tra gli altri Marinetti, amico dell’autore: “Per quanto io mi dichiari partigiano della più sconfinata libertà di pensiero e di stampa, trovando ridicolo, vano e barbaro, ogni minimo tentativo che miri a strozzare il pensiero scritto, parlato, disegnato o scolpito, provvederci piuttosto a impedire la diffusione di certi volumi, viceversa diffusissimi, i quali non contengono che poche pagine sgrammaticate e volgari, molte illustrazioni d’après nature sconce e stupide, il tutto raccolto sotto copertine e sotto titoli appetitosi come ad esempio: Le vice marin – L’Orgie Satanique – Amants feminins – Les Heures d’Ivresse – Sa Majesté le Vice – Le Bonheur sensuel – Le Journal d’une saphiste – D’un lit dans l’autre – La generation solitaire ecc. Tutti questi volumi riempiono le vetrine dei nostri più accreditati librai di Milano, Roma, Firenze, dove tutte le signorine e i giovanetti che prudentemente vengono esclusi dalle pochade oscene, possono invece sfogliarli a lor piacimento senza il disturbo neanche di acquistarli.”

190208_Marossi08L’avvocato che assieme ad altri difende Notari è l’avvocato principe del socialismo riformista milanese: Cesare Sarfatti che non a caso sarà l’avvocato anche del ben più conosciuto processo (1910) a Marinetti per Mafarka altro testo accusato di pornografia dagli occhiuti magistrati milanesi (il libro inizia con la dettagliata descrizione dello “stupro di quattromila negre” da parte della soldataglia drogata di haschish ed è il capitolo più banale); il Notari sarà poi uno degli editori di Margherita Sarfatti e Marinetti, già riconoscibile come il protagonista di Quelle signore, sarà ancor più riconoscibile nel suo seguito Femmina pubblicato nel 1907.

Notari batte il ferro fin che è caldo e al ricercato scandalo pornografico ne aggiunge altri. Pubblica, infatti, Il maiale nero, ovvero Dio contro Dio, basti questa citazione per capirne il tono: “Il prete è uno psicopatico… un essere inferiore… l’anello di congiunzione tra la scimmia e l’uomo”, si ricordi che al tempo il più diffuso giornale satirico era: “L’Asino”, che a un socialismo massimalista univa un feroce anticlericalismo.

Nel 1909 fonda la rivista “La giovane Italia”, vi collaborano, fra i tanti Camillo Prampolini, Arturo Labriola, Alceste de Ambris, Francesco Saverio Nitti, Filippo Tommaso Marinetti, Mario Rapisardi, Giuseppe Cesare Abba, Gian Pietro Lucini. Scrive Mario Mancini: “Dalla rivista partono varie proposte: sostituire i santi del calendario con personalità laiche che abbiano onorato l’Italia, come Garibaldi, Foscolo, Galileo, Ciro Menotti ecc.; sostituire le festività religiose, come Natale, Pasqua e le altre, con le feste della primavera, dell’amore, del pensiero, come già era avvenuto al tempo della rivoluzione francese.”. Nel febbraio del 1910 viene lanciata la proposta di un referendum per lo spostamento della sede papale in terra straniera”, in pratica si chiede lo “svaticanamento” dell’Italia.

La stagione dell’anticlericalismo tuttavia si esaurisce presto vuoi perché i socialisti riformisti turatiani, maggioranza a Milano, non la condividono vuoi perché arriva la stagione bellica. Notari, maestro massone, cui era stato amputato un piede non parte per il fronte ma è acceso interventista aderisce al fascismo e si dedica a costruire un impero editoriale.

Nel 1911 aveva fondato una casa editrice l′Istituto editoriale Italiano cui ne seguiranno altre negli anni. In breve tempo oltre a centinaia di titoli nelle collane per ragazzi, nei classici, nelle edizioni di pregio, Notari edita più di una dozzina di riviste tra cui La finanza d’Italia, La borsa (forse il primo quotidiano economico), La medicina italiana, la Fiamma Verde, Teatro illustrato, trovando anche il tempo di organizzare la “La fiera navigante”, una mostra del libro italiano allestita su una nave mentre continua anche a scrivere romanzi e saggi economici. Fonda anche un quotidiano: “L’ambrosiano” che divenne presto il più diffuso del pomeriggio ed uno strumento importante per il consolidamento del fascismo e “Le Tre I”, una delle prime società italiane di pubblicità, cui collaborarono Mario Sironi e Fortunato Depero.

190208_Marossi01Di tutte queste riviste la più longeva, che ancora trovate in edicola è “La Cucina Italiana Giornale di gastronomia per le famiglie e per i buongustai”. Lo dirige la moglie e vi collaborano molti amici di famiglia dal solito Marinetti a Bontempelli a Giovanni Pascoli ad Ada Negri e Margherita Sarfatti. Nel 1936 Marinetti firmerà la sua biografia dal titolo “Notari, scrittore nuovo”.

Dopo Notari la letteratura parapornografica ha un improvviso sviluppo sia tra autori minori, Giusepe Petrai (Quelle signore), Walter Altorf (Memorie di un depravato), Alberto Costa (Marchetta al mare con quei signori), e sia con autori di grande successo come Guido Abramo da Verona vero bestsellerista del tempo (definito da Adriano Tilgher il «D’Annunzio delle dattilografe e delle manicure»). Quasi mai meno di 100.000 copie, con titoli come L’amore che torna (1908), Colei che non si deve amare (1910), La vita comincia domani (1912), Mimì Bluette fiore del mio giardino (1916) o Pitigrilli (pseudonimo di Dino Segre), tra i suoi titoli figurano: La cintura di Castità, Cocaina, I vegetariani dell’amore.

