7 dicembre 2019
PIAZZA DELLA SCALA, 2 DICEMBRE, PRESIDIO PER LA CASA
Cronache … aspettando Natale
7 dicembre 2019
Cronache … aspettando Natale
Dopo il convegno del 22 novembre 2019 organizzato dal Sicet alla Casa della Cultura, presidio di fronte a Palazzo Marino il 2 dicembre 2019, organizzato da CGIL Milano, Cisl Milano Metropoli, UIL Milano e Lombardia, Sunia, Sicet, Uniat, Conia. Hanno partecipato l’Unione Inquilini e il sindacato Asia-Usb di Milano. Nel testo ci sono le richieste presentate dalle organizzazioni sindacali.
La convocazione è per le 16, ma i sindacalisti sono presenti in Piazza della Scala dalle 15, addobbano la scena con i loro striscioni, scaricano le bandiere. E’ l’Altra Milano, è un’altra Piazza della Scala rispetto alla magnificenza di Milano che sabato 7 dicembre da qui irradierà nell’intero pianeta con la trasmissione della Tosca in visione mondiale. Il 7 dicembre vedremo l’inclito pubblico della Scala, riconosceremo volti, espressioni, irresistibilmente qualcuno di noi, in basso, andrà con il pensiero al confuso scenario offerto dalle forze di governo, di opposizione, alle Sardine! Il 7 dicembre, invece, un tradizionale convergere alla Scala oltre ai veri appassionati spesso di “squali”, di alti funzionari, di grand commis.
Verrà il tempo in cui la cultura avrà vinto, con la sua istanza di verità, di bellezza, di giustizia? Quando non ci saranno più persone e famiglie senza casa, e i grandi appuntamenti della Scala non saranno più segnati dal privilegio della classe dominante e dei suoi servitori?
Torniamo a Piazza della Scala, 2 dicembre. Ore 16, a quest’altro appuntamento i sindacalisti infreddoliti accolgono gli inquilini partecipanti, molte donne, bimbi sotto le copertine nella carrozzina, bimbetti più grandi tutti contenti di tenere fra le mani l’asta di una bandiera rossa, un nuovo gioco.
Mi avvicino a una donna anziana, domando. E’ Tzighe Teweldebirhar, 75 anni, eritrea, Asmara. “Da 43 anni seguo una signora che cura una persona vecchia, di 90 anni, e non può partecipare. Sono qui al posto di questa signora, si chiama Lem Lem, ha 49 anni, da 15 anni aspetta la casa popolare. Senza casa, vive “in giro”, trova ospitalità, si rifugia alla Stazione Centrale, si vergogna…Non può dormire in casa della persona che cura, perché la sera arriva l’infermiera per la notte.”
Pasquale Perotta, Case Popolari di Corso XXII Marzo, n. 16, è stato magazziniere: “sono qui per collaborare con la gente. Sono andato in pensione, non vedevo l’ora, mia moglie è disabile e ora posso seguirla. Da noi non c’è il custode (1), non c’è il rispetto di regole, sbattono i cancelli, la pattumiera è un disastro (2) , abbiamo animali in casa…”.
Lidavina, 72 anni, dal Perù, abita in via Padova in una casa piccola, ha il figlio malato, paga 700 euro al mese di affitto, una figlia che ha una figlia di 2 anni… Aspetta la casa popolare.
Aida, 27 anni, dalla Tunisia, da 8 anni in Italia, la famiglia abita a Quarto Oggiaro. “Bisogno molto la casa, perché la casa della mia famiglia è molto piccola e i miei bambini non riescono a stare con i nonni, mio padre è un po’ cattivo con i miei bambini, Mohamed, di 5 anni, e Fsoujoud, bambina, di 3 anni. Lui vuole rimasto da solo. Lavoro, però non è sempre. Faccio pulizie, guadagno 1000 euro al mese”. Aida, il nome significa: “La vita più bella”. Fsoujoud, significa “Preghiera”.
Simonetta, mi chiede di non scrivere il suo nome vero, 56 anni, Lazzaro Palazzo 24, patrimonio immobiliare della Fondazione Ca’ Granda, si tratta di Social Housing. “Per lucrare è dato in gestione a società immobiliari che stanno vessandoci con spese non rendicontate, aumento dei canoni. Per me l’aumento è da 270 euro mensili a 470 euro. Ora ho lo sfratto”.
Laura, 64 anni, zona Fiera. “Le case erano dell’Ospedale Policlinico, ora non si sa di chi sono . Ci abito da 34 anni, ero infermiera, ora sono in pensione. Il contratto è scaduto, siamo in attesa del rinnovo. Sono qui perché la questione della casa ci riguarda tutti”.
Lucia, 68 anni, vicina di casa di Laura, abita in Lazzaro Palazzi 24 da 42 anni, anche lei è stata infermiera: in queste case abbiamo cresciuto i figli…
Piazza della Scala, 2 dicembre 2019: dal basso, “comunità di destini”, ci ha insegnato il sociologo Luciano Gallino.
Infine escono i sindacalisti da Palazzo Marino. Assente l’assessore alla Casa, hanno incontrato Simonetta D’Amico, Paolo Limonta, consiglieri, e Filippo Barberis, Presidente del Gruppo Consiliare del Partito Democratico, i quali hanno ascoltato e si sono dichiarati disponibili a fissare un incontro nei prossimi giorni con l’assessore, al fine di approfondire l’esame delle richieste presentate. (3)
Il presidio termina, si è fatto buio. Percorro la Galleria, nel via vai di passanti che appaiono così lontani dal proposito espresso da Natale Perotta, quando mi ha detto: “sono qui per collaborare con la gente”.
Nel cielo di Piazza del Duomo brilla un falcetto di luna, si vede appena. Quaggiù, nella piazza, il grande albero e scritte a caratteri cubitali per la festa laica di Babbo Natale, il rubicondo laido pupazzo che contribuisce per la sua parte a renderci devoti del dio Mercato. Si impone l’ideazione di una fiaba bella, per tutti, piccini e grandi, un racconto laico di bene, di fratellanza, di pace…
Franca Caffa
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