4 febbraio 2020

NUOVO STADIO DI SAN SIRO

Siamo alla frutta?


PER COMINCIARE: La vicenda "Stadio San Siro" è scottante. Il comune si dibatte tra proteste dei cittadini e il pericolo che l'Agenzia del Territorio verifichi le valutazioni economiche visto che si tratta di beni comunali da cedere ai privati. La tecnica di non fornire al pubblico dettagli sufficienti a valutare l'operazione nel suo complesso contraddice le continue dichiarazioni di trasparenza.

Secondo notizie di stampa della scorsa settimana sembra proprio che la trattativa tra il Comune e le società sportive di Inter e Milan per la realizzazione del nuovo stadio di San Siro si vada a concludere col peggior compromesso.

La questione ancora in discussione riguarda ormai esclusivamente gli aspetti economici e le squadre che avevano proposto al Comune di ritardare il pagamento dei cinque milioni pattuiti per la concessione novantennale del terreno di proprietà comunale a partire dal trentatreesimo anno sarebbero venute a più miti consigli e disposte a pagare da subito. Questo fatto, rappresenta un’ulteriore dimostrazione che la sfida lanciata dalle società sportive nei confronti del Comune, che ha fortemente condizionato la trattativa, si è rivelata un bluff.

Infatti, il 21 gennaio dopo una fase nella quale sembrava che il confronto tra l’Amministrazione comunale e le società sportive si fosse interrotto a causa di Beppe Sala saldo nella sua posizione di pretendere che lo stadio del Meazza non fosse demolito e le società ferme nel loro rifiuto accompagnato dalla minaccia (ricatto) di andare a realizzare il nuovo stadio a Sesto San Giovanni, la trattativa sembrava essere ripartita.

Il Comune ha infatti ricevuto due proposte con le quali si prevede di conservare almeno in parte il Meazza.

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Le immagini, assai sommarie, pubblicate sono imbarazzanti dal punto di vista della qualità architettonica perché il Meazza, così ridotto, diventerebbe un rudere, circondato da alti edifici senza alcuna possibilità di poter celebrare la storia di quello che è stato “soprannominato la Scala del Calcio, uno degli stadi più conosciuti a livello internazionale, oltre ad essere il più capiente d’Italia, potendo ospitare 75 923 spettatori. È stato inserito al secondo posto nella classifica degli stadi più belli del mondo redatta dal prestigioso quotidiano britannico The Times nel 2009. Inoltre, secondo i risultati di un’analisi condotta da Camera di commercio e Università degli Studi di Milano nel 2014, San Siro rappresenta uno dei massimi simboli della città dopo il Duomo e la Triennale. È uno dei quattro stadi italiani (assieme all’Olimpico Grande Torino e all’Allianz Stadium, entrambi di Torino, e all’Olimpico di Roma) a rientrare nella Categoria 4 UEFA, quella di maggior livello tecnico.”

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Nel dibattito in corso ciò che denunciamo è la poca trasparenza della trattativa e l’impossibilità di mettere a confronto i due progetti presentati al Comune da Progetto CMR e da Populous per conto di  Inter e Milan (i cui elaborati grafici, a parte alcuni rendering e video promozionali, non sono disponibili) con i progetti di ristrutturazione del Meazza dell’’architetto Jacopo Mascheroni e dell’ingegner Riccardo Aceti, presentati in occasione della Commissione  congiunta Bilancio, Urbanistica e Sport il 16 dicembre scorso. Senza escludere di prendere in considerazione anche il progetto Piano Strategico San Siro del Calcio del 2012 commissionato da MI-Stadio Spa a Dontstop Architettura di Michele Brunello e Marco Brega

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Premesso che questo confronto avrebbe interesse a farlo soprattutto il Comune, è stato fatto un tentativo da parte nostra organizzando un incontro (video) che si è tenuto il 13 gennaio al quale oltre ad Aceti e Mascheroni abbiamo a invitato anche i colleghi, che hanno collaborato alla progettazione dei due nuovi stadi, Giovanni Giacobone di Progetto CMR e Alessandro Zoppini di Populous,

Poiché non si è avuta la loro disponibilità a partecipare all’incontro abbiamo mostrato le proposte dei due stadi utilizzando materiale disponibile in internet, ma in totale assenza di elaborati grafici di progetto in grado di illustrare le caratteristiche strutturali, prestazionali e funzionali.

Ciò detto è forse opportuno anticipare alcune questioni di carattere molto generale. Innanzi tutto che la proposta di Beppe Sala di realizzare il nuovo stadio mantenendo in funzione il Meazza è improponibile non solo perché le società sportive la respingono per i costi ma perché inefficiente anche dal punto di vista urbanistico.  Sarebbe quindi opportuno fare un’urgente verifica anche alla luce di quanto previsto da PGT pubblicato ufficialmente nei giorni scorsi, oltre a quanto anticipato da Ugo Targetti nel citato incontro del 13 gennaio.

Altro aspetto cruciale riguarda il fatto che i due progetti del nuovo stadio sono entrambi affiancati da alti edifici necessari al successo commerciale dell’intervento che assommano a 167.000 mq destinati a grandi superfici di vendita, terziario, ricettivo e intrattenimento con un indice di edificazione che raggiunge 0,63 mq/mq. Quasi il doppio dell’indice 0,35 mq/mq del PGT.

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Passando a considerare i rendering, senza avere a disposizione piante e sezioni,  si può osservare che quello di  Cmr.

ricalca la matrice tipologica dello stadio puntando molto sugli effetti comunicativi ottenuti con il particolare allestimento delle pareti esterne. Il progetto di Populous propone invece una soluzione più caratterizzata architettonicamente evocativa, secondo i progettisti, dell’immagine del Duomo.

