20 febbraio 2024

FINALMENTE

Il talento di Tjeknavorian, nuovo direttore dell’Orchestra Sinfonica di Milano


ta (20)

L’Orchestra Sinfonica di Milano, che tanti di noi continuano pigramente e nostalgicamente a chiamare “laVerdi”, è uscita dal tunnel, o se vogliamo dal torpore, nominando nuovo direttore musicale (lo diventerà ufficialmente in settembre),  Emmanuel Tjeknavorian, ventottenne viennese di famiglia armena, vera rivelazione di questi ultimi anni, che avevamo già visto sul podio di largo Mahler nel 2022 e su quello della Filarmonica della Scala nel 2023.

Sono andato a rileggermi ciò che scrivevo poche settimane fa a proposito di questa Orchestra: «È urgente un risveglio, bisogna abbandonare qualcuno senza troppi rimpianti (a cosa servono tutti questi direttori “emeriti”, “residenti”, “principali ospiti”, ecc.?), trovare le energie per un vero rinnovamento, con talenti giovani che vogliano impegnarsi a fondo; credo che disporre stabilmente di un’orchestra come la Sinfonica di Milano sia un boccone assai ghiotto per un giovane direttore che voglia costruirsi una carriera artistica importante su basi solide, senza dover svolazzare da un continente all’altro con la superficialità che caratterizza oggi il “mercato” della musica». Non immaginavo di essere stato così puntualmente profetico!

E infatti, dopo poco più di un mese, ecco materializzarsi sul podio questo ragazzo dal ciuffo sbarazzino e il volto incorniciato da una corta barba nera, che sprizza passione ed empatia da tutti i pori e ha riacceso il ricordo di Giuseppe Sinopoli quando riferiva le parole del grande direttore (e soprattutto celebre insegnante di direzione d’orchestra) Hans Swarowsky: «Fra 100 direttori d’orchestra, 90 disturbano i musicisti e fanno danni, 9 sono del tutto ininfluenti, solo 1 apporta un contributo positivo al lavoro dell’orchestra». L’altra sera la sala dell’Auditorium di largo Mahler, gremita come non mai, ha felicemente scoperto uno di quell’1% di direttori che fanno la differenza!

Figlio d’arte (il padre Loris Tjeknavorian è un noto compositore e direttore d’orchestra armeno-iraniano, molto impegnato nelle lotte di liberazione e nei soccorsi post-terremoto del popolo armeno) ha iniziato la carriera di musicista come violinista e solo recentemente ha preso in mano la bacchetta direttoriale spinto e guidato dal padre. Questa precedente esperienza di strumentista gli consente ora una facile intesa con l’orchestra che si dice sia entusiasta della scelta, da lei stessa principalmente determinata, e della collaborazione che con lui va instaurando.

Venerdì scorso Tjeknavorian ha diretto – tutto rigorosamente a memoria – quattro lavori dei due Richard più celebri di Germania, Wagner e Strauss, scegliendo con grande accuratezza pezzi altamente significativi del romanticismo tedesco; di Wagner ha eseguito prima la giovanile e più volte rimaneggiata “Faust-Ouverture” e poi quel che si considera l’apice della sua produzione musicale, il “Preludio e morte di Isotta”, o ” Morte d’amore”, dal Tristano e Isotta. Di Strauss ha diretto una delle Suite (la TrV 227 del 1945) del celebre capolavoro “Der Rosenkavalier”, per concludere con “I tiri burloni di Till Eulenspiegel” (TrV 171 del 1895).

Inutile dire che il leitmotiv dell’intero programma era l’Amore, nel senso più alto del termine, che era anche il tema del caloroso saluto che il nuovo direttore ha rivolto all’orchestra e al pubblico dalle colonne del programma di sala: «Signore e Signori, è con grande gioia e un profondo senso di privilegio che…….a ognuno di voi estendo il mio più caloroso benvenuto ai concerti a tema “Amore in musica“……. un linguaggio del cuore che trascende i confini, parla all’anima e ci unisce nella condivisione delle emozioni e delle esperienze…» e così di seguito fino a «…possano le note di “Amore in musica” riempire i vostri cuori di gioia, di ispirazione e di amore infinito». Un approccio pieno di calore umano e consapevole dei delicati rapporti che dovrà intrattenere con l’orchestra e con il pubblico dell’Auditorium.

Tjeknavorian ha diretto aiutandosi molto con l’espressione del viso, esprimendo così ciò che voleva esprimesse la musica, ed ha ottenuto dall’orchestra quel che da tempo non sentivamo più emergere, se non in rare occasioni con alcuni direttori ospiti: passione, partecipazione, emozione. Nella Morte di Isotta si può dire che il sentimento del dolore sia penetrato ovunque, abbia preso gli spettatori travolgendoli, lo si poteva cogliere su tutti i volti in platea, uomini e donne, giovani e anziani, e anche sui volti dell’orchestra, totalmente partecipe dei sentimenti del direttore.

La sala era un vero Parterre de Rois, c’era tutta la Milano musicale: compositori, direttori d’orchestra, virtuosi di diversi strumenti, critici e cronisti, tutti venuti a conoscere, scoprire, apprezzare questo straordinario ragazzo. L’orchestra era al completo, si presentava come una vera “grande orchestra”: erano addirittura presenti entrambi i primi violini titolari, sia Luca Santaniello che Nicolai Freiherr von Dellingshausen. Insomma una “festa di musica” di quelle che aiutano la città ad avere fiducia in sé stessa, a sentirsi meno provinciale e più europea, che la pone all’altezza delle sue aspettative.

Il nostro nuovo direttore è dunque partito molto bene, giovandosi anche di un programma che, essendo nato ed avendo vissuto a Monaco di Baviera, sicuramente gli è familiare. Adesso aspettiamo di vederlo alle prese con nuove musiche, d’ogni epoca e di ogni cultura, a cercare nuove strade ed avventure, anche pescando nei repertori più classici senza dimenticare che i grandi capolavori sono sempre contemporanei e ogni volta da ri-scoprire.

Coraggio, Maestro, ti seguiremo con affetto ed attenzione!

Paolo Viola



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Tutti i campi sono obbligatori.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.


Sullo stesso tema


9 aprile 2024

VIDEOCLIP: LA MUSICA COME PRODOTTO AUDIOVISIVO

Tommaso Lupi Papi Salonia






20 febbraio 2024

SANREMO 2024: IL FESTIVAL CHE PUNTA SUI GIOVANI

Tommaso Lupi Papi Salonia



6 febbraio 2024

QUANTA MUSICA A MILANO!

Paolo Viola



23 gennaio 2024

MITSUKO UCHIDA E BEETHOVEN

Paolo Viola



9 gennaio 2024

L’ORATORIO DI NATALE 2023-2024

Paolo Viola


Ultimi commenti