31 ottobre 2017

cinema – NICO, 1988


NICO, 1988
di Susanna Nicchiarelli [Italia – Belgio, 2017, 93’]
con Trine Dyrholm, Anamaria Marinca, John Gordon Sinclair

cinema3sdv6FBNico, 1988 ovvero Nico quando non è più Nico e ridiventa Christa. Per i più giovani: Nico era una bellissima donna bionda, modella, attrice e musa di Andy Wharol e cantante con i Velvet Underground. Era al centro della vita della Factory newyorkese, ma a soli 34 anni la sua fama è finita (“Grassa e inutile” le disse Andy, il vate).

Niente più amanti mitici come Bob Dylan, Jim Morrison, Iggy Pop. Con quel mondo ha chiuso. Nico torna in Europa (era nata nella Germania nazista, nel 1938, e aveva vissuto guerra e bombardamenti).

Nel film la ritroviamo a Manchester invecchiata, con i capelli tinti di nero, impegnata in un tour, accompagnata da una band raccogliticcia. È Christa ora, un’eroinomane, che fa quel che sa fare, cantare, e che tenta di rifarsi una vita a partire dai cocci della sua esistenza. Soprattutto, spera di ottenere la patria potestà del figlio Ari, un ragazzo fragile, preda di crisi suicide.

La storia di questa donna con alle spalle una vita glamour (“Ero infelice quando ero bella”, “Ci facevamo tantissimo di LSD”), che fatica ogni giorno per dare un senso alla sua vita (“Ora sono libera”, “Non mi interessa di piacere a tutti”) è raccontata con maestria da Susanna Nicchiarelli. La regista adotta un punto di vista saldo che le impedisce di cadere in trappole come il biopic, la mitizzazione del passato, la vittimizzazione della protagonista.

Anche la ricostruzione dei luoghi del tour (hotel di serie b, locali inadatti al genere musicale gotico, piazze di paese) è fatta con cura e sottolinea la caduta in disgrazia della cantante sul piano mediatico, mentre, paradossalmente, la sua produzione musicale assume maggiore spessore e ispirerà musicisti come Nick Cave.

Sullo schermo vediamo una donna e un gruppo di persone (band, manager, fan), orfane del sogno di una generazione, incapaci di affrancarsi dal passato e di sognare un futuro, che vivono il presente calcando i palcoscenici di diversi paesi europei, muovendosi tra l’Ovest e Est. Incredibilmente, questo avviene un anno prima della caduta del muro di Berlino, prima che tutto cambi.

Il film, premiato nell’ultimo Festival del cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, per la storia e per gli interpreti è un film internazionale (è recitato in inglese). Nell’ottimo cast spicca la protagonista, Trine Dyrholm (Orso d’argento per la migliore attrice a Berlino nel 2016 per La comune di Thomas Vinterberg). Trine, che prima di recitare faceva la cantante, fa rivivere Nico con una sorprendente voce e con una trasformazione fisica notevole. La regista, a questo proposito, racconta che, girando la scena del concerto non autorizzato a Praga, le comparse sono state rapite dall’esibizione, come in un vero concerto.

Dorothy Parker

questa rubrica è a cura degli Anonimi Milanesi
rubriche@arcipelagomilano.org



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