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Entrambe le soluzioni si avvalgono poi di luci colorate per caratterizzare in modo differente gli eventi sportivi della due squadre.

I progetti di ristrutturazione del Meazza sono anch’essi totalmente differenti. Il primo mantiene l’impianto attuale con le undici rampe elicoidali che reggono copertura e terzo anello. Questo verrà  sostituito da un volume continuo largo 20 m che si sviluppa su tre lati, si affaccia  sul campo di gioco e ospita molte attività d’intrattenimento e commerciali.

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Il secondo progetto si impegna a restituire l’immagine molto evocativa dello stadio che ha caratterizzato la fase più significativa del suo sviluppo: quella  con le rampe di accesso che avvolgono il secondo anello,  demolendo le undici rampe elicoidali, il terzo anello e l’attuale copertura che verrà sostituita da una nuova in policarbonato compatto.

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Il nostro proposito è di mettere a confronto le quattro proposte progettuali, per consentirne una migliore conoscenza e favorire un dibattito pubblico tra i cittadini rispetto a un’opera che, per quanto io non sia appassionato di calcio, ritengo abbia un forte significato simbolico per lo sport in generale. Ma interessa anche valutare il rapporto col contesto che caratterizza le differenti proposte che sembra sia stato poco considerato.

Una prima questione riguarda l’esigenza di valutare il necessario coordinamento con l’area del Trotto dove Hines avrebbe in programma di realizzare mille nuovi appartamenti cedendo 40.000 mq per realizzare una cittadella dello sport. Programma forse superato a causa del parziale recupero del Meazza per le attività sportive dei cittadini.

Per quanto riguarda poi i costi, anche se l’intervento vale 1,2 miliardi di euro, desidero precisare che tale importo è da valutare in relazione al ritorno in termini di interesse pubblico, anche se non è accettabile che il costo medio per posto del nuovo stadio sia di 8400 euro a fronte di un costo medio dei nuovi impianti stranieri che si attesta sui 3000 euro.

Ciò detto è certamente utile esaminare le stime di  Gabriele Mariani, riportate nella tabella  che consentono anche di verificare a quali condizioni le proposte di nuovo stadio e di ristrutturazione del Meazza si pongono rispetto all’esigenza di tenere conto dell’indice del PGT di 0,35 mq/mq.

Dai dati si deduce che nel caso della ristrutturazione del Meazza la sostenibilità economica dell’intervento che ammonta a 0,634 miliardi di euro (ossia poco più della metà del valore dell’intervento per un nuovo stadio) si otterrebbe con poco più di 88.000 mq di superfici di vendita, uffici, alberghi e intrattenimento con un indice di 0,33 mq/mq, inferiore a 0,35 mq/mq del PGT.

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Mariani è anche autore di un articolo, nel quale illustra molto chiaramente la procedura adottata dal Comune che segnala la contraddittorietà dei pareri espressi dagli organi competenti rispetto alla delibera comunale di “dichiarazione di interesse pubblico” dell’intervento dello stadio. Sono certo che molti altri elementi di confronto e valutazione dei differenti progetti potranno emergere in occasione della Commissione consiliare congiunta di cui abbiamo richiesto formalmente la convocazione urgente al sindaco Beppe Sala, agli assessori Maran, Guarnieri e Tasca nonché ai presidenti della Commissione Consiliare congiunta Ceccarelli, Conte e Fumagalli.

Raccogliamo adesioni e restiamo in fiduciosa attesa.

Emilio Battisti



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  1. danilo pasquiniGrazie Prof. BATTISTI! finalmente vediamo le ipotesi di sconvolgimento dell'area del Piazzale dello Sport . La mia proposta alla A.C. per fare una forestazione urbana al posto dei grattacieli & company potrebbe interessare anche al "mondo dell'architettura"? Penso che per i nostri colleghi ci sia molto da fare oltre al di là del nuovo, esempio il ricuperare alcune parti della città e della area metropolitana. Altro ho visto i conti:r domando i cosiddetti tagli quali benefici porteranno alla città?
    5 febbraio 2020 • 12:36Rispondi
  2. marco bolchiniComplimenti per lo sforzo " oggettivo " e non a chiacchiere per MANTENERE E RISTRUTTURARE IL SOLO STADIO MEAZZA. BISOGNA COSTRINGERE IL COMUNE CON LA BONTA' DEL PROGETTO E DEI COSTI A CHE DECIDA IN QUESTA SOLA DIREZIONE, ALTRIMENTI A PARTE PICCOLO RITOCCHI E MERCANTEGGIAMENO SIAMO FREGATI. POSSIBILE CHE I CONSIGLIERI COMUNALI NON RIESCANO A IMPORRE DEI VERI CONFRONTI E MOMENTI DECISIONALI CHE CHIARISCANO QUESTO PUNTO ?? FORZA E CORAGGIO NON SI DEVE MOLLARE
    5 febbraio 2020 • 13:11Rispondi
  3. Andrea PassarellaNoto che fra i rendering c'è quello di JM Architetcure erroneamente attribuito ad uno degli studi finalisti. Con tutto il rispetto per l'architetto Mascheroni qui si sta parlando di strutture sportive d'alto livello dove CMR e Populous hanno dato prova di se in ambito nazionale ed internazionale (nuovo Wembley ad esempio), non di villette extra lusso. Di seguito il link dello studio: https://www.jma.it/jm-architecture-san-siro.html Ormai si sta dicendo tutto ed il contrario di tutto.
    10 febbraio 2020 • 19:59Rispondi
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