14 giugno 2016

sipario – BIS-ČAJKOVSKIJ: ALEKSEJ RATMANSKIJ E MATTHEW BOURNE A MILANO


Sembrano quasi due rette che procedono parallele anche se in direzioni opposte, quelle di Aleksej Ratmanskij e di Matthew Bourne. Si stanno occupando della trilogia ballettistica più famosa, quella di Čajkovskij composta dal Lago dei cigni, dalla Bella addormentata nel bosco e dallo Schiaccianoci: Ratmanskij, ballerino e coreografo internazionale, già direttore del corpo di ballo del Teatro Bol’šoj di Mosca, sta svolgendo un’operazione filologica di recupero del repertorio sia nell’aspetto scenico sia in quello coreografico; Bourne, coreografo britannico di ampio respiro, fondatore e direttore della compagnia New Adventures, sta rileggendo da un punto di vista globalmente teatrale il repertorio. Entrambi hanno presentato i propri Lago dei cigni e le proprie Bella addormentata, recentemente presentate a Milano.

sipario22FBOrmai ospite fisso del Teatro degli Arcimboldi è lo spettacolo Matthew Bourne’s Swan Lake, creato nel 1995 in cui i cigni sono sgraziati, tribali e violenti uomini. Recentissimo, dello scorso maggio sempre agli Arcimboldi è la nuova produzione Matthew Bourne’s Sleeping Beauty. A Gothic Romance, dalla storia d’amore a tinte fosche come recita il sottotitolo. Subentrano figure nuove, come il figlio di Carabosse Caradoc, che ricorda il malvagio sir Caradoc delle Torre dolorosa nelle saghe di re Artù, giovane sinistro quanto erotico per Aurora, che insieme a Leo (il vero amore) creano un horror amoroso. In realtà, non è realmente nuova, ma il nome Caradoc nella fiaba è del corvo di Carabosse, che Bourne umanizza per esigenze diegetiche.

Il Teatro alla Scala lo scorso autunno ha rinnovato il suo repertorio accogliendo la coproduzione con l’American Ballet Theatre di New York della Bella addormentata nel bosco ricostruita in filologico da Ratmanskij, operazione che – come scrissi – «ha il grande merito di aver restituito l’elemento fiabesco, rispettando gli originali tempi musicali di Čajkovskij» (Dreamtime Magazine, 6.10.2015) e riportando in Italia lo stile coreico Cecchetti. Ora, il prossimo 30 giugno in coproduzione con lo Zürcher Ballett arriva la versione Ratmanskij del Lago dei cigni. Ogni ricostruzione non è esente da critiche, ma d’altronde nella filologia non esiste l’univocità: infatti, la versione Ratmanskij non è l’originale di Marius Petipa e Lev Ivanov, che è irrimediabilmente perduto al di là della notazione Stepanov, ma si avvicina il più possibile all’originale coreografia, lasciando inevitabilmente un margine di soggettività al filologo del balletto.

Come nella Bella, anche il Lago di Ratmanskij riporterà indietro nel tempo la danza. Non si vedranno gambe svettare perpendicolari al palco, ma la tecnica tornerà a essere ‘strumento’ teatrale, molto in evidenza sarà infatti l’aspetto mimico e drammaturgico che si realizza nell’arte coreica. Gli interpreti della Scala nella Bella dello scorso autunno hanno mostrato una grande capacità di adattamento allo stile ‘antico’ e un’attenzione giusta alla presenza dei personaggi nel quadro di una narrazione fiabesca.

Forse intristisce un po’ l’accantonamento del repertorio Nureev, sia per la Bella addormentata sia per il Lago dei cigni, ormai da tempo protagonista delle stagioni scaligere, famosi per l’attenzione psicoanalitica che il coreografo ha dato alla drammaturgia e ai personaggi, nonché per le geometrie articolate e virtuosismi scelti per le danze del corpo di ballo e dei solisti. Tuttavia, non si può non riconoscere il rigore del metodo ricostruttivo e lo straordinario tentativo con approccio storicistico degli artisti di mostrare una danza del tutto diversa dai canoni tecnici ed estetici cui siamo abituati. A Milano restano l’augurio di assistere alla ricostruzione di Ratmanskij dello Schiaccianoci (l’ultimo della trilogia) e l’attesa del Matthew Bourne’s Nutcracker! creato nel 2002 al Sadler’s Well di Londra, ironico su un burlesco triangolo amoroso di Clara, lo Schiaccianoci e la Fata Confetto con i personaggi del regno di zucchero dall’aspetto terrificante.

Domenico Giuseppe Muscianisi

 

 

 

questa rubrica è a cura di Emanuele Aldrovandi e Domenico G. Muscianisi

rubriche@arcipelagomilano.org



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