4 aprile 2017

cinema – IL PADRE D’ITALIA


IL PADRE D’ITALIA
di Fabio Mollo [Italia, 2017, 93’]
con Luca Marinelli e Isabella Ragonese

 

cinema13FBPaolo lavora in un magazzino di mobili ed elettrodomestici a Torino, è un solitario ed è segnato dalla fine di una relazione d’amore. Una sera, in una dark room di un locale frequentato da gay dove cerca il suo ex, si imbatte in Mia. La giovane, in avanzato stato di gravidanza, sviene e lui se ne prende cura portandola in ospedale.

Dimessa, la ragazza non sa dove andare, Paolo la ospita. Mia è la cantante di un gruppo, ha i capelli fucsia, un giubbotto con dipinta una Madonna sulla schiena e vive alla giornata. Paolo con il furgone del lavoro la porta nel luogo dove la sua band prova, ma Mia scopre di essere stata sostituita sia nel ruolo di cantante sia in quello di amante del leader del gruppo.

Paolo decide di proteggerla: si impegna a riportarla a casa, nonostante ciò possa costargli il lavoro. I due intraprendono così un viaggio verso sud, alla ricerca di un luogo sicuro e di un padre, insomma delle condizioni migliori in cui far nascere un figlio.

A Roma, dove sostiene di aver casa, Mia viene cacciata da “amici” in quanto morosa; i due muovono così verso Napoli. A detta della donna, qui dovrebbe vivere il padre del nascituro, ma – ahimè! – il padre non c’è, e da tempo. Anche questa informazione si rivela una bufala.

Il rapporto tra i protagonisti è asimmetrico: Paolo si occupa di Mia, ma lei lo riempie di bugie, eppure tra i due nasce una confidenza, un sentimento di solidarietà e tenerezza. Sono due persone complicate, ma piene di voglia di vivere. Paolo riesce a parlare del suo ex, dell’orfanatrofio in cui è cresciuto e della madre di cui non ricorda nulla.

I due giovani vanno sempre più a sud, in Calabria, a casa della famiglia di Mia, vicino a Gioia Tauro. Ma anche l’accogliente Sud, dopo un primo momento in cui Paolo e Mia fingono di essere una famiglia, non si rivela un luogo adatto a Mia. La sua esuberanza non può essere incanalata nella vita oblativa che le prospetta la madre. Mia fugge da tutti, anche da Paolo, che torna alla sua vita.

La bimba nascerà e si chiamerà Italia, in omaggio alla madre di Paolo che si troverà in qualche parte d’Italia.

Il Padre d’Italia è un film sui sentimenti che non possono essere etichettati e si chiede come essere genitori oggi. Paolo non può esserlo per natura e Mia perché non vuole, benché stia per diventarlo. I due potrebbero compensarsi, lui è razionale, premuroso, disponibile, dalla fine del viaggio sa che potrebbe farcela con un figlio. Lei è esuberante, intollerante e incapace di fermarsi e lontana dall’imminente maternità. Tutto questo è narrato semplicemente, così come accade nella realtà, senza alcuna intenzione ideologica sui diritti dei gay ad avere figli.

Luca Marinelli e Isabella Ragonese sono bravissimi, riescono a trasmettere allo spettatore i sentimenti aggrovigliati dei loro Paolo e Mia, danno loro spessore e li rendono credibili pur nella loro specificità.

Dorothy Parker

 

 

questa rubrica è a cura degli Anonimi Milanesi

rubriche@arcipelagomilano.org



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