10 maggio 2017

UN FUTURO MODERNO E CONDIVISO PER LO STORICO VIGORELLI

Lo sport come strumento di aggregazione sociale e cittadina


Quando si dice Vigorelli si pensa istintivamente alla storia di una disciplina, tanto questo splendido edificio è associato alla Milano del ciclismo, ai tempi d’oro delle due ruote, quando la pista era cavalcata da professionisti come Giuseppe Olmo, Fausto Coppi, Jaques Anquetil, Ercole Baldini e Roger Rivière che proprio qui stabilirono il record dell’ora.

02guaineri17FBLa prova alla quale siamo chiamati oggi è, al contrario, guardare al Vigorelli pensando al futuro. Concepire un progetto che riesca a ridare vita a un impianto così intriso di tradizione, compenetrando punti di vista ed esigenze diverse, è una sfida in piena regola, alla quale stiamo dedicando ogni sforzo possibile sempre ispirati da un unico principio: la serietà.

Perché il Velodromo cittadino, proprio alla luce di ciò che è stato, ma soprattutto per quello che può diventare, ha bisogno di un piano d’azione ponderato, capace di mettere insieme lo slancio emotivo verso una struttura così simbolica e la concretezza di una gestione che sappia al contempo garantirne la sostenibilità e la vivibilità.

L’approccio al Vigorelli, dunque, è stato improntato alla massima responsabilità: da qui è nato il confronto schietto con gli interlocutori più adatti, per tradizione e struttura, a tenere le redini di un impianto così complesso, con l’unico scopo di assicurare nel lungo periodo una funzione sociale oltre che sportiva. Perché bisogna ricordarsi che lo sport non è fatto solo di pratica, sacrifici e sfide personali, ma è soprattutto uno strumento di aggregazione e di crescita, di sviluppo di valori, tra i quali spicca il rispetto.

Il percorso di formazione di un progetto che unisce ciclismo, football americano e rugby giovanile è ispirato proprio a questi principi: solidità e capacità di convivenza. Non riesco a immaginare caratteristiche migliori per il futuro del Vigorelli. Le Federazioni hanno accettato il nostro invito e hanno saputo sedersi più volte allo stesso tavolo per tessere intese e affiancare l’Amministrazione nel disegnare la nuova gestione del Velodromo. Il tutto mentre CityLife, responsabile del cantiere, ha continuato il lavoro di ristrutturazione con lo spirito di armonizzare tutte le esigenze espresse dalle diverse discipline sportive coinvolte.

Nel Vigorelli che verrà abiteranno il ciclismo, rappresentato simbolicamente dalla storica pista, il football americano – che ha ottenuto una deroga dalla Federazione internazionale per l’ampiezza delle fasce di riposo regolamentari in modo da non intaccare la pista – e il mini rugby, che lascerà l’Arena per trovare casa in quest’impianto portando una ventata d’aria fresca, tipica dell’”occupazione” pacifica delle giovani generazioni.

Le tre discipline si divideranno gli spazi – inclusi i locali tecnici, i magazzini, la sala riunioni, l’antidoping e la palestra Ravasio -, ma ci sarà spazio anche per tutte quelle associazioni che nel tempo hanno garantito l’esistenza stessa dell’impianto, facendolo vivere di iniziative partecipate e coinvolgenti. Anche l’esterno dell’edificio sarà interessato da un lavoro di pianificazione, già iniziato con l’ipotesi di realizzare una pista di Bmx negli spazi antistanti.

Non era un risultato scontato e non possiamo che manifestare apprezzamento per lo sforzo messo in campo dalle Federazioni in un metodo di collaborazione che rappresenta davvero l’unica strada per la gestione sostenibile degli impianti sportivi.

Sappiamo che c’è molta attesa per la riapertura del Vigorelli e ne comprendiamo a fondo le ragioni: la struttura è amata, è un orgoglio per la città e l’avanzamento di richieste di utilizzo degli spazi pubblici è sempre legittima. Tuttavia, serve ancora un pizzico di pazienza: un’Amministrazione pubblica ha il dovere di procedere per gradi, rispettando tutte le tappe procedurali e soprattutto di definire prospettive lungimiranti, valide nel tempo e stabili.

Non vogliamo riconsegnare alla città un Vigorelli claudicante, magari nella foga di raggiungere un obiettivo che sappiamo largamente desiderato. Quello che vogliamo è un Velodromo riportato al suo splendore, ma orientato al futuro. Significa lavorare seriamente senza nostalgia: stiamo guardando avanti e lo stiamo facendo con un progetto che sia duraturo, soddisfacente e soprattutto sicuro per tutti.

Perché solo così avremo realizzato il vero obiettivo: aprire i cancelli di un impianto pronto a essere vissuto, giorno dopo giorno, dalle generazioni che stanno crescendo e da quelle che verranno.

Roberta Guaineri

Assessora al Turismo Sport e Qualità della vita

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