31 gennaio 2017

cinema – È SOLO LA FINE DEL MONDO  


È SOLO LA FINE DEL MONDO
di Xavier Dolan [Francia 2016, 95′]
con Gaspard Ulliel, Nathalie Baye, Léa Seydoux, Vincent Cassel, Marion Cotillard

cinema04FBLuis torna a casa dopo 12 anni. Lo aspettano la madre, il fratello Antoine, che nel frattempo si è sposato con Catherine, e la sorella Suzanne che, sempre nel frattempo, da bambina è diventata una giovane donna. Louis vuole riconciliarsi con i suoi perché ha poco da vivere (ha contratto l’Aids), vorrebbe rimuovere le ragioni per cui è fuggito ora che è diventato uno scrittore noto.

E la famiglia, dal canto suo, si è preparata per accoglierlo nel migliore dei modi. La madre sogna l’armonia e si è fatta bella per quel figlio che finalmente rivede e a cui pensa sempre. Louis, ce lo dice la voce fuori campo, si avvicina a casa con la dolcezza della nostalgia di cui vorrebbe colorare la fase finale della sua vita. L’accoglienza, però, non è quella pensata dalla famiglia e neppure da Louis. Un nonnulla scatena sentimenti violenti e i dialoghi si trasformano in urla.

Gesti e parole vengono esasperati da claustrofobi primi piani girati a pochi centimetri dai volti degli attori. Antoine non sopporta il fratello ed è sempre più violento, Suzanne è gelosa e vorrebbe conoscere il fratello e avere Louis tutto per sé. Nessuno sembra interessato a capire le ragioni del suo ritorno. La madre vorrebbe smussare il clima acceso ma non ce la fa; l’unica che pare interessarsi al figliol prodigo sembra Catherine, la cognata, appena conosciuta. Le dinamiche sfuggono al controllo dei singoli, sono ossessive e da manuale di psichiatria. Ma d’altra parte questi sono i temi che interessano al giovane regista Xavier Dolan, che a soli 27 è al suo sesto film e ha una passione per la figura materna e le famiglie disfunzionali.

La storia è ricavata da una pièce teatrale di Jean Luc Lagarce, autore morto di Aids nel 1995, che Dolan ha esasperato lavorando nelle pieghe del testo, caricando il non detto. In questa lettura non facile dell’opera il regista, davvero talentuoso, ha potuto beneficiare della recitazione di cinque attori eccezionali: Vincent Cassel (Antoine), Marion Cotillard (Catherine), Lea Seydoux (Suzanne), Nathalie Baye (la madre Martine) e Gaspard Ullied (Louis). Dolan li ha chiusi in una casa, li ha fatti recitare in maniera urlata e ogni tanto li ha liberati dalla condizione claustrofobica in cui li aveva confinati (e con loro gli spettatori), usando un brano musicale che apriva al mondo esterno.

È solo la fine del mondo è un film che sconcerta, non tutti lo apprezzano, anche la critica si è divisa, ma la giuria di Cannes gli ha conferito il Gran Prix Speciale della Giuria.

Dorothy Parker

questa rubrica è a cura degli Anonimi Milanesi

rubriche@arcipelagomilano.org

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali



Sullo stesso tema


2 novembre 2019

MARTIN EDEN

Jacopo Gardella



28 settembre 2019

HONEYDEW: ON THE EDGE OF ILLEGALITY

Francesco Cibati



20 maggio 2019

PORTARE LA BOSNIA A MILANO

Francesco Cibati



23 aprile 2019

IL CAMPIONE

Samuela Braga



20 febbraio 2019

UN’AVVENTURA

Samuela Braga



14 febbraio 2019

SE ANSELMO DIVENTA COPPERMAN

Samuela Braga


Ultimi commenti