 

190208_Marossi09Il porno allora come oggi “tirava”.

In comune Notari, Guido Da Verona e Pitigrilli ebbero l’adesione al fascismo, anche se con destini diversi. Notari che fu tra i firmatari del manifesto sulla razza e autore di un ignobile saggio intitolato Panegirico della razza italiana, morirà nel 1950 dopo aver venduto tutte le sue creature ricche e dimenticate.

Pitigrilli fu informatore dell’Ovra e responsabile dell’arresto di Vittorio Foa, Cesare Pavese, Leone Ginzburg, Franco Antonicelli, Carlo Levi, Massimo Mila, tra gli altri. Morirà nel 1975 dopo aver vissuto tra l’Argentina e Parigi, sempre proclamandosi innocente.

Guido da Verona firmatario del «Manifesto degli intellettuali fascisti» nel 1925, cadde in disgrazia con la pubblicazione de I Promessi Sposi, una parodia antimanzoniana del 1930, in cui prendeva in giro la morale cattolica e lo stesso Mussolini; il libro venne ritirato, alcune copie furono bruciate in piazza dai Guf che colsero l’occasione per bastonare l’autore in Galleria Vittorio Emanuele dove aveva sede la libreria editrice Unitas.


190208_Marossi07Da Verona cercò ripetutamente di ricostruire il rapporto con Mussolini e i fascisti, ma ormai i suoi libri non vendevano più e con le leggi razziali (come Pitigrilli era di origini ebraiche) che gli impedirono qualsiasi collaborazione, da ricco dandy che aveva alloggio fisso al Cavour o nell’antico castello, con tenuta, di Intimiano, cadde in miseria, morendo suicida nel 1939. Nel dopoguerra anche la sua tomba fu smantellata.

Dopo Notari e Marinetti andò a processo Mario Mariani condannato dall’ottava Sezione del Tribunale di Milano per il reato di offesa al pudore a quindici giorni di reclusione per il romanzo Adolescenza, una Lolita ante litteram; il romanzo era incentrato su bambine di dodici anni, e la difesa sostenne la (indecente) tesi che a quell’età in Africa erano considerate sessualmente mature. Mariani che scriverà in seguito anche Le sorelline, Purità, Le signore per bene, fu il direttore per anni di Novella oggi nota come Novella 2000, era un anarco-libertario antifascista che emigrò in Brasile.

 

190208_Marossi04Processi per l’oltraggio al pudore furono frequenti in tutto il paese si pensi a quello di Italo Tavolato per il suo L’elogio della prostituzione, apparso su «Lacerba» il primo maggio 1913 “Immolo un’ecatombe di moralisti a chi mi sa dire cosa fu prima: l’imperativo categorico o le mutandine da bagno… “. La puttana resta, varia di stile; diventa mondana, da sacra che era; si chiama etèra; entra nel ditterione; fa la cortigiana; vien confinata nella maison de tolérance; si muta in mantenuta, donna allegra, donna perduta, farfallina, cocotte; la trovi per istrada e nei palazzi, nei lupanari, nei bordelli, nei casini, nelle case di ricreazione muta di stile, d’abito; l’essenza resta: la puttana è ”eterna”, ma Milano ne fu l’epicentro.

L’importanza anche economica di questa produzione spinse i custodi della tradizione letteraria “alta” a parlare di “letteratura milanese” modo non elogiativo per definire quella che oggi alcuni chiamano “letteratura di consumo o di massa”. Non so se avessero ragione ma senza prostitute e processi forse Milano non sarebbe diventata la capitale dell’editoria italiana.

Walter Marossi

Credits:

Mario Mancini Mario Mariani, Il pre-sessantottino
Fausto Colombo, L’industria culturale italiana dal 900 alla seconda guerra mondiale
Mario Mancini, Umberto Notari, scrittore, innovatore e intellettuale impegnato
Maria Raffaella Cornacchia Guido da Verona: “romanzatura da coltre e da conforto intimo”.
Cristina Nesi, Processo a «Lacerba» per oltraggio al pudore
Bruno Wanrooij, Umberto Notari, o dell’ambigua modernità – http://www.letteraturadimenticata.it/Notari%20collane.htm
Marta Boneschi, Senso
Mario Bernardi Guardi Mario Mariani, Il precursore di “Lolita” – http://sebastianozanetello.blogspot.com/2013/04/alessandro-manzoni-e-guido-da-verona.html
Enzo Magrì. Guido Da Verona, l’ebreo fascista



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  1. RobertoSxyzNon si tratta di epidemia quando si parla di prostituzione ma si tratta di ignoranza di uomini e di tirchieria. Si tratta innanzitutto di ribellione alle regole in modo da avere le prostitute ma se le prostitute finiscono con i preservativi c'è ignoranza e tirchieria. La prostituta deve fare le sue donazioni nel suo modo e cioè deve avere un circolo di uomini ai quali donare, mentre gli uomini che non fanno le loro donazioni o che non aiutano la Santa Chiesa si attraggono cattive prostitute. Ricordiamoci che ogni male sta nei soldi. Se la prostituta è bella già è buon segno e se non ha paura delle malattie è il segno definitivo che non ha peccato. Anche se hanno detto che doveva essere una donna santa, non è detto che debba obbedire o che tutte debbano obbedire a tale dogma. Lei doveva smettere di peccare solo nello specifico tempo della divisione dei beni con Gesù. Quel tempo è venuto ad una fine ed è arrivata la donna al potere, è arrivata la Vergine Madre.
    25 aprile 2021 • 09:42Rispondi
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