23 novembre 2018

IL PAESE INSOFFERENTE ALLA GIOVENTÙ

Bambini, adolescenti per loro disattenzione, crudeltà e giustizialismo


Qualche giorno fa ho visitato la mostra di Magritte presso la magnifica cornice della Fabbrica del Vapore di Milano con le mie bambine di sei e due anni. Entrambe hanno goduto appieno dell’esperienza sensoriale offerta, rapite dai colori e dalle forme del surrealista belga. Hanno danzato al ritmo della musica, perdendosi nel gioco di specchi e riflessi costruito ad arte. Sfioravano i teli sui quali erano proiettate le opere.

181123_Telesca-03Tutto è filato liscio finché una donna sulla quarantina, altezzosa e sostenuta, mi ha ricordato che era vietato avvicinarsi alle installazioni. Con tono acido ha sentenziato: “E’ da almeno un’ora che le bambine corrono strusciandosi sui teli. Faccia qualcosa”. Io ho ringraziato e, maledicendola intimamente, ho indicato alle mie figlie quella regola. Loro non ne hanno capito il senso ma hanno ubbidito. Proprio come quella signora.

La nostra società è insofferente nei confronti dei bambini. Questo sentimento, che pervade ogni classe e ogni ceto, è avvertito e alimentato dalla politica. A non voler pensar male a tutti i costi si rileva, quanto meno, un disinteresse generalizzato al tema. L’attenzione nei confronti dei più piccoli è sovente apparenza, formalismo, pura facciata senza contenuto. Sin dal concepimento si viene messi ai margini: solo così si può spiegare la proposta partorita dalla Lega Nord, e inserita nell’ultima legge di bilancio, di concedere gratuitamente per vent’anni un terreno agricolo per le famiglie con tre o più figli.

Infanti, lattanti e neonati stiano in campagna, all’aria aperta, lontani dagli affari e dalla movida cittadina. Dopo due decenni, adulti e vaccinati (a piacimento), torneranno a essere utili e potranno così varcare le soglie degli agglomerati urbani. Addio alle richieste di fondi e sussidi per le famiglie numerose: aratro, stalla, letame quale giusto riconoscimento alla fertilità familiare. Con quel retrogusto vintage da riforma agraria del ventennio. Per chi non si lascia ghermire da una simile prospettiva c’è da tenere botta.

181123_Telesca-01I figli crescono addentrandosi nel tunnel della scuola. Un percorso lungo, infernale, distopico, simile ai viaggi psichedelici da hippie. Anche qui si evidenzia la distanza siderale che separa governanti e governati. In un’intervista rilasciata lo scorso 24 ottobre al Corriere della Sera, il ministro dell’Istruzione Bussetti così ha risposto alla domanda sulla necessità di maggiori fondi per le scuole: “Non è detto che per migliorare servano più finanziamenti: la scuola deve diventare efficiente con quello che ha. Come diceva mia nonna: ci si scalda con la legna che si ha. Ma cercherò di trovare risorse durante l’iter parlamentare”.

Il ministro forse non sa, o fa finta di non sapere (se lo ignorasse sarebbe affare ben più grave), che i ciocchi di legna garantiti dallo Stato e dagli enti locali per le scuole sono esigui. Se ancora crepita una fiamma capace di scaldare gli studenti ciò è merito dei genitori che finanziano ogni attività proposta ai loro figli. Cassa comune, materiali, gite, progetti extracurriculari, donazioni, feste: più nulla è garantito gratuitamente agli allievi e alle loro famiglie. In molti istituti comitati genitori sorti spontaneamente suppliscono alle carenze degli organi istituzionali. Tutto ciò viola il diritto allo studio sancito agli articoli 3, 33 e 34 della nostra Costituzione; oltre a causare un’intollerabile disparità tra gli studenti e istituti scolastici.

L’istruzione non può essere valutato alla stregua di un benefit. Varcando il confine che delimita infanzia e adolescenza i problemi non fanno che aumentare. Il giustizialismo manettaro brama nuove prede. Si chiede che siano perseguibili penalmente i ragazzi a partire dai dodici anni, strizzando l’occhio alla rigidità del mondo anglosassone. La vulgata vuole che oggigiorno gli adolescenti maturino e crescano molto più in fretta dei loro coetanei dei decenni passati: ciò comporta che il pugno di ferro della Legge non possa aprirsi in una carezza per coloro i quali erano dei bambini fino al giorno prima. Tale impostazione a quale esigenza vuole prestare soccorso? A quella di maggior sicurezza? Tutto sommato si tratta di una supplenza di comodo: le incapacità dei genitori nel delicato ruolo di educatori vengono colmate da codici, giudici, psicologi e assistenti sociali. Una sentenza può ristabilire il corretto percorso di crescita per chi, altrimenti, rischierebbe di “perdersi”.

Ma da quando il nostro sistema penale e carcerario è stato capace, in maniera strutturata, di rieducare (figurarsi, poi, educare) il condannato permettendo un suo reinserimento in società? Per chi sfugge alle trame della giustizia minorile, e si appropinqua alla maggiore età, ecco la sfida finale: l’alternanza scuola-lavoro. Perché chi supera tutte le difficoltà di essere bambino, preadolescente e ragazzo nell’epoca contemporanea ha un solo scopo ultimo nella vita: entrare nel più breve tempo possibile nel mondo del lavoro. Il motivo è presto detto: bisogna pagare le pensioni dei più anziani con le quali, oltre al loro sostentamento, si garantisce un aiuto economico a figli e nipoti. Il ciclo è così concluso. La mancia di Natale dei nonni, al netto di una trattenuta da parte dei genitori, è in realtà una parziale restituzione di quanto versato con i propri contributi. Una tipica fiscalità verticale per linea familiare.

Stiamo negando il futuro all’infanzia. Decliniamo l’esistenza al tempo presente con sguardo malinconico al passato. Le nostre colpe e le nostre frustrazioni non possono ricadere sui più piccoli. Il conto da pagare potrebbe rivelarsi scioccante.

Emanuele Telesca



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  1. marco romanoLa cosa sarebbe semplice, incoraggiare i bambini a essere bambini più complicato convincere gli adulti a non sgridarli troppo
    28 novembre 2018 • 16:13Rispondi
  2. B 18Quando si dice :non voler capire a tutti i costi perchè vittima di pregiudizi. Consiglio a questo acido genitore di trasferirisi su un altro pianeta,forse lì si sentirà più a suo agio...auguri!!!
    29 novembre 2018 • 13:06Rispondi
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