27 marzo 2018

cinema – VISAGES, VILLAGES


Data uscita: 15 Marzo 2018
Genere: Documentario
Anno: 2017
Regia: JR, Agnès Varda
Paese: Francia
Durata: 89′

cinema12FBNon si tratta di un “normale” film con una trama e un intreccio. È piuttosto una dichiarazione d’intenti, un racconto neorealista on the road che osserva sé stesso in terza persona per poi ricomporsi a giochi conclusi. Un romanzo narrativo che parla, nella lingua dell’audiovisivo, di una Francia piccola, provinciale, che qualcuno potrebbe definire inutile, ma che JR e Agnès Varda presentano sotto una luce immaginifica, che ricopre di meraviglia e splendore le storie “ordinarie” di chi abita i paesini persi nelle campagne francesi. Un atto semplice come incollare stampe a un muro diventa il mezzo attraverso cui dare rilevanza e orgoglio alle vite degli altri; perché ogni vita, sembrano volerci dire sotto sotto JR e Agnès Varda, ha una scintilla che la rende speciale. Durante questo pellegrinaggio ciò che fanno lo street artist e la regista è trovare la scintilla nelle persone che incontrano e metterla in risalto.

I due autori si conoscevano già prima di incrociarsi: JR ha visto i film che lei ha girato, e Agnès conosce bene le opere che il “fotograffitaro” ha sparso per il mondo. Quando si sono incontrati di persona nel 2015 hanno deciso di lavorare insieme, ma cosa li univa? Lei, belga, icona passata della Nouvelle Vague; lui, parigino, gira il mondo a bordo di un furgone magico che stampa foto gigantesche. Lei, occhi chiari; lui, occhiali scuri. Lei regista, lui street artist. Lei novant’anni, lui trentacinque.

La risposta è tanto semplice quanto bella, come il film: JR e Agnès Varda sono entrambi “outsider” dell’arte, sono curiosi, interessati alle immagini, a come si formano e al senso che danno a ciò che incontrano. Negli ultimi due anni di persone ne hanno incontrate tante, tanti volti e tanti villaggi, come recita il titolo. Questo film è il racconto di ciò che è scaturito dagli incontri, che possono dirsi due volte speciali: la prima volta per la singolarità di ogni persona e della sua storia, la seconda volta perché leggiamo il tutto attraverso le lenti di questa coppia d’autori eclettica, visionaria e divertente.

L’unico dubbio che resta resta, mentre scorrono i titoli di coda, è quanto di costruito e quanto di spontaneo ci sia nel girato. Si esce dal cinema con un inevitabile sorriso stampato sulle labbra, e un po’ d’invidia per le vite dei due autori.

Oscar Beccifanti

 

Questa rubrica è a cura dei cinefili del venerdì
rubriche@arcipelagomilano.org



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