5 febbraio 2021

AMBIENTE E COVID

Verso una solidarietà internazionale


Nella lettera ai Verdi sul clima, che ho scritto nel luglio 2019 e che ha suscitato molto scalpore fra gli attivisti del movimento, facevo una critica all’abuso della paura dei cambiamenti climatici e soprattutto alla strumentalizzazione mediatica di una adolescente di sedici anni, affermando che la terra è un sistema vivente ed avrebbe trovato espedienti per ripristinare un equilibrio frantumato dall’ azione antropica predatoria dell’economia capitalista dopo la rivoluzione industriale e che era necessario un nuovo umanesimo per superare il contrasto uomo-natura di antica origine, a questo proposito sta per uscire un mio nuovo libro dove viene analizzato questo rapporto.

spada

Non immaginavo però di essere profetico cosi a breve termine e che questo espediente di riequilibrio si generasse così in fretta. Infatti ritengo che la pandemia sia sostanzialmente una risposta della natura alla rottura di questo equilibrio, una risposta alla mentalità meccanica e rapace dell’economia di mercato e del conseguente consumismo spinto. Negli anni ottanta alcuni filosofi definivano la nostra civiltà occidentale la società del superfluo cattivo, i nuovi paesi emergenti in questi anni per adeguarsi hanno, se possibile, massimizzato questo spirito anti ecologico e si sa che una massimizzazione dura in una struttura ad anello che costituisce la caratteristica della mente umana, nonché della cultura e della natura, trasforma un sistema ecologico che ottimizza tutti gli aspetti in qualcosa che non funziona perché gli aspetti negativi non vengono più compensati.

Ora noi sappiamo che questa non è una mentalità di oggi, questo spirito di conquista e di sfruttamento è molto antico ma oggi è l’aggiunta della tecnologia che ne ha fatto un potenziale distruttivo. Chi vuole approfondire legga Verso una ecologia della mente di Gregory Bateson pubblicato circa 40 anni fa.

Ora a parer mio stiamo usando la stessa mentalità bellica per sconfiggere il virus massimizzando certi aspetti, sull’onda dei bollettini giornalieri con i morti e feriti, come ad esempio l’isolamento, la difesa, la disinfezione, la sterilizzazione, le punizioni, l’ospedalizzazione, la vaccinazione coatta ecc.

A proposito dei vaccini l’industria del farmaco ha risposto con una celerità incredibile producendone addirittura quattro o cinque che si fanno la concorrenza e generano affari d’oro. Come riprenderemo a vivere normalmente quando nelle nostre menti si è inserito il germe della diffidenza e della paura? Credo che in questo modo, passata la crisi, si dovrà affrontare anche il problema della smilitarizzazione e del reinserimento dei reduci come dopo una guerra ma questa non è una guerra e richiede invece impegno a trasformare le storture che l’hanno generata ripristinando l’equilibrio ma se non vi è la consapevolezza non ve ne è possibilità.

Da anni gli intellettuali più illuminati affermano che siamo al “punto di svolta”, negli anni ottanta usci un libro del fisico americano Frijot Capra con quel titolo ma cosa è cambiato da allora? Nulla mi pare, se mai vi è stata un’accelerazione in senso opposto di una economia interessata solo al profitto delle varie multinazionali e una ulteriore spinta al consumismo.

Credo dunque che passata questa crisi si dovrà prendere in considerazione un nuovo economia che accetti l’ecologia umana, ecosofia, come guida per migliorare e questo presuppone anche riscoprire la bellezza come fondamento della natura che va rispettata. Ritengo che superata la pandemia ad esempio sia necessario che i vari stati sovrani rivedano i bilanci con il ridimensionamento delle spese militari a favore della sanità e della ricerca. Il fatto poi che il virus sia di origine animale pone anche la questione dell’alimentazione valorizzando scelte vegetariane. Siamo al punto che il dopo o si caratterizzerà come un periodo di solidarietà internazionale, facilitato anche dalle nuove tecnologie comunicative, per cambiare approccio alla vita o si cadrà in un difensivismo nazionalistico che rafforzerà la mentalità dualistica ed aggressiva provocando nuovi espedienti.

Maurizio Spada



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