23 novembre 2021

SVOLTA. IL “REDDITO” APRE AL LAVORO

Bene Brunetta. Milano sia interprete


bizzotto

A Brunetta il Corriere della Sera ha dedicato il 10 Novembre un paginone. Una bella intervista di Federico Fubini. Brunetta, come me, è diaspora socialista; lui a destra, io a sinistra.

È artefice, “nella stanza di Mario Draghi”, con l’assenso di Orlando, di un bel “compromesso articolato” (con Di Maio) sul reddito di cittadinanza: dei 3,8 milioni di beneficiari, un terzo è occupabile; dovranno presentarsi una volta al mese al Centro per l’impiego. Brunetta ha ragione: “per collocare le persone bisogna parlarci, conoscerle, confrontarsi in presenza”. E al secondo rifiuto di un posto di lavoro, si perde il diritto al “reddito”.

Bene che l’interessato possa scegliere l’Agenzia privata ma, dico, attenzione che non sia parcheggiato e scartato. L’impresa che paga una ricerca mirata non può fare qui quel che si deve: porre al centro il cittadino.

Cosa succederà? Quel terzo si attiverà e ringrazierà. Perché lavoro è dignità. Centrale, dice Brunetta, è rafforzare i Centri per l’impiego, le Agenzie pubbliche (AFOL Metropolitana a Milano: una grande storia!). Noto che abbiamo qui un decimo delle risorse della Germania. Per questo non butterei d’emblée i Navigator. Ma, non sono informato.

Con le Agenzie del lavoro private, sia concorrenza e collaborazione, non pastrocchi. In tema di lavoro l’indirizzo e il controllo pubblico sono necessari. Piuttosto, aprire al privato come dice l’Europa: chiamare contributi diversi e originali. Penso al Corriere della sera che, per qualche mese, fece un bellissimo inserto Lavoro, poi scomparso; e all’Assicuratore, tenuto e interessato a fare investimenti prospettici in infrastrutture anche sociali (Solvency II). Potrebbe investire qui e “assicurare” il lavoro. Si attiverebbe per ridurli i “sinistri”, capace di finanziare una task force delle parti sociali che anticipi crisi e licenziamenti. Che prospettiva!

Bene, dunque, Brunetta, Draghi, Di Maio e Orlando. Sono ottimista. Attraverso il “reddito” può apparire la Politica del lavoro che cerchiamo e che serve. Milano ne sia interprete.

Francesco Bizzotto 

Ex presidente di AFOL Nord Milano

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