12 giugno 2018

cinema – TUO, SIMON


Regia di Greg Berlanti
Con Nick Robinson, Katherine Langford, Jennifer Garner, Alexandra Shipp, Josh Duhamel …
Genere: Commedia
Produzione: USA, 2018
Durata: 109 minuti circa

cinema22Il diciassettenne Simon Spier ha una vita normale, una famiglia che adora e degli amici straordinari ma custodisce un segreto: nessuno sa che è gay. Simon non ha nemmeno il coraggio di dirlo alla famiglia finché non inizia un appassionante scambio di mail con un compagno di scuola che rimane anonimo. Quando il suo segreto rischia di essere rivelato, la vita di Simon diventa un’avventura in cui il sorriso si alterna con la preoccupazione.

La sinossi, forse, non rende giustizia al film, che invece è in grado di coinvolgere lo spettatore, facendolo aderire alle problematiche adolescenziali del protagonista già dai primi minuti. C’è una grande umanità e leggerezza nello stile narrativo scelto da Greg Berlanti, regista: senza troppi accenti retorici dipinge il conflitto interno del protagonista frutto di contingenze, ma, anche della cronica incapacità umana di convivere civilmente.

Il film è piaciuto moltissimo a Xaver Dolan, giovane stella della regia Hollywoodiana, che ha scritto al film una “lettera d’amore”, proprio come quelle che Simon scambia con il compagno anonimo. Ve la proponiamo:

“Concentriamoci sulla sua esistenza e sul fatto che un importante studio cinematografico ha realizzato un film dedicato alla storia di un teenager che rivela di essere omosessuale. Una porta si è aperta, ed è stata aperta in precedenza, ma questa volta vedo filtrare della luce”.

Dolan ha proseguito ricordando la propria gioventù: “Ho visto così tanti film da ragazzino sulla comunità LGBTQ, andando alla disperata ricerca di risposte, chiuso nella mia stanza… La maggior parte dei film erano brillanti e hanno dato forza al giovane artista che volevo diventare, ma lasciavano al giovane che ero poca speranza. Suicidi, problemi di cuore, bullismo, attacchi violenti… Tuo, Simon, in tutta la sua serietà e normalità mostra le difficoltà di rivelare la propria identità, ma con un epilogo che ispira i teenager che lo vedranno perché non si sentono “normali”. Forse insegnerà loro che, anche se la loro vita non è privilegiata come quella di Simon, possono fare qualcosa”.

E, concludendo: “Se avessi visto questo film quando avevo quindici anni forse le cose sarebbero state diverse. Sono felice di come si è risolta la mia situazione e, nonostante la solitudine che provi quando sei un teenager che fa coming out, mi sono sentito sostenuto. Sono stato fortunato, ma molti ragazzi non lo sono. Tuo, Simon è un passo enorme per loro e per noi. Grazie a tutti gli artisti e alle persone coinvolte”.

 

Rubrica a cura dei Cinefili del Venerdì
rubriche@arcipelagomilano.org



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