23 gennaio 2018
Il Museo dell’innocenza è un romanzo ed è un museo, e una storia d’amore che li lega insieme con centinaia di oggetti che attraversano le pagine per essere allestiti in vetrine, e viceversa dalle vetrine al romanzo: dal 19 gennaio al 24 giugno 2018 ventinove vetrine del Museo dell’innocenza di Istanbul si incastonano tra le collezioni della casa museo di via Gesù. Dalle teche illuminate emergono oggetti, fotografie e boccette di profumo, video e orecchini che testimoniano la storia dei due protagonisti, Kemal e Füsun, facendo affiorare al tempo stesso le magiche atmosfera di Istanbul degli anni Settanta e Ottanta.
Era il 2007 quando O. Pamuk, premio Nobel per la letteratura, andò in visita per la terza volta al museo Bagatti Valsecchi: allora stava ultimando il romanzo, nel quale lo stesso Museo venne inserito come luogo del cuore del protagonista ed esempio virtuoso di connessione tra collezione e collezionisti. Poi, nel 2009, proprio nel Salone del Museo, venne presentata l’edizione italiana del romanzo, Il Museo dell’innocenza, edito da Einaudi. Nel gennaio 2017 in occasione della consegna del diploma honoris causa da parte dell’Accademia di Brera, un convegno in onore dello scrittore premio Nobel attorno a collezionismo e museologia, i cui atti sono raccolti nel volume Un sogno fatto a Milano, curato da Laura Lombardi e Massimiliano Rossi (edito da Johan & Levi editore). Ecco che si concretizza l’idea di rafforzare ulteriormente quel filo rosso che lega Pamuk, Milano e il Museo Bagatti Valsecchi. Tantissime le affinità tra i due musei, quello turco e quello milanese: il gioco nel quale si mescolano la realtà e la finzione, la passione dei collezionisti, il carattere quotidiano degli oggetti e la loro straordinaria capacità evocativa, il gioco degli ambienti che ospitano, rimandano e dialogano con le collezioni ospitate. Ma nell’esposizione meneghina Orhan Pamuk è anche deus ex machina: è sua la voce inglese che accompagna nelle audioguide il visitatore, come in un video introduttivo che racconta il nesso con la casa Museo, ed è sempre lui che al termine enuclea le caratteristiche del suo Museo dell’innocenza.
Concepita in stretta collaborazione con la Innocence Foundation e Orhan Pamuk, la mostra “Amore, musei, ispirazione. Il Museo dell’innocenza di Orhan Pamuk” a Milano è curata da Lucia Pini e Laura Lombardi, si avvale dell’allestimento dello studio Lissoni Associati e nasce dalla collaborazione tra il Museo Bagatti Valsecchi e l’Accademia di Belle Arti di Brera, con il sostegno di Regione Lombardia.
Sarò di certo di parte a dire che è un’esperienza da non perdere, unica ed emozionante; ma voi fidatevi e lasciatevi prendere per mano da Kemal/Orhan seguendolo nella sua storia.
Benedetta Marchesi
Amore, musei, ispirazione. Il Museo dell’innocenza di Orhan Pamuk a Milano
A cura di Lucia Pini e Laura Lombardi
Museo Bagatti Valsecchi, Via Gesù 5 – Milano
19 gennaio – 24 giugno 2018
Da martedì a domenica, 13 – 17.45 (chiuso tutti i lunedì, 1, 2 e 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno)
Ingresso: intero 9 euro, ridotto 6 euro
www.museobagattivalsecchi.org
questa rubrica è a cura di Benedetta Marchesi
rubriche@arcipelagomilano.org