23 aprile 2024

IL PGT ROVESCIATO, IN CITTÀ L’ARIA NON CAMBIA

Ma ora si lascia crescere l’erba


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Per rimediare alla disinvolta gestione dell’urbanistica milanese, il sindaco Sala aspetta un assist dal ministro Salvini, i sindaci chiedono aiuto per cambiare l’aria. Sul verde grandi novità, l’erba sarà più alta.

Il PGT VA AGGIORNATO

Per allontanare ogni dubbio sulla corretta (per così dire) interpretazione delle norme applicate dagli uffici che si occupano della rigenerazione urbana di Milano ed uscire dalla profonda depressione in cui è piombato tutto il comparto edilizio milanese (costruttori, progettisti e tecnici, funzionari comunali, finanziatori e fondi immobiliari) abbiamo letto che a Roma Salvini starebbe facendo predisporre una sanatoria per fermare le inchieste aperte dalla magistratura milanese.

I fatti sono noti, grattacieli costruiti come rigenerazione di un piccolo edificio senza un vero permesso edilizio, nuove costruzioni all’interno di cortili che non vengono considerati cortili, e via dicendo. E così l’amministrazione che si definisce di centro-sinistra, e che alcuni ritengono addirittura di sinistra, grazie al sostegno del governo di centro-destra e del ministro leghista Salvini, potrà procedere alla progressiva cementificazione della città senza incorrere in abusi edilizi, lottizzazioni, illeciti urbanistici .

Quelli che la magistratura ha messo sotto inchiesta stando alle norme oggi in vigore sul territorio nazionale, a cui ogni amministrazione dovrebbe quindi attenersi. Per il momento gran parte delle pratiche all’esame degli uffici urbanistici, si legge sui quotidiani mainstream milanesi, risultano bloccate in attesa che vengano chiariti i criteri da seguire.

E perché mai? I tecnici addetti alla pratiche edilizie non sono in grado di leggere e applicare le norme esistenti a Milano, così come avviene in tutto il resto del paese? Senza l’interpretazione milanese delle regole l’attività edilizia sarebbe destinata a languire o è grazie all’interpretazione milanese delle norme che la piazza milanese è diventata la mecca per fondi di investimento e speculatori che non hanno alcuna visione e cultura della città, un luogo che offre solo interessanti prospettive di lucro.

Alla fine di una città, o di una sua parte , quello che conta è la cultura dell’abitare e del convivere che in essa si respira, scrive Giancarlo Consonni.

Il governo della città, e quindi il Piano di Governo della città, a questo serve, a orientare i criteri che un’amministrazione ha il compito e il dovere di applicare per permettere uno sviluppo dello spazio cittadino a misura dell’abitare, per assicurare una qualità di vita urbana degna di questo nome.

E invece si vuole far diventare il rito ambrosiano di interpretazione delle norme in norme che permettano di costruire senza tener conto dei servizi pubblici – verde, trasporti, strade , scuole – che devono essere implementati per mantenere una decente qualità della vita urbana.

Non ci facciamo illusioni, l’intervento salvifico del ministro Salvini non dovrebbe tardare molto e il sindaco Sala infatti si augura che i 150 interventi edilizi già valutati secondo il rito ambrosiano, al momento sospesi in attesa di tempi migliori, possano essere presto svincolati. Nonostante gli effetti  del rito ambrosiano siano sotto gli occhi di tutti, e ne stiamo ampiamente subendo le conseguenze, di fronte alle proprie responsabilità questa è la reazione di chi amministra Milano e già pensa di rivedere il prossimo PGT in attesa che il rito ambrosiano venga avallato.

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CAMBIARE ARIA.

L’altro ieri, lunedì 22 aprile, i sindaci della pianura padana si ritrovano al Teatro Strehler per riflettere sull’inquinamento che soffoca le città. La Giornata della Terra, che ricorre appunto il 22 aprile, viene celebrata nell’incontro “Le città cambiano aria. Il patto dei Sindaci per una pianura padana che respiri”.

Ha destato una certa apprensione in coloro che hanno potuto prenderne visione, la recente divulgazione di un’inchiesta del giornale inglese The Guardian, pubblicata nel settembre 2023, che riporta i dati di uno studio approfondito sui livelli di inquinamento dell’aria nei paesi europei e che rivela come la pianura padana sia una della zone più inquinate in assoluto con concentrazioni del particolato più fine (PM 2,5) di gran lunga superiori a quelle ammesse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Risulta provato che questi livelli di inquinamento atmosferico  colpiscono quasi tutti gli organi del corpo e sono collegati a una vasta gamma di problemi di salute, dalle malattie cardiache e polmonari, al cancro e al diabete, dalla depressione e dalle malattie mentali al deterioramento cognitivo e al basso peso alla nascita. E’ accertato che all’inquinamento atmosferico dovuto al particolato PM 2,5 presente nell’aria della nostra città vanno attribuiti ogni anno un elevato numero di decessi, ovviamente tra le persone in età avanzata, per affezioni polmonari e cardiache, ma vanno anche attribuite malattie di vario genere, dal cancro al diabete, nonché depressione e disturbi cognitivi.

Le città devono cambiare aria ma questo non può e non deve essere lo slogan per lanciare l’ennesimo convegno per dimostrare all’opinione pubblica che il problema è all’attenzione dei responsabili.

Ci attendiamo che i sindaci abbiano un sussulto di dignità e che da questo convegno, una volta tanto, escano determinati a rivedere i Piani di Governo del Territorio, i Piani dei Trasporti, tutto ciò che rientra pienamente nelle loro responsabilità e competenze, per incrementare in città parchi e giardini, diminuire il consumo di suolo, arrestare la cementificazione dei luoghi, ridurre il traffico automobilistico privato e incrementare i trasporti pubblici, adottare insomma tutti quei provvedimenti che da anni non vengono attuati per timore di perdere consensi.

In realtà  possiamo solo constatare che manca la reale volontà di ricercare e promuovere il consenso dei cittadini mettendo in atto le soluzioni necessarie a risolvere i problemi che riguardano la vivibilità e la salute cittadina. Occorre una reale inversione di tendenza rispetto alla narrazione di facciata che viene proposta, a cui ormai una gran parte dei cittadini non dà alcun credito.

Il VERDE. LASCIAR CRESCERE l’ERBA.

Il senso del ridicolo non fa parte della strategia comunicativa della propaganda mediatica comunale.

Abbiamo visto un video pubblicato dall’assessora verde Elena Grandi, vestita di verde, in mezzo ad un prato verde, che, con un misto di fierezza ed orgoglio, annuncia la nuova strategia per promuovere la biodiversità, lasciar crescere l’erba nelle aree verdi milanesi.

Forse non è stata informata che la biodiversità è minacciata dall’uso degli OGM e dei pesticidi, dalle monoculture e dall’agricoltura intensiva praticata dal sistema agro-industriale che viene protetto dalla politica europea e nazionale.

Non sarebbe il caso invece di parlare con il sindaco per far sì che la aree verdi milanesi vegano difese contro il continuo incremento del consumo di suolo e la progressiva cementificazione della città, e magari chiedere di incrementare le aree destinate a parchi e giardini, sempre più minacciate dalla speculazione edilizia? Ne gioverebbe di certo anche l’aria, visto che stiamo morendo di inquinamento in val Padana.

Paolo Burgio

https://www.theguardian.com/environment/2023/sep/20/revealed-almost-everyone-in-europe-breathing-toxic-air#EmailSignup-skip-link-16

 



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