19 dicembre 2017

cinema – THE BIG SICK


THE BIG SICK

cinema42FBFilm Commedia di Michael Showalter. USA, 2017 durata 119 min.

È una commedia romantica che si basa su una storia vera, interpretata da uno dei due protagonisti della vicenda: Kumail Nanjiani

Kumail è un comico che tenta di sfondare nel cabaret, ma si guadagna da vivere come autista di Uber. È pakistano, con una famiglia tradizionale che si comporta come fosse ancora a Karachi, ma si sente americano. Con gli amici, conduce uno stile di vita americano, con la famiglia si comporta da pakistano. Adora i suoi, ma vorrebbe sfuggire alle tradizioni e vivere in libertà (“Perché fare tanti sacrifici per traslocare a Chicago se si vive come si fosse ancora in Pakistan?”). E qui cominciano gli equivoci e i fraintendimenti: la famiglia prepara il suo matrimonio, vagliando le giovani pakistane della zona e invitandole ogniqualvolta Kumail è a cena. Nessuna ragazza va bene, anche perché il giovane si è innamorato di Emily, una biondina, una giovane psicologa che ha incontrato dopo uno spettacolo. La relazione, che doveva essere senza impegno, acquista sempre più importanza. Per i genitori liberal della ragazza non ha importanza che Kumail sia pakistano, ma per quelli di Kumail che la compagna del figlio sia una bianca e divorziata…

Il ragazzo si barcamena adottando una doppia vita; ai genitori ha raccontato di essersi messo a studiare giurisprudenza, invece frequenta Emily e il palco di un cabaret.

Poi Emily viene ricoverata per una grave infezione e si trova in coma farmacologico. Kumail, benché avesse rotto con lei, si precipita in ospedale. Conosce i genitori di Emily, scopre la paura della malattia e decide cosa fare della sua vita.

In questa commedia a sfondo etnico non prevalgono la rabbia, la rivendicazione dei diritti, le asperità del film di denuncia. Qui lo sdoganamento dell’altro (la giovane bianca a e non musulmana) avviene attraverso la naturalità e la legittimità dei sentimenti che provano i protagonisti. Seguendo questo filo rosso gli autori e il regista evitano le trappole retoriche sul razzismo e la malattia indotte dal genere cinematografico. E, con un grande controllo della sceneggiatura, riescono a dare alla storia una profondità maggiore di quella che ci si poteva aspettare.

Kumail, come detto, è lo stesso Kumail Nanjiani, mentre sua moglie Emily sullo schermo è interpretata da Zoe Kazan. Tra gli altri attori spicca Holly Hunter nel ruolo della madre di Emily.

Dorothy Parker

questa rubrica è a cura degli Anonimi Milanesi
rubriche@arcipelagomilano.org



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