9 aprile 2024

LA CRISI DEL TRASPORTO PUBBLICO MILANESE

I problemi di Atm e l’impatto sul servizio offerto


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Atm sta contrastando la crisi ambientale a Milano con una costante diminuzione delle corse e delle frequenze sui mezzi di trasporto di superficie. Costante dopo l’avvio del novembre e del febbraio scorsi della soppressione programmata del 7% delle corse, alle quali si aggiungono altre centinaia di corse tagliate surrettiziamente ogni giorno per la nota carenza di autisti.

Dietro questo alibi adottato da Atm c’è la grave crisi che sta attraversando il trasporto pubblico milanese. La grave carenza di autisti che non è stata affrontata anzi si è aggravata, perché non vengono rimosse le motivazioni di fondo: riposi insufficienti, orario di lavoro saturato e troppo esteso per il traffico cittadino, retribuzione aziendale ferma all’inizio del millennio.

A chi lavora il festivo della domenica viene riconosciuta una maggiorazione di poco più di 5 euro! Non solo non procedono le nuove assunzioni ma, visto il peggioramento delle condizioni di lavoro e i bassi salari d’ingresso (1.300 euro al mese) dei nuovi assunti, nel solo 2023 sono stati almeno 300 i lavoratori che hanno dato le dimissioni, molti senza neppure avere un lavoro sostitutivo.

Altri invece si sono spostati su altre aziende di trasporto pubblico in altre province dove trovano almeno condizioni di lavoro meno disagiate e pericolose e un salario integrativo maggiore. Attualmente la carenza organica su 3.800 autisti è di quasi 500 lavoratori.

Oltre ai bassi salari i lavoratori di Atm lamentano l’impossibilità di non poter usufruire dei loro giorni di ferie e dell’alto numero di ore straordinarie effettuate. Anche chi ha problematiche familiari quali congedi e applicazione della legge n. 104 vive in condizioni vessatorie. Questa situazione si riverbera negativamente sulle condizioni di sicurezza della circolazione dei mezzi in un contesto di traffico cittadino sempre più congestionato, frenetico e caotico.

Si acuisce dunque la crisi di Atm e cresce la conflittualità sindacale nonostante il recente rinnovo del contratto di lavoro. Contratto che non ha risolto i nodi di fondo a partire da quello della gravissima carenza di autisti. I manager dell’azienda meneghina di trasporto non solo non stanno adottando rimedi per superare questa situazione ma pretendono di scegliersi gli interlocutori sindacali rendendo le relazioni sempre più difficili.

Atm si sta adeguando alla crisi con una gestione minimalista e incapace di rilanciare l’azienda pur conservandosi la possibilità di distribuire premi e produttività. E neppure sono preoccupati che la crescita della conflittualità porta a numerosi scioperi che finiscono col gravare sulle tasche dei lavoratori e sui cittadini già esausti del pessimo servizio ricevuto.

Il recente aumento del prezzo del biglietto sta avendo un doppio effetto negativo. Oltre all’aumento con la validità di 90 minuti a causa delle soppressioni, non conviene più usare il mezzo, perché data la maggiore attesa alcuni spostamenti necessitano di due biglietti anziché uno.

Chi ha scelto di comprare un abbonamento alla luce dell’offerta di servizio dello scorso anno ha pagato per qualcosa che oggi non c’è più, trovandosi con una offerta sensibilmente diminuita e incerta (cioè non programmabile anche a causa dei tagli a sorpresa oltre a quelli programmati). I cittadini milanesi possono però stare tranquilli.

È del febbraio scorso la seguente notizia: “Il gruppo Atm è lieto di annunciare la creazione della sua sede francese, Atm France, progettata per rendere sempre più efficienti i sistemi di trasporto, al servizio degli utenti e delle autorità locali. Atm France intende mettere in campo il suo know-how, le sue innovazioni e le sue best practice che sono già state collaudate nelle città europee in cui il gruppo è presente”.

Andrebbe aggiunto Milano esclusa viste le condizioni attuali. Se a Copenaghen e Salonicco Atm gestisce i servizi metropolitani ed ora punta a gestire una linea a Parigi, lo deve al fatto di aver partecipato e di poter partecipare a una gara europea. A Milano però non c’è reciprocità e nessuno può partecipare a gare per la gestione dei servizi. Questa garanzia pesa negativamente sulla sempre peggiore gestione di Atm. In compenso i cittadini milanesi possono consolarsi perché “il gruppo Atm France si impegna ad offrire anche ai francesi servizi di trasporto pubblico affidabili, sicuri, sostenibili e accessibili”.

Dario Balotta

 


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  1. hugobuon giorno Si parla e giustamente della riduzione del servizio bus per mancanza di personale, ma almeno l'importo che il comune gira annualmente ad ATM cala in proporzione ? e con i soldi risparmiati si potrebbe cominciare ad appaltare servizi complementari come quelli scolastici e notturni . Un tema poi di cui non sento discutere è l'efficienza della rete tranviaria, una volta vanto cittadino (?), ma che oggi offre un servizio lento ed irregolare, con uno schema di rete vecchio di decenni: binari malandati; sempre promesso e mai realizzato "asservimento con precedenza" dei semafori; sedi promiscue non protette che vanificano i benefici delle parti in sede propria; mezzi su gomma sempre più capienti, confortevoli e non inquinanti (era uno dei pregi attribuiti al tram !). Forse sarebbe ora di fare uno studio, meglio se "indipendente", per di un ridimensionamento funzionale della rete, specie all'interno dei bastioni (linee di forza realmente protette e servizio "turistico" ) HJBassi
    10 aprile 2024 • 09:49Rispondi
  2. DanieleBalotta scrive tra le righe: Ma non c’è stato alcun rinnovo contrattuale, ricordo che è scaduto il 31/12/2023.
    10 aprile 2024 • 21:26Rispondi
  3. DanieleSi acuisce dunque la crisi di Atm e cresce la conflittualità sindacale nonostante il recente rinnovo del contratto di lavoro. Contratto che non ha risolto i nodi di fondo a partire da quello della gravissima carenza di autisti.
    10 aprile 2024 • 21:28Rispondi
  4. TonyL’unico problema è lo stipendio!!! Milano è troppo cara per quei stipendi Tutto il resto sono solo chiacchiere
    11 aprile 2024 • 13:12Rispondi
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