20 febbraio 2024

SANREMO 2024: IL FESTIVAL CHE PUNTA SUI GIOVANI

Il potere dei social e il rinnovamento del mercato musicale


SANREMO-2024La 74esima edizione del Festival di Sanremo ha visto come vincitrice la figlia d’arte Angelina Mango. Lo share, nonché il rapporto tra spettatori di una determinata trasmissione su qualsiasi piattaforma e spettatori totali di quest’ultima, ha toccato quota 85% nella fascia d’età 15-24 anni. Il risultato è stato raggiunto sfruttando al meglio le piattaforme social, creando appositamente delle gag perfette da condividere sui propri profili.

L’impressione era quella di star facendo passare in secondo piano l’aspetto musicale, specialmente nelle serate dove ad esibirsi sono stati solo quindici artisti. Citando il ballo del qua qua con John Travolta, lo striscione con riferimento a Chiara Ferragni, e le numerose situazioni comiche create da Fiorello e Teresa Mannino.

Insomma, è evidente come ci sia stata una politica di “ringiovanimento pubblico” da parte degli autori e degli organizzatori del Festival, cercando di monopolizzare anche l’audience dei social.

Tuttavia, il lato musicale della trasmissione non è stato lasciato da parte, e non ha seguito pedissequamente le orme lasciate dalle edizioni precedenti. Abbiamo assistito ad un Festival più politico, gli argomenti trattati nei testi delle canzoni considerano significativamente l’attualità, e sono stati scelti, consapevolmente, artisti con un target di ascolto di un’età più bassa rispetto alla solita media della trasmissione. Non ci si è, ovviamente, allontanati dallo stile sanremese degli arrangiamenti, che però non hanno visto l’orchestra come protagonista.

L’obiettivo di trasporre l’identità artistica dei più giovani cantanti in gara dentro lo stile di Sanremo è evidente in brani come quello proposto dal trio La Sad, mentre pezzi come il singolo di Loredana Bertè o di Fiorella Mannoia sono stati più in linea con lo stile già ampiamente affermato sul mercato musicale e rivendicato così anche tra il pubblico più giovane.

Poco spazio è stato dato al rap, nonostante uno dei più grandi candidati alla vittoria finale sia stato il rapper napoletano Geolier, posizionato alla fine dei conti al secondo posto. Lo stile compositivo adottato per il suo pezzo è stata la fusione tra Pop e Trap che tanto va ora, a causa della sua forte orecchiabilità e struttura ben definita.

Gli autori dei brani di Sanremo, che spesso sono presenti nei crediti di più di una canzone, hanno optato per linee armoniche semplici, come nel pezzo di Irama “Tu No”, e per linee melodiche catchy (orecchiabili, nell’inglesizzato gergo tecnico), come in “Tuta Gold” di Mahmood, con l’obiettivo di creare delle vere e proprie hit (tormentoni) radiofoniche. È prevedibilmente “Tuta Gold” di Mahmood ad avere già spopolato sui social, proprio per questa sua predisposizione ad essere utilizzata come accompagnamento musicale ai contenuti che vengono postati e come canzone da ballare.

La musica dei giovani sta quindi vivendo una tendenza, nonché quella di avere vita breve e strettamente legata a quanto accade in rete. L’aspetto social viene, ormai, tenuto fortemente in considerazione nel processo di creazione di un prodotto musicale, alimentando così un mercato musicale sempre più velocemente aggiornato da estremizzazioni dei generi stessi.

Quest’ultimo punto viene trattato e analizzato in un video YouTube del canale Reaperiani, dal fonico Francesco Bonalume. Nel video vengono esaminati nel dettaglio tutti i brani che hanno preso parte al Festival.

Link al video: Sanremo 2024: Ho Finalmente Capito Cosa C’è Che Non Va!

Ciò che possiamo evincere da tutti questi elementi è come il modo di fruire della musica sia drasticamente cambiato, orientandosi sempre più verso un ascolto che non ricerca originalità e novità, ma che tende ad appoggiarsi su schemi ben riconoscibili e ampiamente già utilizzati.

Sia chiaro, il fenomeno del riciclo di tessuti musicali esiste fin dai tempi della musica monastica e già negli anni Settanta del Novecento era molto importante nella commercializzazione della musica. Cito la scena del film Biopic dei Queen “Bohemian Rhapsody” in cui il produttore Ray Foster, discutendo del nuovo album da produrre (successivamente divenuto l’iconico A Night At The Opera del 1975), suggerisce alla band di ricalcare la struttura del loro brano di successo Killer Queen, affermando di adorare le formule. Qui la scena: Queen and Ray Foster discuss the new album.

Sanremo 2024 è stata l’ennesima conferma del periodo che sta passando la musica nel mondo giovanile e non solo.

Tommaso Lupo Papi Salonia



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