20 gennaio 2019
STRETTI NELLA MORSA DEI SUV
Più grosse auto in circolazione, più rischi per i pedoni
20 gennaio 2019
Più grosse auto in circolazione, più rischi per i pedoni
Da qualche anno assistiamo all’invasione di enormi vetture, aggressive, ingombranti come furgoni, ingorde di energia, ladre di spazi vitali, divoratrici dell’ultimo brandello di aria pulita che sovrasta le nostre città, ma non certo più sicure. Sono i SUV, spesso simbolo di arroganza e prevaricazione. Fagocitano tutto lo spazio che possono trovare pur di avanzare, incontrastati da una popolazione che si è rassegnata a subirli, anzi è ammaliata dalle loro fattezze eleganti, prona in adorazione del dio “tendenza”, fervida sostenitrice della cultura dell’apparire.
I SUV catturano attraverso nomi fantasiosi e pubblicità inverosimili che promettono viaggi in luoghi improbabili e impossibili da raggiungere in altro modo, conquiste di strade urbane deserte e percorsi impervi che si arrampicano su vette da cui sovrastare paesaggi spettacolari. Non solo. Illudono di trovare quella libertà che è solo apparenza e che rende ancor più schiavi della giungla di asfalto in cui si vive. Sono armati di applicazioni tecnologiche che distraggono i conducenti e li rendono indifferenti alla sicurezza degli altri utenti della strada. Il volume dei riproduttori di musica di cui sono dotati sono tarabili a un livello tale che sarebbe impossibile udire per tempo sirene di ambulanze o altri suoni utili alla guida.
I SUV non sono più sicuri di altre auto: il baricentro alto e la massa li rendono più instabili a causa di un momento di inerzia maggiore in frenata e in curva. Il loro utilizzo in città non è giustificato poiché le strade urbane sono asfaltate. Sono definiti impropriamente SUV ma è una definizione falsa come falsa è l’immagine che di essi offre la pubblicità poiché nulla hanno a che vedere con i veri fuoristrada, utilizzati da chi si muove per necessità su terreni impervi.
Sono ingannevoli perché costruiti con marmitte ben nascoste per far credere che i loro motori non sono inquinanti. In generale, chi li acquista li utilizza per muoversi in città, per recarsi al lavoro, a fare la spesa, ad accompagnare i figli a scuola e per parcheggiare comodamente sui marciapiedi.
La pubblicità è sempre pronta a far leva sugli aspetti che convincono al loro acquisto, ad esempio le “piccole” rate mensili (quasi mai è indicato il prezzo totale), ma non spiega quante risorse in più occorrono per la loro produzione (acciaio, plastica, gomma ecc.), quanto consumano (più di un’auto normale e quindi inquinano di più), qual è l’impatto del loro ingombro, quanto costa la manutenzione (assicurazione, bollo ecc.) e l’eventuale sostituzione degli pneumatici, quanto consumano l’asfalto (è risaputo che i mezzi pesanti usurano maggiormente l’asfalto). E’ una pubblicità menzognera e diseducativa. Soprattutto perché evita accuratamente di dire quanto i SUV siano pericolosi per chi si muove sulle proprie gambe.
Parliamo dei pedoni, questi alieni che hanno perso il diritto di camminare tranquillamente sui marciapiedi, percorsi divenuti a ostacoli fissi per i veicoli parcheggiati, per le biciclette che circolano indisturbate, per gli scooter irrispettosi del Codice della strada, e per gli escrementi lasciati da cani posseduti da proprietari incivili. I pedoni, appunto, le prede più ambite dai SUV, soprattutto se sono bambini.
I SUV sono pericolosi perché sono più alti rispetto agli altri veicoli, e in caso di impatto ledono all’istante gli organi vitali dello sfortunato pedone, e i traumi che ne derivano sono spesso vari e complessi. Se negli incidenti tra auto e pedoni gli arti inferiori sono la regione del corpo più frequentemente ferita, negli incidenti tra SUV e pedoni sussiste un elevato rischio di lesioni gravi con esito mortale: l’hanno dimostrato alcuni recenti studi pubblicati sulla rivista scientifica inglese Applied Bionics and Biomechanics.
Durante l’impatto i SUV possono provocare un numero maggiore di lesioni mortali ai pedoni a causa della loro struttura fronte-laterale e dell’energia di collisione relativamente alta dovuta alla loro massa. Se il corpo umano urta contro le giunzioni tra cofano e fari e tra cofano e parafanghi, contro le parti in cui sono stati installati i tergicristalli e contro le prese d’aria, resta gravemente danneggiato. Le lesioni maggiori sono riscontrabili alla testa con conseguenze a medio e lungo termine che la Medicina conosce bene: morbo di Alzheimer e di Parkinson, encefalopatia cronica post-traumatica, danni neuro-vascolari, deficit cognitivi e così via.
Sorgono quindi spontanee un paio di domande: è davvero necessaria la diffusione di vetture così inquinanti e pericolose? Ricordiamo che è proprio nei centri urbani che accade il maggior numero di incidenti stradali. Non è quindi meglio riflettere bene prima di acquistarne un SUV se l’utilizzo che poi si vuol farne non corrisponde a una reale esigenza? Parliamo del rispetto dell’ambiente.
Recentemente, una nota Casa automobilistica ha pubblicizzato un SUV interamente elettrico, dalla linea accattivante, particolarmente maneggevole, i cui sistemi di controllo e guida potranno essere aggiornati tramite wireless e altre tecnologie digitali. E’ dotato di due propulsori che forniscono una potenza di 400 cv e consentono uno scatto da 0 a 100 km l’ora in 4”8 e raggiunge i 200 km l’ora. Prestazioni da super car per una vettura che pesa 2670 kg a pieno carico e si muove grazie a un’innovativa batteria agli ioni di litio da 90 kWh che impiega 432 celle “pouch”.
La pubblicità non accenna alla durata di vita di tali batterie, né al loro costo, né tanto meno alla procedura di smaltimento una volta che saranno esaurite. Questo SUV ha già ottenuto un grande successo di pubblico ciò significa che a parole siamo tutti ecologisti, ma nei fatti…
Giovanna Guiso
8 commenti